Mostra degli studenti dell'Accademia. Opere dedicate al segno distese orizzontalmente perche' si possa osservarle, entrarci, seguirle... in occasione di Artdate.
in occasione di Artdate
evento organizzato da The Blank
Segni particolari
La definizione di segno è: qualcosa che sta per qualcos’altro, assente in quel momento e luogo. È una definizione bellissima ed evocativa: dice che il segno è qualcosa di reale e al tempo stesso non è veramente se stesso, perché sta per qualcos’altro, e che è presente ma sta per qualcosa di assente, che sta al suo posto: è dunque diviso tra la sua presenza, il suo valore in sé, in quanto qualcosa con caratteristiche proprie, ma al tempo stesso che rimanda sempre ad altro che è il vero significato anche suo. Dice infine che con il segno c’entrano lo spazio e il tempo, che è lì dove lo vedi ma che rinvia a un altrove e a un altro momento: ciò di cui sta al posto, forse è stato lì prima di lui, e forse tornerà. Intanto c’è lui, il segno.
Proprio per questo sua strana essenza di segni ce ne sono tanti tipi. C’è l’impronta per esempio, la traccia, il graffio e il graffito, l’incisione e la svirgolata di materia, il contorno e il tratto – il di-segno –, il contrassegno e la sigla, la marca e tanti altri ancora.
Per tutte queste caratteristiche il segno ha una varietà di modi e usi, ma, attenzione, il segno è ciò che fa:
- un paesaggio immaginario dove raccolgo i miei sogni o sfogo la mia solitudine e misoginia
- una forma in cui fluttuano ordine e caos
- un interrogativo tra realtà o finzione, verità o illusione, natura o artificio
- perfino l’espressione del lasciar essere, del non fare niente
- un feto come la premessa e promessa di ciò che sarà poi
- un tracciato o una mappa, l’indicazione e il desiderio di un percorso
- un intervento di alterazione, trasformazione, sberleffo, evidenziazione, riconfigurazione
- la dichiarazione di una passione, di un affetto, di un aver cura
- un alter-ego di chi lo realizza, il punto di incontro tra sé e altro
- un rendere presente, un tramandare (anche se piccolo, anche se travisato)
- una cucitura, un’imbastitura, una sutura
- una cicatrice, indice di un trauma
- un taglio, una sezione
- l’impronta di un ricordo, di un incontro, di un contatto
- un segnaposto, mentre io, non ciò che rappresenta, sono assente
- una presenza nel buio
- un simbolo, una ripetizione, una croce
- i tratti somatici, non solo di un volto, di un corpo, ma di qualsiasi cosa
- un orlo, un contorno, un confine, un limite, a volte inafferrabile
- un bordo, forse tra apparizione e sparizione
- un collegamento
- uno sconfinamento...
Che il segno possa essere tutto questo e lo sia, lo mostrano queste opere distese orizzontalmente sotto il vostro sguardo perché possiate osservarle, entrarvi, seguirle, trarne le loro e le vostre considerazioni.
Elio Grazioli
Io Timbro..., Tu...?
Esercizi di stampa
Laboratorio grafico a cura di Cinzia Benigni
(Per informazioni e iscrizioni: cell. 339 4021546 cinziabenigni@gmail.com)
Inaugurazione venerdì 17 maggio 2013 ore 17.00 - 20.30
Accademia Carrara di Belle Arti
piazza Carrara 82/d Bergamo