Improvvisi. E' sempre la natura, con le sue non del tutto perscrutabili dinamiche, a fungere da fonte ispiratrice e innesco narrativo nella pittura di Romeo.
a cura di Salvo Ferlito
Raffinato colorista, incline ad orchestrazioni cromatiche di assoluta e
minimale eufonia (ove la predominante impostazione binaria di campiture
nere che incombono sul bianco calcinato appare d’improvviso squarciata e
violata da contenute ma intense accensioni di rossi, di azzurri, e meno
frequentemente d’altri colori), Enzo Romeo è artista capace come pochi
(quanto meno in terra di Sicilia) di conferire 'vis' emozionale e
'calor' affettivo al sapiente e misurato accostamento delle cromie. Un
impianto
coloristico-compositivo – quello prediletto da Romeo – dall’espressività al
contempo pausata ed impellente, in grado di intridere le tele d’un panico e
profondo senso di mistero, che, promanando come un’aura avvolgente, finisce
col circonfondere gli osservatori del proprio irretente e soggiogante
magnetismo.
E’ sempre la natura, con le sue non del tutto perscrutabili dinamiche, a
fungere da fonte ispiratrice e innesco narrativo, e tuttavia, nella pittura
di Romeo, giammai si indulge a mimetismi esasperati o a descrittivismi di
maniera (e questo nonostante la grande perizia tecnica che gli
consentirebbe esiti formali di virtuosistico naturalismo), prevalendo nel
suo linguaggio la prediletta inclinazione per l’allusione simbolica e per
il gioco di rimandi, con cui lasciare come in sospeso lo sviluppo narrativo
ed investire così gli osservatori del ruolo di lettori-scrittori del tutto
compartecipi del racconto visuale.
La parvenza pausata delle atmosfere non tragga, dunque, in inganno, poiché
fondata – come accennato – su un sottile equilibrio di spinte e
controspinte coloristiche (fra neri e bianchi), nelle cui bloccate tensioni
trova però sufficiente luogo l’inserimento epifanico dell’improvviso
ipercromico (i suddetti inserti di bagliori cromatici) e dell’allegoria
segnica (lettere, numeri ed altre fantasmagorie figurali), in una sintesi
lessicale di figurazione ed informale dagli esiti di assai rara eleganza, i
cui connotati specifici si ergono a peculiare e inconfondibile cifra
estetica e stilistica.
Mistero e rivelazione, nascondimento e smascheramento sono pertanto i
tratti salienti della poetica per immagini di Enzo Romeo; pittore siciliano
in grado di rilanciare la forza panica e l’arcano insondabile della natura
insulare, tuttavia senza mai enfatizzarne gli aspetti più estroflessi e
consueti, ma piuttosto depurando lo sguardo da ottiche eccessivamente
compiaciute ed estetizzanti e soprattutto liberando il gesto da griglie
linguistiche fin troppo viete e precostituite.
Inaugurazione mercoledì 22 maggio ore 19
Spazio XXSapertoalcontemporaneo
Via XX Settembre, 13
ogni giorno (tranne i lunedì e i festivi) dalle 17 alle 20.
Ingresso libero