Screening a cura di Mariacristina Ferraioli. La sua ricerca, dal carattere fortemente processuale e partecipativo, e' focalizzata sulla percezione dell'invisibile, dell'inconscio, del rapporto tra realta' e finzione.
A cura di Mariacristina Ferraioli
MY NAME IS… Eva Frapiccini è una nuova tappa della rassegna ideata e curata da Mariacristina Ferraioli per [.BOX] Videoart Project Space, spazio espositivo dell’associazione Visualcontainer.
Il progetto nasce dalla volontà di proporre un’attenta ricognizione sulla videoarte italiana degli ultimi anni e di approfondire alcune ricerche che ne hanno segnato il cammino. Come da abitudine, la rassegna è strutturata in serate-evento a carattere monografico. Il pubblico può così godere di un approccio visivo insolito. Se è vero, infatti, che quasi tutte le opere sono state concepite per essere mostrate singolarmente, è anche vero che, inserite nel contesto dell’intera produzione, esse possono assumere sfumature e significati inediti e dar vita a nuove possibilità di lettura.
Questo nuovo appuntamento di My Name Is… è dedicato a Eva Frapiccini. La sua ricerca, dal carattere fortemente processuale e partecipativo, è focalizzata sulla percezione dell’invisibile, dell’inconscio, del rapporto tra realtà e finzione. Attraverso l’uso del video, della fotografia e dell’installazione, Eva Frapiccini opera non solo una forte critica nei confronti delle logiche di storicizzazione ma mira anche a mettere in discussione l’attendibilità delle fonti ed il modo in cui ci relazioniamo con la Storia e con la nostra cultura. Con un linguaggio indagatore ed al tempo stesso intimista, che si dipana attraverso voci e storie individuali, Eva Frapiccini dichiara il proprio interesse per quel limite sottile che separa scienza ed irrazionalità, sogni ed archetipi, vita e morte. Una “meta-dimensione” all’interno della quale non è chiaro dove finisca il sogno e cominci la realtà. Le sue opere restituiscono immaginari complessi che convergono nella formazione dell’inconscio collettivo e dell’identità, in una prospettiva fortemente storica che lega il presente al passato e al processo di ricostruzione e interpretazione di quest’ultimo.
Eva Frapiccini (Recanati, 1978) vive e lavora a Torino, dove si diploma nel 2006 in Fotografia presso IED di Torino, dopo aver conseguito la laurea al DAMS di Bologna. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: è stata selezionata per il programma REsò / Fondazione Crt premio per la residenza presso la prestigiosa Townhouse Gallery del Cairo, 2012; ha vinto lo Special Italia Prize, Fondazione Fotografia Modena, 2010; Passport for Art Prize, UniCredit & Art, 2005. Nel 2012, ha esposto il suo progetto di ricerca itinerante Dreams’ Time Capsule è stato invitato presso l’ Arkitekturmuseet di Stoccolma, co-finanziatore e il festival Fittja Open, su invito della recidenza Botkyrka Konsthall.
Tra le mostre personali si segnalano: Museo Caneira | la fisica del possibile, Galleria Alberto Peola, Torino; Muri di Piombo, Spazio Milano UniCredit, 2008. Tra le rassegne internazionali si ricorda la 12° Biennale di Architettura di Venezia, nel Padiglione Italia, 2011; Rencontres Internationales de Photographie, Arles, 2008; PhotoEspaña, Madrid, 2006; La Storia che non ho vissuto. Testimone indiretto, al Museo Castello di Rivoli, 2012; Essere deboli è umano e percio’ deve cessare, Goethe Institute, Torino, 2012; Angry, Young and Radical, Nederlands Fotomuseum, Rotterdam, 2011; Focus on Contemporary Italian Art, MAMbo, Bologna, 2008; Mutation I, Museum Auf Abruf, Vienna; Museo Bilotti, Roma; House of Photography, Mosca, 2007 e Maison de la Photographie, Parigi; Casino Luxembourg, Lussemburgo e Martin Gropius Bau, Berlino, 2006;
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni istituzionali in Italia, come il Museo del Castello di Rivoli, GAM e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, Fondazione Fotografa Modena e Cassa di Risparmio di Modena, Modena, oltre che in collezioni private. Dal 2009 Frapiccini è rappresentata dalla Galleria Alberto Peola di Torino.
Dal 2011, insegna presso l’Istituto Europeo di Design di Torino e l’Accademia di Belle Arti di Bologna dal 2011. A partire dal 2013, è tutor al Master di Alta Formazione sull’ Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia di Modena.
Mariacristina Ferraioli è una curatrice indipendente che vive e lavora a Milano.
Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, ha conseguito il Master in Organizzazione e Comunicazione delle Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. In seguito ha ottenuto la Residenza per Curatori della Dena Foundation for Contemporary Art presso il Centre International d’Accueil et d’Echanges des Récollets di Parigi. Ha svolto uno stage presso il Centre Pompidou collaborando alla realizzazione della mostra Traces du Sacré ed ha pubblicato un testo sul catalogo della mostra. E’ stata co-fondatrice di 317 associazione per l’arte contemporanea con sede a Nizza. Collabora con la Scuola di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Brera e con l’ufficio Master della stessa Istituzione. E’, inoltre, docente di Comunicazione ed Organizzazione di Eventi Culturali e cura la rubrica dell’arte di Cosmopolitan Italia.
Inaugurazione: mercoledì 12 Giugno 2013, ore 18.30-21, unica data.
[.BOX] Videoart Project Space
via F. Confalonieri, 11 (citofono .BOX, cortile interno) - Milano
merc e giov ore 18.30-20.30 o su app. Chiuso 25 aprile, 1 e 2 maggio
Ingresso libero