Arte in Piemonte dal Novecento a oggi. La rassegna presenta opere e artisti che da una parte rappresentano il gioco, sia esso balocco, sport, teatro o musica e dall'altra 'giocano' con tutte le espressioni dell'arte figurativa.
A cura di Gianfranco Schialvino
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra e dal Comune di Bra,
in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Bra S.p.A., la Fondazione Politeama
Teatro del Piemonte, il Museo del Giocattolo, i Musei di Bra e la Regione Piemonte.
La rassegna ci presenta opere e artisti che da una parte rappresentano il gioco, sia esso
balocco, sport, teatro o musica e dall’altra “giocano” con tutte le espressioni dell’arte
figurativa. Questa biforcazione anche fisica della mostra è però fittizia, in quanto vi è
uno scambio continuo tra oggetto e soggetto, tra gli autori e le opere, e qui il visitatore
affronterà il taglio netto tra l’intenzione mimetica dell’artista che rappresenta la natura
attraverso i linguaggi tradizionali di pittura e scultura, e la sua volontà etica di valorizzare
con la godibilità sensuale dell’oggetto anche il messaggio che intende comunicare.
Il percorso parte da lontano: dai prodromi illuministici di Carle Van Loo si immerge
nelle cronache bamboccianti di Giovanni Graneri, frequenta il mercato di Bra con Luigi
Craveri, legge la scapigliatura negli acquerelli di Tranquillo Cremona, valica il Novecento
simbolista con gli angeli di Giuseppe Danieli e i maialini di Duilio Cambellotti, scopre i
voli aerei di Vanni Rossi e indossa la divisa di Balilla con Bice Visconti. Poi, nel
dopoguerra, mentre si progetta nella Torino di Casorati, Lattes, Levi, Chessa e Calandri
una culla dove far crescere esperienze di un rinnovamento di stile, appaiono improvvise
folate di anarchia. E ci si immerge nel gioco delle apparenze con la pittura che diventa
specchio in Pistoletto, il viso maschera con Ugo Giletta e Plinio Martelli, il corpo un
mantello spinoso con Luisa Valentini, e si rifugia nelle gabbie di Ezio Gribaudo.
La commistione di stili, progetti e provocazioni accentua le disparità più evidenti per
invogliare a individuarne le affinità, le concordanze, le intenzioni sorprendentemente
parallele quando non addirittura convergenti.
La delimitazione del territorio piemontese come area d’indagine non è da considerarsi
riduttiva: in fondo, da un secolo a questa parte, è da qui che sono nate ed han preso il
volo le ultime, per non dire uniche, avanguardie artistiche d’Italia. La presenza infine di
giovanissimi esponenti della moderna figurazione, quella che nata già nell’era tecnologica
e della dittatura dell’immagine sa oggi recuperare i valori della manualità per “creare” una
mimesi rinnovata dall’ispirazione (Fabio Viale, Moira Franco, Andrea Barin, Elisa
Filomena, Paola Risoli, Anna Madia), intende protestare una fiducia assoluta nell’arte di
domani.
inaugurazione domenica 8 settembre alle ore 18
Palazzo Mathis
Piazza Caduti per la Libertà, 20 - Bra (CN)
Orari:
dal lunedì al venerdì ore 16,30 - 19
sabato e festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 20