Cinque proposizioni per un mondo nuovo. "Iniziare un tempo. Il tempo dell'apparizione di una figura contraddistingue e separa cio' che c'era prima del suo svelarsi".
Ogni opera d’arte nella sua essenza (quando ne ha una) è una proposizione per un mondo nuovo. Questa
proposizione è sostanzialmente l’atto artistico che essa dona all
’osservatore. In realtà, quell’atto appartiene già
all’osservatore. Come se, nel momento di tale dono, l’osservatore si ricordasse, inconsapevolmente, di esso. In
questo caso l’osservatore non fruisce l’opera nel senso comune, non la legge, non la consuma,
ma compie un atto
demiurgico nell’iniziarla.
“L’immagine è quella che si lascia iniziare, tutto il resto è perso per la nostra
immaginazione”, così sosteneva Jean Baudrillard nelle sue ultime lezioni, superando la propria visione apocalittica
del mondo me
diatico e mediale postmoderno.
L’esperienza fisica e l’evocazione immaginativa sono il principio dell’immagine, intesa come iniziazione
immaginativa. Ho definito come
atto demiurgico
tale iniziazione immaginativa, e con questo intendo un’immagine
essenzia
lmente performativa. Quello che potrebbe sembrare strano è che tale immagine predisponga a un senso
morale.
Questo “Iniziare” si presenta con una concretezza schiacciante ed inequivocabile, a tal punto da indurmi a
intenderlo come “verità”. La questione d
ella “verità” porta con sé un valore morale, di responsabilità: è l’inizio di
una morale immanente. Ed è l’immagine inaugurale che porta con la sua verità un senso morale.
Le cinque proposizioni per un mondo nuovo (che alludono, con gratitudine, alle
Lez
ioni americane
di Italo
Calvino) cristallizzano ognuna in un modo differente un’immagine che si lascia iniziare ed è proprio questo
“lasciarsi iniziare” ciò che distingue il mondo nuovo da quello vecchio.
Sotto la superficie, la verità della concretezza
.
Per andare sotto la superficie è necessario tanto il gesto dirompente
(della visione, del pensiero) che va in profondità, quanto la superficie o il superficiale che vela tale profondità.
All'interno di questo paradosso tra superficie/apparenza e profondità
/concretezza s’istaura la nuda esperienza. Tale
dicotomia costituisce un atto poetico. Presi separatamente, l’una, la superficie, diventa una chimera e l’altra, la
concretezza, si riduce a un mero gusto estetico. Di contro, la sintesi di questi due poli ci
indica che profanare la
percezione mediatica dà inizio all’esperienza. Ed eccolo: un cuneo di marmo bardiglio nuvolato che strappa una
stampa a getto d’inchiostro di un cielo che ho fotografato qualche tempo fa attraversando le alpi.
Alpha e Omega
.
Libe
rando la questione del lavoro dall’essere un atto puramente funzionale, esso diviene un
simbolo concreto del tempo. Il tempo dell’inizio e il tempo della fine si presentano come un’unica entità, ma
scissa dal divenire. Il divenire è il lavoro compiuto e ch
e fa della stessa entità due corpi diversi, con due
sensibilità diverse, due luci diverse. Il taglio grezzo di un pezzo di faggio evaporato per definire la forma
triangolare della A di Alpha, e il gesto di aver “cartavetrato" e lucidato la superficie tonda
del cilindro dello stesso
faggio evaporato che forma la O di Omega, incarnano inizio e fine. Alpha e Omega sono distinti e al contempo
legati dal percorso che impreziosisce
–
il lavoro.
Piegarsi per il proprio peso
. Stupirsi delle cose non solo per i l
oro effetti ma sentirli fisicamente significa
costituirsi come loro cause e investirsi di una vera responsabilità. Sentire il piegarsi di un foglio di carta come se
fosse il proprio corpo non è solo indicare un effetto ma anche inaugurare una causa, un att
o artistico, anzi in
questo caso, un “salto artistico” come causa del piegarsi del foglio. E’ il corpo slanciato dell’artista, incarnato da
un disegno a graffite, che grava sul foglio, creando così la forza gravitazionale. Tale sintesi immaginativa tra cau
sa
ed effetto diventa un’allegoria concreta dell’atto artistico e al contempo, per dirla con Kierkegaard, “un salto che
supera l’incertezza”.
Il mistero nascosto da una nuvola
. L’essere velato ha sempre contraddistinto il mistero, ovvero qualcosa che viv
e
nella parte abissale della nostra immaginazione, così da non essere mai completamente compresa. La visione del
mistero si manifesta incomprensibilmente aperta e, per questo, continuamente vitale. Dall’altro canto è proprio
nell’atto di velarsi, come si v
ela una torta al cioccolato con lo zucchero a velo, che il mistero s’incarna e si
manifesta. Si manifesta sempre concretamente, come un paesaggio in cui la punta di una montagna affonda in una
nuvola, o in un viso nascosto da un velo. La natura ama nascond
ersi
ri
velarsi appunto
ed è proprio nel
nascondersi che si manifesta come immagine
un paradosso logico, ma in questo manifestarsi ho la sensazione
che la natura ci chieda non comprensione ma accoglienza, una rilassatezza in cui ci lasciamo iniziare
da ciò che
appare come mistero.
Iniziare un tempo.
Il tempo dell’apparizione di una figura contraddistingue e separa ciò che c’era prima del suo
svelarsi. Apparendo, la figura inizia un tempo proprio, come la stella cometa ha dato inizio al tempo occiden
tale. Il
mio lavoro
Cause
(2004) è l'origine di questo lavoro, in cui ora ho mantenuto i canali della fusione e parte della
terra che copriva la fusione stessa, abbastanza perché una figura si sveli e si enunci. Mi è sembrato strano il
modo in cui tale ico
na, radicata nella nostra memoria, si solidificasse nella materia come da un nostro abisso
inconscio. Mentre il mistero si vela e sfugge ad una presa stretta, guardandoci sempre dalla distanza del nostro
abisso inconscio, la figura, svelandosi, ogni volta
si dà un volto deciso. Questo volto deciso dall'essere fuori dal
tempo, dall'eternità, dal nostro abisso, entra nel nostro spazio familiare e inizia un tempo nuovo, proprio come
fanno le comete.
Alla fine, in cosa consiste questa morale?
Lo saprai quan
do nascerà in te, com’è nata in me.
Gianni Caravaggio, giugno 2013
inaugurazione 16 Settembre
kaufmann repetto
via di Porta Tenaglia 7 20121 Milano
Martedì – venerdì 11.00/19.30, sabato 14:00/19:30, lunedì solo su appuntamento