Sentinelle del cielo. Oltre una decina di cartoni di grande formato hanno come soggetto le statue del Duomo di Milano, ritratti di santi a misura d'uomo.
a cura di Carlo Franza
La mostra dal titolo “Sentinelle del cielo” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella
planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio
raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri
artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte
Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Sentinelle del cielo” riunisce opere di Michele Giannattasio
significativo artista italiano, e cade in un momento vitale della cultura artistica visto che l'anno 2013 è siglato come
anno della cultura e dell'arte italiana nel mondo. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama
delle scelte che l 'ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di collaborare con le
istituzioni storiche del nostro paese, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere
anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “Personalità dominante quella di Michele Giannattasio, artista e figura rappresentativa
dell'arte italiana del secondo novecento, che ha vissuto e vive ancor oggi il tormento della creazione, l'ansia, la fatica
morale e materiale a motivo dell'ingegno manifesto, avendo scandito artisticamente capitoli di grande espressività
organizzati fra sacro e profano. In questa mostra milanese vivono oltre una decina di cartoni di grande formato
rispetto agli oltre quaranta elaborati dall'artista intorno alle statue del Duomo di Milano. Veri capolavori, sentinelle del
cielo, che rappresentano i santi che svettano su uno dei monumenti gotici più eccelsi della storia dell'arte umana.
Michele Giannattasio in questi ritratti di santi a misura d'uomo elaborati con un segno nitido,uno studio analitico, una
semplificazione e purezza delle forme aristocratiche, una sottile vibrazione chiaroscurale, eppoi una padronanza,
sicurezza e correttezza della figura umana, tanto che la pittura pare andare verso il rilievo, rivela una visione d'insieme
non comune.
Questi ritratti di santi sono frutto di una sua complessa e ricca cultura, vivono spunti episodici, scene
articolate nobili e grandiose specie nelle bellissime figure dalle vesti gonfie, dai gesti lenti e naturali, dai volti pervasi da
un'aristocratica malinconia, e infine tutto stemperato in una sfumata morbidezza. I colori crudi e freddi, poco variati e
in tonalità basse, contribuiscono a valorizzare il disegno fermo ed energico, proprio perchè tutto è subordinato
all'evidenza plastico-volumetrica dei corpi, delle vesti e degli attributi che si devono ai santi. Figure in movimento,
positure ardite e difficili, scorci e torsioni mai visti, tensione di forze, masse che danno vita e movimento alle
composizioni, senza privarle di ordine e armonia, principi massimi della bellezza. Il bello e la grande novità sono che
l'artista ha rifiutato l'iconografia tradizionale, per valorizzare la forma che diviene essa stessa specchio dell'anima,
simbolo di potenza, grandezza, divinità. Semplicità e verità infondono spirito divino al sentimento umano che pure
traspare dai cartoni con violenti contrasti di luci e di ombre, vera scuola del mondo. Una maestria superba quella di
Michele Giannattasio che ammorbidisce e sfalda i contorni delle figure dei santi del Duomo rappresentati, tanto da
risultare così quasi immersi nella fluida atmosfera”.
Biografia dell' artista
Michele Giannattasio è nato a Marano di Napoli nel 1938 ma vive a Milano dal 1975 dove ha frequentato anche
l'Accademia di Brera. La sua prima mostra personale risale al 1969. Ha tenuto personali e collettive in più città
italiane tra cui Milano, Napoli, Roma, Firenze, Prato, Ponte Chiasso, Fondi, Viterbo, Rozzano, ecc. conseguendo premi
e riconoscimenti da illustri personalità della cultura italiana. La sua attività è presente in cataloghi d'arte nazionali, e
critici significativi si sono interessati del suo lavoro tra cui Salvatore Di Bartolomeo, Piero Girace, Mario Monteverdi,
Giuseppe Martucci, Fausto Gianfranceschi, F. Riccomini, Michele Buonuomo e Carlo Franza. Nel 2013 l'illustre Storico
dell'arte Prof. Carlo Franza oltre a presentargli in settembre la mostra a Milano sui “cartoni dei santi del Duomo di
Milano”, lo invita in novembre e gli presenta una personale nella Sala Hoffmann del Plus Berlin a Berlino nel Progetto
“Strade D'Europa”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a
Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia
e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora
risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura
Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere.
Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato
dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro
Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano
“Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello.
Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è
interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è
stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio
Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint
Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura
nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Inaugurazione mercoledì 18 settembre 2013, ore 18.00
Artestudio 26
via Padova, 26 - Milano
Orario: lun-merc 10-17
Ingresso libero