Privata Vanitas. Il progetto, che presenta anche una serie di opere inedite, nasce intorno alla performance "L'invenzione del busto" svoltasi il 17 settembre 2013. La mostra intende condurre il pubblico nell'attivita' e nel metodo di Presicce attraverso un percorso suddiviso in tre sezioni.
La prima volta che ho visto un'opera di Luigi Presicce è stato quando, sul finire degli anni '90, in tempi ancora non sospetti – molto tempo prima che la Galleria Bianconi potesse essere una realtà concreta - visitando una mostra nello Studio d'Arte Cannaviello la mia attenzione fu completamente, direi quasi "magicamente", catalizzata da un dipinto dai toni azzurro chiaro, una sorta di enigmatico e indecifrabile ritratto, opera di un allora giovane e non ancora noto artista italiano di nome Luigi Presicce.
Fu allora che ebbe inizio per me quel percorso di conoscenza del suo lavoro che mi ha condotto nel 2011 - confesso non senza un certo qualche timore riverenziale - a proporre a Luigi Presicce una collaborazione con la mia Galleria.
È così che oggi, dopo sette anni dall'ultima personale di Luigi Presicce in una galleria italiana, mi vedo con orgoglio ed emozione a presentare, nella mia Galleria di Milano Privata Vanitas, non solo una mostra personale, ma un’apertura, un passaggio dimensionale, una sorta di "stargate” che permette di entrare nell'universo artistico di Luigi Presicce.
Privata Vanitas è, infatti, un progetto complesso e articolato, che nasce a partire da L’invenzione del busto, una nuova performance concepita dall'Artista appositamente per gli spazi della Galleria Bianconi di Milano. Con L’invenzione del busto Luigi Presicce prosegue il ciclo delle Storie della Vera Croce, una serie di performance che compongono un'unica monumentale opera ispirata alle vicende del Sacro Legno: dalla nascita dell'albero della vita cresciuto nella bocca di Adamo, al legno ricavato per costruire prima il tempio di Salomone e poi la croce di Cristo (la reliquia più significativa della cristianità). In questa performance il tema del rinvenimento di un oggetto significativo o con un pregresso leggendario lega L'invenzione del Sacro Legno - episodio della vita di Sant’Elena presente in entrambi i due cicli pittorici di Agnolo Gaddi e di Piero della Francesca con cui Presicce si confronta - alle vicende di un uomo straordinario del nostro tempo, il torinese Gustavo Adolfo Rol (1903- 1994). Come altre precedenti performance dell'Artista anche L'invenzione del busto prevede l'ingresso di uno spettatore alla volta. Ogni visitatore, accolto e accompagnato davanti alla scena, diventa osservatore e testimone unico di questa epifania, costruendo e completando con la propria presenza e la propria visione l'opera stessa. Tutto questo avviene a galleria vuota, con la mostra non ancora allestita, in modo da offrire allo spettatore una opportunità quasi unica: vedere a distanza di soli pochi giorni dalla performance l'opera video, da questa derivata, proiettata negli stessi spazi dell'accadimento artistico.
La mostra Privata Vanitas si snoda in tre sezioni che cercano di fare un quadro completo sull’attività svolta dall’Artista e sul suo metodo. La prima sezione ospita il video della performance L’invenzione del busto. La seconda, vero e proprio nodo centrale dell’esposizione, presenta una selezione di opere recenti, fotografie di grande formato che riassumono il lavoro performativo dell’Artista. Presicce, infatti, ferma ogni performance tramite o un solo video o un unico scatto fotografico con l'intento di archeologgizzare il proprio lavoro performativo, altrimenti effimero. Nella terza sezione, invece, l’Artista dà modo al pubblico di avvicinarsi al suo tipo di metodologia di ricerca attraverso oggetti e immagini che fanno parte del suo studio/wunderkammer. Lo studio di Presicce, ricreato in una stanza a parte della Galleria Bianconi, non in modo pedissequo, ma nella sua concezione più intima, non appare come uno spazio gelido e asettico dove poter lavorare, ma come una sorta di gabinetto delle meraviglie dove l’artista accumula da oltre tredici anni ogni sorta di oggetto capace di attirare la sua attenzione o di portare avanti una riflessione in un filo logico che vede la scelta di vari strumenti sacri di culture e religioni diverse, maschere e costumi tradizionali, immagini votive e statuette che convivono con opere pittoriche e scultoree dell'Artista e di altri autori, oltre a strumenti di scena prodotti specificatamente per la sua attività performativa che, in quanto tali, non hanno caratteristiche teatrali, ma si caricano di un significato altro.
Privata Vanitas è, dunque, qualcosa di più di una personale in una galleria, è un progetto articolato, un viaggio che ha richiesto mesi di lavoro e la partecipazione e collaborazione di molte persone, tutte speciali e che qui ringrazio in modo particolare. Uno speciale grazie va, inoltre, a Andrew Berardini e a Caroline Corbetta senza il cui prezioso e attento contributo critico questa pubblicazione non sarebbe stata possibile.
Renata Bianconi
Testi di Andrew Berardini e Caroline Corbetta
Opening Mercoledì 09.10.2013, ore 18
Galleria Bianconi
Via Lecco 20, Milano
lun-ven, 10 am – 1 pm, 2 – 7 pm
sabato su appuntamento