Giulia Brivio, Ermanno Cristini, Patrizia Giambi, Microcollection. Tre artisti e un critico per una mostra. Dietro a tutto aleggia una domanda: si puo' toccare cio' che non si vede? Nascondere e' forse l'essenza del mostrare?
Tre artisti e un critico per una mostra in cui non si sa bene chi fa che cosa e che cosa ci sia da vedere. Nel frattempo qualcosa si svela nascondendosi e una semina incrocia una vendemmia a ricordarci che i confini tra le cose spesso sono “porosi”.
“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto”, annotava Italo Calvino, e Novella Guerra suggerisce pratiche del celare: strapiena di oggetti è un luogo ideale per nascondersi e nascondere.
Ma è anche uno spazio in campagna, il cui ritmo risente necessariamente dei ritmi della natura scanditi dal seminare e dal raccogliere: dare e avere, nascondere e svelare. C’è sempre una dimensione di attesa in questo processo: comunque vada il raccolto è sempre una sorpresa, un ignoto, un altrove.
Ermanno Cristini ha realizzato per l’occasione quattro opere che non saranno mostrate. Da ognuna di queste è stato ricavato un frammento consegnato a Microcollection per una “semina d’arte”. Microcollection ha incaricato un’altra artista, Patrizia Giambi, di seminare negli spazi esterni di Novella Guerra. Giulia Brivio fa da contrappunto con qualche spunto di riflessione critica sui contenuti.
Dopo di che l’attesa di un “raccolto fecondo” e la pratica di un momento di incontro, di socialità e di discussione sul gioco dell’arte e della vita.
Dietro a tutto aleggia una domanda: si può toccare ciò che non si vede? E, nascondere è forse l’essenza del mostrare?
Nella Giornata del Contemporaneo, in una moltiplicazione di “exhibizioni”, l’interrogativo assume un senso particolare.
Opening e preview venerdi 4 Ottobre 2013 ore 17
Spazio Novella Guerra
via Bergullo, 15 - Imola (BO)
Ingresso libero