Una selezione di opere recenti di olio su tela, che si interrogano e con delicatezza riflettono sui costituenti profondi della realta', traducendo narrazioni poetiche in immagini.
Essenze
Opere che si interrogano, opere che con delicatezza riflettono sui
costituenti profondi della realtà, osservando e traducendo narrazioni
poetiche in immagini: tracce d’identità che si trasfigurano, nei segni ora
concitati ora distesi, nelle atmosfere dai colori sereni o notturni, per
cogliere forme ed essenze, nella sintesi del fare artistico.
Elementi del vivere e dell'osservare, il cielo, la terra, la casa, in una
vicinanza sottile ed incardinata in un realismo poetico di grande forza
comunicativa: realismo dei sogni, realismo delle possibilità che si aprono
all'immaginazione, quando si incontrano riflessioni di immediatezza
conoscitiva e traspongono il sentire dell'artista in un mondo che diviene
percepibile nella sua ricerca di essenze prioritarie, primigenie. Sentire e
cogliere il volo della casa che si libra nel cielo immaginato, il cielo dei
sogni che si calibra di leggere sensazioni, aeree visioni che rappresentano
una forma di realtà, una forma di natura in trasformazione.
Percepire il movimento della terra, la sua natura primordiale, fonte e
madre, che si arricchisce di segni e di filamenti, quelli della crescita e
della geometria artistica di un luogo simbolo di vita e di memoria; corpi
sottili, diafani o colorati, i semi affusolati consegnano la narrazione di
un futuro, già enucleabile e presente alla mente poetica nella creazione di
realtà visibili. Colori smaltati, riflessi luminosi per fondere intersezioni
notturne e solari idee di speranze, nelle case che sono silenziosa presenza,
notturna indagine sulla consistenza dei sogni e delle parole che si
indovinano: leggerezza, rigore, francescana semplicità, casa povera, casa
sognata, casa trasparente. Sondare in volo il cielo, avvicinarsi di nuovo
alla terra, interrompere per un lungo momento analitico le leggi della
gravità per acuire le sensazioni: vedere e condividere la natura nei brevi e
profondi accenti che tessono di geometrie e di filamenti la terra e il
cielo, termini vitali che si incrociano e si scambiano ruoli e coordinate di
riconoscibilità.
Un cammino di passi sospesi nell'atmosfera traslucida si sussegue, opera per
opera, legando impalpabilità a sentore materico, primordiale come la terra
che è sostrato e riferimento, e nello stesso tempo è partecipe di aneliti
veementi, nel colloquio disteso verso l'aria, verso il cielo. Appaiono
silhouettes, tracce che si rendono geometrie sensoriali: la casa diviene
essenza, quasi impercettibile ed elementare disegno che si confonde con la
natura e ne fa parte, come in un desiderio lontano, e diviene una lamina
luminosa di colore, un riferimento che vibra nell'atmosfera. Elementi di
vegetazione si raccolgono in forme stilizzate, geometrie che sfiorano
l'astrazione ed accompagnano il pensiero per interloquire fra i nuclei della
percezione, fra la terra e il cielo: i radi alberi, un roseto, gli stessi
semi coniugano plurime relazioni, fra continuità e separazione, fra
concentrazione e segmentazione del reale, territorio dell'espressione
attraverso la densità degli accenti poetici, che costituiscono una trama
distesa nell'aria e nella terra.
Francesco Pagliari, ottobre 2013
Inaugurazione mercoledì 6 Novembre 2013, dalle 18
Galleria Scoglio di Quarto
via Ascanio Sforza 3, Milano
Da martedì a venerdì ore 17 - 19.30 o su appuntamento
Ingresso libero