In mostra il film 'Al Intithar' 'Kazin Ayagi' oltre all'installazione neon 'Al-Sha'b Yurid Isqat al-Nizam' (Il popolo vuole la caduta del regime) di Rizzi. Ferrero presenta l'installazione 'Homo Tecnosapiens' e la serie 'i Tecnosapiens'. Sanchez lavora con calchi, giochi di raddoppiamento o sostituzione, delocalizzazioni, capovolgimenti.
Gagliardi Art System è orgogliosa di ospitare nuovamente l’artista Mario Rizzi che presenta il suo ultimo lavoro Al Intithar(L’Attesa), un film di 30 minuti in concorso all’ultimo Festival del Cinema di Berlino e recentemente invitato al Dubai International Film Festival il prossimo dicembre. Il film – girato per sette settimane, tra settembre e novembre 2012, nel campo profughi Zaatari, nel deserto giordano – racconta la storia di Ekhlas, una rifugiata siriana di Homs, ed attraverso lei, la vita dei suoi figli e del campo, con le loro speranze, delusioni e lunghe attese.
Al Intithar sarà in dialogo con l’ installazione neon Al-Sha'b Yurid Isqat al-Nizam (Il popolo vuole la caduta del regime), lo slogan associato con la Primavera Araba sin dal dicembre 2010.
Kazin Ayagi (Lucciole per lanterne) è il secondo film in mostra, girato ad Istanbul nel 2011. Il film utilizza il linguaggio del teatro delle ombre per riflettere sulla gentrificazione di stato e sul dislocamento coatto di intere popolazioni, in particolare Rom e Curdi, da interi quartieri della città. In collaborazione con Emin Senyer, che ha realizzato 40 nuove marionette su disegno dell'artista, Mario Rizzi ha ideato una pièce teatrale che accosta al linguaggio ed ai personaggi del teatro Karagöz, altri linguaggi espressivi quali la musica rap e la tragedia greca. Il film documenta i tre spettacoli live avvenuti ad Istanbul nel 2011.
La mostra è co-prodotta con Villa Romana, Firenze, dove è stata presentata nell’aprile 2013.
Nel 2012 Richi Ferrero ha ideato per la grande hall del nuovo Campus universitario progettato da Sir Norman Foster a Torino la straordinaria installazione Homo Tecnosapiens, realizzata con l’inedito sistema del Tattoo Wall.
L’artista ha reso omaggio a Burne Hogart, magnificando e ingigantendo fino a14 metri di altezza un suo schizzo di 15 cm presente in un manuale di disegno destinato alla formazione degli studenti d’arte.
Oggi l’artista propone una serie di opere 70x100 del medesimo soggetto – i Tecnosapiens - che si distinguono per l’inserimento in ciascun pezzo di un cavo e una spina elettrica di colore diverso. L’inserimento del cavo elettrico e della spina luminosa, tenuta dalla mano bidimensionale del soggetto disegnato, evidenzia la condizione di estrema fragilità del nostro nuovo straordinario mondo elettronico-digitale che per esistere e funzionare non può prescindere, oggi, dall’energia elettrica, quella che vetustamente accende ancora le lampadine del mondo.
La produzione di Justin Sanchez si fonda allo stesso tempo sulle ricorrenze, che siano formali o fenomenologiche (l’ambiente un po’ oscuro e metallico, che allude sempre all’industria). Queste le costanti che attivano un fenomeno di feedback, da un’opera all’altra, le figure che ricorrono più spesso: la sparizione e l’apparizione, in cerca degli strumenti per una trasformazione perpetua. Con calchi, giochi di raddoppiamento o sostituzione, delocalizzazioni, capovolgimenti, le posizioni creatrici sono molteplici e feconde di apparizioni.
Mario Rizzi (Barletta, 1962) vive a lavora a Berlino.
Richi Ferrero (1951, Torino) vive e lavora a Torino.
Justin Sanchez (1980, Marsiglia), vive e lavora a Nizza.
Immagine: Mario Rizzi, Untitled 1 (impermanent nigeria), 2008. Lambda print, 80 x 80 cm
opening 7 November 2013 at 15.30
Gas Gagliardi Art System
via cervino, 16 - 10155 torino (italy)
tuesday to saturday 3:30PM to 7:00PM
or by appointment