Petit Royame: Mustang Nepal. Fotografie di un viaggio d'autore in piccolo formato. Scatti, per lo piu' ritratti, accanto a panorami di quel luogo lontano.
La Mostra
"Mi piace incontrare le persone durante il mio cammino, ascoltarle anche solo a
gesti, interagire con loro, scherzare e ridere. Magicamente in quel momento mi viene
offerto il loro sguardo, la loro anima. Trovo che non ci sia nulla di più bello che
portarla con me, gelosamente custodita nella mia macchina fotografica. Sono
sincronismi, scambi, che rendono il mio lavoro assololutamente a me
irrinununciabile" Edoardo Miola.
Ritorna ad esporre a distanza di un anno, negli spazi della Galleria Paola Meliga,
Edoardo Miola.
Il progetto espositivo è ambizioso per la particolarità con cui l'artista e la
gallerista in perfetta sinergia decidono di mostrare ai visitatori/collezionisti un
differente modo di osservare ed apprezzare la fotografia in un formato 'piccolo' e
'intimo'. In mostra ci saranno una ventina di scatti, per lo più ritratti, con dei
'camei' rappresentanti i panorami di quel magnifico luogo lontano.
Volutamente tutte le fotografie dei ritratti sono in color 'seppiato' per dar così
allo spettatore un incanto di 'antico' e di prezioso, mentre la scelta sui panorami
è caduta nel cromatico.
Miola è uno straight photographer. La straight photography ("fotografia diretta") è
un movimento fotografico che si propone di riprodurre in maniera obiettiva la realtà
senza l'ausilio di alcuna implementazione tecnica. Nacque nella prima metà del
Novecento in risposta alla corrente del pittorialismo ed ebbe il suo centro
nevralgico negli Stati Uniti, in relazione alla diffusione della fotografia
documentaria. Il messaggio della straight photography è netto: qualunque cosa in
grado di alterare la fotografia rende automaticamente meno puro lo scatto e, quindi,
meno vero.
Tutte le opere - in questo formato - sono in edizioni di tre copie, allo scopo di
preservare la qualità del progetto.
Si diceva progetto ambizioso perché, con queste caratteristiche, vuol anche 'aprire'
il mercato a tutti coloro che, per motivi diversi, non hanno ancora iniziato a
collezionare fotografia d'autore; questi scatti consentono una maggiore facilità di
accesso.
Il luogo
Ufficialmente chiuso per molti anni (ancora oggi l'accesso è consentito solo con un
costoso visto a tempo limitato), il Mustang, per caratteri, religione e cultura, è
una parte del Tibet in Nepal. Circondato dalla catena dell'Annapurna, che ne
sorveglia l'intero territorio con le sue cime a quasi 8000 metri, cuore del Mustang
e capitale è Lo Manthang, dove si trova il Palazzo Reale. La città, cinta da alte
mura, è l'unico esempio ancora esistente al mondo di agglomerato urbano medioevale
del tutto integro. L'area è situata in quota, tra i 2500 ed i 4500 metri, con
profondi canyons scavati dai numerosi fiumi e torrenti che confluiscono tutti nella
Kali Gandaki. Villaggi composti da fattorie che si dedicano all'agricoltura e
caratteristici "gompa" sono situati qua e là sui versanti delle colline, facendo del
Mustang una destinazione estremamente interessante dal punto di vista culturale e
religioso.
Gli abitanti, dal carattere aperto ed amichevole, danno volentieri ospitalità,
qualità che abbinano alla loro grande intraprendenza che li porta ad essere buoni
uomini d'affari. Durante i rigidi inverni i giovani spesso si spingono verso
l'India, in qualità di mercanti, lasciando a casa solo gli anziani, i bambini e le
donne.
Miola bio:
Nasce a Genova nel 1956.
Navigatore, viaggiatore da sempre, privilegia l'avventura ad ogni altro genere di
turismo. Dopo aver visitato l'intera Europa, nel 1974 compie il suo primo viaggio in
Asia, Iran, Afghanistan. Dedica ampio spazio alla documentazione del Sud dell'Africa
e di ampie aree del Sud America. Da diverso tempo trascorre, ogni anno, alcuni mesi
nell'area Australe dell'africa dove raccoglie immagini a sfondo sociale e
naturalistico.
Legato da sempre al mare, ha svolto attività subacquea e velica.
Riconosce al "lento girovagare" la vera valenza della conoscenza e della scoperta .
Nel 2007, con il suo amico Massimo Cappon, segue Thich Nhat Hanh durante il suo
ritorno in Vietnam dopo quasi 40 anni di esilio in Francia. Assegna al viaggio la
più ampia valenza terapeutica e riesce a stabilire un ottimo contatto con le
popolazioni che incontra, nella sua continua ricerca delle "anime del mondo".
Catalogo in galleria.
Inaugurazione a presenza d'artista giovedì 28 Novembre 2013 ore 18
Paola Meliga Galleria d'Arte
via Maria Vittoria 46C, Torino
Dal martedì al sabato ore 10.30-12.30 e 15.30-19.30
Ingresso gratuito