Giuseppe Penone - "Germinazione": le opere esposte, realizzate in resina acrilica, ci rendono visibile questo processo che ha origine dal negativo di un'impronta di un tronco o di un ramo nel fango. Vercruysse in " And then there were none" presenta cinque opere realizzate in cartone grigio con serigrafati dei vocaboli e/o simboli, frasi compiute e non.
GIUSEPPE PENONE
GERMINAZIONE
Fino al
30 marzo 2014
Nella mostra del 2009 realizzata da Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea “Nelle mani.
Opere dal 1968 al 2008”, l’artista raccoglieva
una serie di opere col desiderio di rendere
intelligibili i processi che le avevano generate e in cui la mano era il comune denominatore di
tutti i lavori esposti.
Nella mostra presente “Germinazione” Giuseppe Penone ci evidenzia un ulteriore punto cardi
ne
del suo operare: “
Nel vuoto di un ramo strappato dal fango ho calcato le mani, le dita, impronte
su impronta. Impronte sollevate dal suolo
.”
Le opere esposte, realizzate in resina acrilica, ci rendono visibile esattamente questo processo
che ha origine
dal negativo di un’impronta di un tronco o di un ramo nel fango, impronta nella
quale l’artista ha premuto le proprie mani e dove, nello sviluppo del suo positivo (la scultura), la
sovrapposizione di impronta su impronta origina la Germinazione.
La lettu
ra di questi lavori è inscindibile da “Progetto per vasca nel ruscello” del 1968:
“
Un’immagine proposta da Giuseppe Penone nel 1968 ha trovato una realizzazione specifica
nel letto di un ruscello, in cui il corpo dell’uomo indica la misura dello spazio. Og
gi, vediamo che
altre forme e altre figure rendono visibile la presenza umana quando persegue la traccia degli
alberi, dei rami, delle pietre. Ancora una volta l’uomo, l’acqua, il vento e la foresta sono
combinati: l’acqua rende soffice la terra che accogl
ie il corpo; il vento indurisce la terra che ne
conserva l’impronta
.” (Laurent Busine in cat.“Giuseppe Penone
:
Germinazione”, 2013).
L’artista ha voluto accompagnare questa mostra con una pubblicazione da lui ideata “Giuseppe
Penone: Germinazione” e curat
a dall’artista
stesso e da Laurent Busine, direttore del
Musée
des Arts Contemporains du
Grand
-
Hornu, che nel 2010 ha ospitato un’ampia mostra dell’artista.
Questa pubblicazione fa parte di una collana “in progress”, già preceduta
da altre due
pubblicazion
i uscite per la mostra
“
Giuseppe Penone: le Corps d’un j
ardin”
da Marian Goodman
nel 2013 e per la mostra
“ Penone Versailles”
a
l Château de
Versailles n
ello stesso anno.
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JAN VERCRUYSSE
AND THEN THERE WERE NONE
Questo il titolo della mostra che Jan Vercruysse inaugurerà il 1 dicembre negli spazi della
galleria Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea. Il riferimento immediato è al famoso e
popolare giallo che Agatha
Christie
pu
bblicò nel 1939
“E poi non rimase nessuno”
, noto ne
lla
traduzione italiana come “D
ieci piccoli indiani”
,
titolo che si riferisce
alla fanciullesca filastrocca
che i personaggi del racconto trovano nella
propria camera e che annuncia
la loro morte.
Chiari
to questo punto iniziale
,
possiamo metterlo da parte in quanto l’artista non è interessato
alla storia, bensì alla sua struttura: solo il narratore sa cosa unisce i personaggi e cosa decreta
il loro destino.
L’artista, Jan Vercruysse, ci presenta cinque op
ere realizzate in cartone grigio con serigrafati
dei vocaboli e/o simboli, frasi compiute e non. Ogni opera si presenta senza un legame con
l’altra tranne che p
er la sua realizzazione tecnica
e “sagoma”. Quello che noi
vediamo sono
delle composizioni
che
rimandano ai Tombeaux, opere realizzate dall’artista tra il 1987 e il
1994. I TOMBEAUX sono “luoghi di memoria” o “portatori di memoria”
, contemplano un “vuoto”.
Vuoti
che p
ossono
essere riempi
ti
da una presenza immaginaria. Questa/
e presenza/e
immaginaria
/e
ha/hanno “voce” nelle opere p
resentate nella mostra attuale
che possono essere
viste singolarmente o come “costellazione”.
Da evidenziare
il riferimento alle mostre precedenti con le opere della s
erie PLACES (2005) che
tratta
no del significato di “luogo
” e della nozione di presenza/assenza e con le
opere della serie
PLACES [LOST]
(2010), luoghi di memoria che concentrano significati, cose accadute,
frammenti di vissuto.
Inaugurazione 1 dicembre 2013 dalle 11 alle 17.
Tucci Russo
via Stamperia, 9 - Torre Pellice (TO)
merc-dom 10.30-13 e 15-19
Ingresso libero