Otto capolavori !/? Architetture di cemento armato. Grazie ad un serio approfondimento teorico e a moderne modalita' espositive, la mostra vuole rinnovare radicalmente la prospettiva con cui si studia l'opera di Auguste Perret focalizzandosi su otto importanti edifici realizzati da questo intellettuale - costruttore.
La mostra « Auguste Perret, Huit Chefs d’œuvre !/?
Architectures
du béton armé » ("Auguste Perret, otto capolavori !/?
Architetture di cemento armato")
è
organizzata dal Conseil économique, social et environnemental (CESE
-
Consiglio
E
conomico
S
ociale e
A
mbientale
) in collaborazione con Fondazione Prada
.
Si svolge
dal 27 novembre
2013 al 19 febbraio 2014 a Parigi presso il Palais d’Iéna
,
sede del CESE
, e
indaga
uno dei
percorsi più affascinanti nel campo dell’architettura del Novecento. Joseph A
bram,
in qualità
di
curatore scientifico, garantisce con il suo team la coerenza teorica e storica del progetto. Lo
studio d’architettura OMA AMO, sotto la direzione di Rem Koolhaas, curatore artistico, è
responsabile del progetto allestitivo.
Figlio di
uno scalpellino della Comune di Parigi, Auguste Perret
(1874
-
1954)
ha avuto un
ruolo chiave nella definizione di un’estetica propria al cemento armato. Ha sviluppato nel
corso della sua carriera una rigorosa pratica architettonica fondata su nuovi
dispositivi che
uniscono il pensiero, il disegno e il costruire in una potente creatività
in grado di tradursi
in
un numero considerevole di capolavori. Il suo talento è stato riconosciuto nel 2005 attraverso
l’iscrizione di una parte della sua opera nella
Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO
.
Differenziandosi dalle
precedenti
rassegne dedicate a Auguste Perret, questa mostra si pone
un obiettivo ambizioso:
condividere con un vasto pubblico la singolarità di un percorso
creativo tra i più importanti in
campo architettonico.
È naturale che questa mostra sia ospitata al Palais d’Iéna, uno degli edifici più
significati
con
cepiti dall’architetto. Nel corso della sua carriera
,
Perret ha inventato un nuovo canone
classico,
comparabile alle tradizioni antiche
, ma derivato dalle tecniche moderne di
costruzione
:
il canone del cemento armato, di cui il Palais d’Iéna costituisce una delle
realizzazioni più riuscite.
.
La scelta di accogliere
questa mostra al Palais d’Iéna è parte di una strategia di
apertura del
CESE verso progetti culturali e artistici che contribuiscono ad arricchire il dialogo tra i
cittadini, promosso inoltre attraverso numerose occasioni di dibattito e di riflessione
organizzate dall’istituzione francese. Un
intenso
programma culturale accompagna la mostra
dedicata a Auguste Perret
:
i
l Palais d’Iéna
ospita, infatti,
all’interno del proprio auditorium
,
un ciclo di conferenze, dibattiti, workshop, concerti e proiezioni
per tutta la durata della
mostra.
LA MOSTRA «HUIT
CHEFS D’ŒUVRE !/
?
»
("OTTO CAPOLAVORI !/?")
Grazie ad un serio approfondimento teorico e a moderne modalità espositive, la mostra vuole
rinnovare radicalmente la prospettiva con
cui si
studia
l’opera di Auguste Perret
focalizzandosi
su
otto importanti
edifici realizzati da questo intellettuale
-
costruttore: a Parigi
l’edificio
de la
rue Franklin (1903),
il
Théâtre des
Champs
-
Elysées (1913),
la Chiesa di
Notre Dame du
Raincy (1923), la
Sala
Cortot (192
8
),
il
Mobilier national (193
4
) e
il
Palais d’Iéna (19
3
7
); a
Le
Havre,
l’Hôtel de Ville
(195
0
) e
la Chiesa
di
Saint Joseph (195
1
). Queste otto costruzioni
hanno segnato con la loro innovativa modalità di progettazione e il loro rapporto alla materia,
un arricchimento decisivo per la pratica architettonica
del
Novecento
.
La mostra è
presentata
nella sala ipostila del Palais d’Iéna che costituisce la prima opera di
Perret che il visitatore incontra. L’allestimento concepito da OMA AMO riutilizza alcuni
dispositivi realizzati nel Palais d’Iéna per Prada dallo s
tesso studio di architettura. Dal 2011
OMA AMO esplora questo spazio creando le scenografie di sfilate ed eventi culturali.
L’allestimento della mostra è una combinazione di queste differenti ricerche, concepite come
delle letture contemporanee dell’archi
ttetura di Perret. Questa costruzione temporanea, un
a
sorta di
architettura nell’architettura, è un’installazione legata profondamente al contesto
ambientale e sottolinea la presenza di questa imponente costruzione di cemento armato.
I visitatori potranno
scoprire gli otto capolavori attraverso numerosi documenti d’archivio:
-
Un centinaio di disegni architettonici originali prodotti dall
o studio d’architettura di
Perret
-
Alcune serie di fotografie prodotte dallo Studio Chevojon che ha avuto per
cinquant’anni
una relazione privilegiata con lo studio
Perret
-
Modellini dettagliati
-
Una collezione eterogenea di documenti personali e biografici (lettere, album, oggetti,
libri, riviste)
In totale sono riuniti più di 400 documenti originali, alcuni mai
esposti al pubblico, che
provengono da collezioni e istituzioni importanti come la Cité de l’
a
rchitecture
et du
patrimoine
, gli Archivi Municipali di Le Havre, il Musée Maurice Denis, la Bibliothèque
littéraire Jacques Doucet, la Fondation Le Corbusier, i
l Musée Bourdelle, il Musée des Années
Trente, il Musée des Arts Décoratifs, l’Association des amis d’Auguste Perret, le
Conservatoire
National des Arts et Métiers (
CNAM
)
e il Musée des
b
eaux
-
a
rts di Grenoble.
UN PROGETTO COLLETTIVO
Oltre ai contribut
i fondamentali offerti da Joseph Abram, curatore scientifico, e
lo studio
di
architettura OMA AMO, sotto la direzione di Rem Koolhaas, curatore artistico, due scuole
d’architettura
-
l’ENSA
-
Versailles e l’ENSA
-
Nancy
-
sono associate al progetto sotto la
re
sponsabilità dei loro rispettivi direttori Vincent Michel e Lorenzo Diez. Questi
ultimi
coordinano
un team costituito, a partire dai primi mesi del 2013, da professori, ricercatori e
studenti per dare al progetto una dimensione innovativa. Sedici studenti
dell’École de
Versailles producono otto progetti per la mostra, come stimolo ad appropriarsi dell’eredità
architettonica e costruttiva, concettuale e culturale di Auguste Perret.
Due
progetti artistici
contribuiscono a gettare un nuovo sguardo
sull’evoluzione e la mutazione
di queste architetture: da una parte Gilbert Fastenaekens fotografa le tracce lasciate dagli
individui all’interno degli otto edifici, dall’altra Louise Lemoine e Ila Bêka filmano gli abitanti
e la vita quotidiana dei luoghi.
Insieme testimoniano l’aspetto immateriale di queste
costruzioni.
"Il Conseil économique, social et environnemental si è impegnato dal 1959 a rendere il Palais
d’Iéna costruito da Auguste Perret un luogo vivo e aperto a tutti, in grado di accogliere e
rappresentare la diversità delle attività umane: attraverso la riflessione e il dibattito per
costruire dei valori condivisi grazie al dialogo, con l’aiuto dell’arte e della cultura per aprirsi
alle differenze condividendo emozioni ed
esperienze
. In una so
cietà un po’ disorientata che
guarda il futuro con angoscia e avverte il mondo cambiare rapidamente e in profondità, senza
conservare né l’esperienza né la comprensione di questo mutamento, l’arte ha il ruolo di
interpellarci e di spingerci verso il futuro
. Mi auguro che questa mostra, che crea un incontro
tra le opere più importanti di Perret e la nostra sede, s’inserisca a pieno titolo all’interno del
percorso d’apertura del CESE verso progetti culturali e artistici", così ha dichiarato Jean
-
Paul
Delevoy
e, Presidente del CESE.
Joseph A
bram
Architetto e storico, Joseph Abram è professore à l’École Nationale Supérieure d’Architecture
di Nancy e ricercatore presso il Laboratoire d’Histoire de l’Architecture Contemporaine. Nel
corso della sua carriera ha
scritto numerose pubblicazioni sull’architettura del Novecento e ha
curato più di trenta mostre.
Lo studio
OMA AMO
OMA è un
o studio
internazionale
di
architettura, urbanismo e analisi culturale. Il suo think
tank ed unità di ricerca, AMO, lavora nei set
tori che tradizionalmente non rientrano nelle discipline architettoniche come
la
comunicazione mediatica, la politica,
la moda, l’arte
,
la
curatela di mostre
, l’edizione e il design.
C
OMITATO D’ONORE
l
l
comitato
d’onore
della mostra
« Auguste Perret, Huit
Chefs d’œuvre !/?
–
Architectures du
béton armé »
è composto da
Jean
-
Paul
Delevoye
, Pr
e
sident
e
del
Conseil économique, social
et environnemental
;
Miuccia
Prada
e Patrizio
Bertelli
, Pr
e
sident
i della
Fondazione Prada
;
Édouard
Philippe
, D
eputato della
Seine
Maritime et
Sindaco di Le
Havre
;
Antoine
Rufenacht
,
ex Sindaco di Le
Havre
;
Vincent
Berjot
, Directeur général des patrimoines au Ministère de la
Culture et de la communication
;
Guy
Amsellem
, Pr
esidente
de
l
la Cité de l’architecture et du
patrimoine
;
Ra
ymond
Soubie
,
Presidente del Consiglio d’amministrazione del
Théâtre des
Champs
-
Élysées
;
Annie
Perret
e Christophe
Perret
;
Benjamin
Mouton
, Pr
esidente
dell’associazione Amis
d’Auguste Perret.
CONTATTI STAMPA
Fondazione Prada:
Andrea Goffo
02 54
67 09
81
/ 334
69
44
671
press@fondazioneprada.org
CESE:
Heymann, Renoult Associ
é
e
s
Agn
è
s Renoult & Adeline Suzanne
+33
01 44 61 76 76
a.suzanne@heymann
-
renoult.com
OMA AMO:
Jeremy Higginbotham
+31 10 24 38 200
pr@oma.com
Maggiori info
rmazioni
:
www.expositionperret.fr
|
#
perret
per seguire la mostra su Twitter
Palais d'Iena
9 place d'Iena - Paris
Orario: 11-18, chiuso 14 e 25 dicembre, 1 gennaio
Ingresso libero