Enzo Cucchi
Joseph Kosuth
Luigi Ghirri
Miro Zagnoli
Pietro Mussini
Raffaella Nappo
Carlo Bernardini
Patrizia Molinari
Denis Santachiara
Alberto Zattin
El Greco
Cristiana Colli
E' stato definito il "piccolo Louvre" quel suggestivo museo ancora conosciuto a pochi, nel cuore della città di Reggio Emilia. Per (ri)fare luce in modo poetico e non tecnico su questo santuario laico saturo di presenze, per (ri)fare luce in questi giorni, in un altro fine secolo, su quei gioielli, su quegli ori, su quei metalli, su quelle cornici e quei dipinti, è nato il progetto 2000 Anni Luce, a cura di Cristiana Colli, che trasforma la Galleria in un centro di contaminazioni con l'arte contemporanea e il design.
E' stato definito il "piccolo Louvre" quel suggestivo museo ancora conosciuto a pochi, nel cuore della città di Reggio Emilia, la Galleria Parmeggiani. Contiene opere importanti delle principali scuole pittoriche europee, armi, gioielli, tessuti antichi, e oggetti "Marcy", in uno strano accostamento tra vero e falso.
La storia di questa collezione non è meno affascinante dei velluti, dei mobili, degli arredi sacri e profani che sono stati portati in Italia nel 1924 da Luigi Parmiggiani. Nel 1886, rifugiatosi in Francia dopo aver attentato alla vita dei deputati socialisti Ceretti e Camillo Prampolini, Parmeggiani ripara nella casa del famoso pittore spagnolo Escosura, conosciuto anche come grande collezionista. Nel giro di pochi anni, sotto lo pseudonimo di Louis Marcy, lo soppianta nella conduzione delle botteghe di antiquariato e nel commercio di oggetti d'arte minore in forme medioevali che invasero alcune importanti collezioni pubbliche e private tra '800 e '900.
Con lo pseudonimo di Louis Marcy, Parmeggiani gestisce anche una galleria a Londra in Berdford Square. Al suo fianco compare sempre Madame Escosura, che nel frattempo ne è diventata l'amante. Lei gestisce a Parigi la Galleria Marcy e Parmeggiani la raggiunge spesso nella capitale, nonostante fosse stato messo al bando per sospetto anarchismo, tant'è che, arrestato nel 1892 e nel 1903, sconta anche sei mesi di carcere.
Nella Galleria Parmeggiani, restaurata nel 1988, si respira quest'atmosfera fin de siècle, tra opere di notevolissimo pregio, come alcuni quadri di scuola fiamminga, italiana, francese, inglese, ma soprattutto spagnola. Lì troviamo il Cristo benedicente di El Greco, opere di Ribera e di Ignacio Leon y Escosura, il portale proveniente da Palazzo Morel a Valencia, dipinti dello spoletino Cesare Detti, oggetti preziosi e "falsi" Marcy.
Un'atmosfera che fece dire a Fellini -sedotto dalle storie che aveva sentito raccontare durante una visita alla Galleria- "Sembra di sentire in questo museo un ghigno satanico".
Per (ri)fare luce in modo poetico e non tecnico su questo santuario laico saturo di presenze, per (ri)fare luce in questi giorni, in un altro fine secolo, su quei gioielli, su quegli ori, su quei metalli, su quelle cornici e quei dipinti, è nato il progetto 2000 Anni Luce, a cura di Cristiana Colli, che trasforma la Galleria in un centro di contaminazioni con l'arte contemporanea e il design.
Il 7 luglio alle ore 21, ad inaugurare la mostra, che resterà aperta sino al 31 dicembre 2000, arriveranno opere importanti come la Città immaginaria al buio di Enzo Cucchi, prestata dalla Galleria di Arte Moderna di Bologna; un'opera al neon di Joseph Kosuth, asciutta presenza che si staglia nella sala dei dipinti fiamminghi.
A questi interventi si affiancano quelli di altri autori, differenti per generazione, storia personale e discipline artistiche.
Si tratta di due straordinari fotografi: Luigi Ghirri, che ha realizzato un ciclo di foto sulla Galleria Parmeggiani, che per quest'occasione verrà esposto nell'appartamento privato di Luigi Parmiggiani, mai aperto prima, e Miro Zagnoli, autore che alla ricerca della luce ha dedicato tutto il suo lavoro (ricordiamo la collaborazione con Artemide), che qui presenta un lavoro inedito, realizzato appositamente.
E poi ancora: Pietro Mussini, con L'altra natura, quella tecnologica, una messe elettronica di centinaia di spighe luminose; Raffaella Nappo, autrice di un'installazione splendida e raggelante, con parrucche luminose, reliquie vuote tra manichini senza testa, (esposte anche a Minimalia di New York); Carlo Bernardini, giovane artista che realizza nuove geometrie luminose con piccoli, ma lunghissimi cavi; Patrizia Molinari con il suo sestante in ferro e fibre ottiche, dove la durezza del ferro e la leggerezza delle fibre ottiche creano un contrasto fortissimo.
La Galleria apre anche al design, il più contemporaneo dei segni possibili, con le lampade di Denis Santachiara, che vanno "cercate" tra quelle della collezione e che propongono un'interazione estetica con le colonne sulle quali sono appoggiate, e con la lampada di Alberto Zattin, accanto al quadro di El Greco che, con uno specchio che rimanda all'infinito, pare un gioco tra finzioni.
Tutti gli autori, diversi fra loro per segno stilistico, sono accomunati da un discorso poetico sulla luce e sullo spazio e tutti i lavori dialogano con i reperti della collezione e attivano una relazione nuova tra le opere. "L'idea è che la memoria non è un valore di per sé, ma diventa risorsa quando crea una relazione con la modernità -afferma Cristiana Colli- questo significa modernità di contenuti e modernità di metodi".
2000 Anni Luce non è quindi solo una mostra, ma un progetto che trasforma la Galleria Parmeggiani in laboratorio, dove si può riflettere a tutto campo, un luogo dove si ragiona di politiche culturali e di economia, di luoghi e di usi, con dibattiti e conversazioni sul tema del collezionismo, che si articoleranno nell'arco dei prossimi mesi.
La mostra è promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia e dall'Assessorato alla Cultura e Sapere del Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con IBC Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna
Inaugurazione venerdì 7 luglio 2000 ore 21
Durata: fino al 31 dicembre 2000
Orari: dal 1° luglio al 15 agosto dalle 21 alle 24 tutti i giorni; dal 15 al 31 agosto aperta su appuntamento telefonando allo 0522 456477
dal 1° settembre: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; lunedì chiuso
Ingresso gratuito
Per informazioni: Museo Civico di Reggio Emilia 0522456477
Galleria Parmeggiani 0522451054
Ufficio stampa: delos 028052151