The Garbage Revolution parte dalla realta' del Giardino Viaggio di Ritorno, parco d'arte ambientale in Maremma. L'artista, nel contesto della manifestazione Vintage Selection, presenta un progetto di arte totale con istallazioni, videoarte, pittura, performance, musica, fotografia, parola, gesto, live art e poesia.
Rodolfo Lacquaniti è l’ideatore e realizzatore del Giardino Viaggio di Ritorno, uno dei piu’ rilevanti
Giardini d’Arte Ambientale d’Europa, immerso nel verde della Maremma ha fatto da scenario del film
“La Storia di Sonia” di Lorenzo Guarnieri, per il quale l’artista è stato recentemente premiato ai Los
Angeles Movie Awards nella categoria Best Production Design.
Parte quindi dalla significativa realtà del Giardino Viaggio di Ritorno il progetto The Garbage Revolution
per approdare a Firenze alla Stazione Leopolda all’interno della manifestazione di moda Vintage
Selection. La mostra sarà inaugurata il 22 gennaio 2014 dalle ore 18 alle 21 e proseguirà fino al 26
gennaio 2014.
Con The Garbage Revolution Rodolfo Lacquaniti si presenta al pubblico internazionale con i linguaggi
dell’arte totale: istallazioni, video-art, pittura,performance, musica, fotografia, parola, gesto, live art,
poesia. Il momento di riflessione parte dall’impoverimento energetico che affligge l’uomo contemporaneo:
“ Il pacchetto energetico regalatoci alla nostra nascita si assottiglia sempre di più riducendo l’uomo
contemporaneo a vivere nelle “piccole stanze”.
La visione creativa di Rodolfo Lacquaniti si muove nel riutilizzo di oggetti, scarti, rifiuti che assemblati
tra di loro diventano arte universale. L’artista presenta così The Garbage Revolution: “Mutanti H202 di
ultima generazione si sono assemblati tra i rifiuti della “montagna”. Sono la cicatrice metropolitana, la
ruga urbana della discarica ribelle. Registrano emozioni, esplorano mondi inesplorati e imprevedibili
confronti. Registrano lo stato di guerra tra umani e il loro mondo, il collasso delle risorse, la crescita senza
fine, l’inquinamento, la scatenante rivoluzione-tecno, l’indispensabile dipendenza dal mondo naturale,
l’insaziabile cupidigia, le accelerazioni continue. Cercano: connessioni con individui umani, interscambi
d’energia, esplorazioni della forma, luce, la silenziosa veggenza, la metamorfosi, le costellazioni, il suono
della pioggia. Hanno appena iniziato il Viaggio di Ritorno, un viaggio verso l’energia.”
The garbage revolution è un progetto che vuole intensificare il percorso già intrapreso tra discipline
artistiche e forme di espressione contemporanee. L’obiettivo è il rafforzamento di un dialogo tra l’arte
e il pubblico di diversa provenienza, tramite molteplici modalità di condivisione di uno spazio culturale.
L’arte interagisce con il territorio, con la comunità producendo modelli per cambiamenti sociali. Oltre a
promuovere una produzione artistica lontana dalle strategie di mercato, l’intento è quello di supportare una
fonte d’ispirazione calata su una comunità. Questo serve per stimolare riflessioni e dibattiti, promuovere
diverse forme di collaborazione, accogliere nuove visioni,trovare originali ideazioni.
The “Garbage revolution” è la rivoluzione di un “popolo” costituito da quasi cento mutanti H202 con
ognuno un codice personale all’interno del quale sono descritte circostanze, incontri, relazioni, influenze
che ogni singolo scarto ha avuto con l’artista e con il mondo che lo ha generato.
Il barattolo grigio e nudo sulla collina del Tennessee che Stevens Wallace descriveva nel 1919 ora è
diventata un immensa montagna che ogni giorno si ricompone minacciandoci come nella descrizione
epocale che ci ha regalato Italo Calvino nella città di Leonia nel libro le Città Invisibili.
Scrive Paolo Campiglio storico dell’arte contemporanea: “Sono affascinato da The Garbage Revolution
e da questi personaggi perché sono antichi e moderni insieme. Inoltre sono parte di noi, nel senso
che contengono la nostra storia: ripropongono quegli oggetti che abbiamo posseduto per un certo
periodo della nostra vita e poi abbiamo rifiutato come scarti, migliaia di oggetti che tutti i giorni
rifiutiamo che non vediamo più. Poi ritornano e ci sommergono. I personaggi sono parte della nostra
storia personale ma al tempo stesso ricordano il Barocco, hanno dentro tutta la storia dell’arte del
Novecento: c’è Picasso, c’e tutto un mondo che ci sembrava dimenticato e che invece si ripresenta
con una forza veramente magica.
Inaugurazione mercoledì 22 gennaio 2014 ore 21
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli 5, Firenze
Tutti i giorni dalle 10 alle 21
Ingresso libero