Gabriele Albanesi
Sergio Alberti
Monica Anselmi
Alberto Barbieri
Angelo Bertoglio
Luca Bossaglia
Narciso Bresciani
Gianni Cella
Giovanna Fra
Marco Lodola
Franco Marinaro
Gunter Pusch
Plumcake
Roberto Sommariva
Marta Vezzoli
Claudio Cerritelli
Andrea Vaccari
Carlo Bergamaschi
Davide Tremolada
Pittura, scultura e installazione, 15 modi di leggere e interpretare il contemporaneo. L'arte che guarda e viola i segreti piu' reconditi, lo stile che misura e reinterpreta le cose, la materia che si fa tema e soggetto.
Il Corpo e la Città - visioni dell’arte attuale, è il titolo scelto dal curatore e critico d’arte Claudio Cerritelli per la collettiva che inaugura venerdì 24 gennaio 2014 alle ore 18 nello Spazio per le arti contemporanee del Broletto di Pavia (via Paratici 21).
Patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia, e organizzata da Andrea Vaccari (che ha ideato anche l’allestimento, insieme a Carlo Bergamaschi e Davide Tremolada), la mostra presenta fino al 9 febbraio 2014 i lavori di quindici artisti pavesi, che nella città sono nati (qualcuno è stato adottato), vivono e lavorano.
Pittura, scultura e installazione, quindici modi di leggere e interpretare il contemporaneo: l’arte che guarda e viola i segreti più reconditi, lo stile che misura e reinterpreta le cose, il segno che scava dove ancora non esisterebbe terreno in cui scavare, la materia che si fa tema e soggetto. Ovvero il realismo, la geometria, l’immaginazione, la concretezza. Ovvero ancora l’intimità, la razionalità, la creatività, la carnalità. Quindici caratteri come tessere di un puzzle, come voci diverse della stessa melodia, tese a comporre una precisa sinfonia poetica. La stessa che risuona per le strade di Pavia. Sono forme esemplari, quelle esposte nello Spazio per le arti contemporanee del Broletto – commenta il curatore Claudio Cerritelli – per testimoniare che l’arte della città è un corpo attivo e vitale, un organismo di energie creative pulsanti, un’anima pensante che esprime proprie peculiarità in sintonia con i flussi artistici della cosiddetta e osannata globalizzazione.
Nel singolare allestimento della mostra convergono saperi creativi di radice diversa e anche contrastante, pluralità di linguaggi plastici e cromatici, con rimandi simbolici, morfologici e iconografici che, per quanto sospesi tra passato e futuro, esprimono gli ardori creativi del presente. Dipinti figurali e astratti, costruzioni plastiche e aggregazioni polimateriche, oggetti trasfigurati e suggestioni ambientali, citazioni scritturali e reperti fotografici: ogni opera si dispone dentro il ritmo labirintico dell’esposizione offrendo al pubblico la possibilità di osservare con libertà interpretativa i linguaggi messi in scena.
L’occasione di questa collettiva – scrive Claudio Cerritelli – permette di valutare le risorse creative della città attraverso un percorso di opere dove si confrontano esperienze diramate nei territori del contemporaneo, mondi interiori e tensioni espressive che costituiscono l’orizzonte di ricerca degli artisti invitati, scelti tra quelli operativi nell’attualità.
Il corpo dell’arte allude all’insieme delle potenzialità e dei mutamenti che caratterizzano lo scenario del presente, si tratta di una fluidità soggettiva legata all’ininterrotta ricerca d’identità che gli artisti sostengono nel loro viaggio esistenziale verso la qualità del comunicare, attraverso la complessa manipolazione dei materiali che producono stratificazioni, connessioni, interazioni, metamorfosi e slittamenti di senso.
Nel luogo espositivo prende corpo un tumulto di linguaggi selezionati da molteplici angolazioni di ricerca, flussi differenti che testimoniano il divenire delle idee artistiche che oscillano tra la persistenza delle radici culturali e la spinta verso una sempre più articolata prospettiva globale.
Al di là di ogni utopia collettiva, che oggi travalica la dimensione comunicativa della singola città, ciò che conta è cogliere le dinamiche dei linguaggi in relazione alle ragioni delle storie individuali. Infatti, la visione di ogni artista è concentrata sul proprio mondo di sperimentazione, è luogo di elaborazione della memoria del vissuto affinchè il futuro possa farsene carico, mai limitando le componenti emozionali e sensoriali, senza le quali nessun progetto estetico può essere tramite comunicativo tra artista e spettatore, tra corpo dell’arte e spazio della città.
Inaugurazione venerdì 24 gennaio 2014, ore 18
Spazio per le arti contemporanee del Broletto
via Paratici 21, Pavia
Orario: dal martedì al venerdì 16-19; sabato e domenica 10-19
Ingresso libero