La mano creativa. Nei lavori di Galassi la pittura svolge un discorso di immaginazione privata, di riserbo e liberatorio ductus espressivo esterno a ogni consuetudine figurativa.
Nell’essere espressivo, nel dire, la pittura, nei suoi elementi di
segno e colore, quando non insegue le realtà visive che ci attorniano,
quando non si apre a finestra sul mondo, ma vuol essere registro interiore,
dettato di stati d’animo, è come se parlasse su di sé, come se facesse eco
a se stessa nel rappresentare altro da sé, nel farsi messaggio e
comunicazione al di fuori di se stessa. La mano che la dispiega, il gesto
che la innerva di tracce e colori, che ne scandisce e svolge il campo
d’immagine fa da cerniera e animazione, da motore e mediazione tra queste
alterità all’interno del fare pittura e fuori dalla pittura.
E’ il caso dei lavori, tutti recenti, qui raccolti di Fernando Galassi,
affermato clinico-oculista, in cui, appunto, la pittura svolge un discorso
di immaginazione privata, di riserbo e liberatorio ductus espressivo
esterno ad ogni consuetudine figurativa. Lui non è un artista – forse lo è
sempre stato potenzialmente - ma, in fondo, quante vie segrete e manifeste
legano la pittura, le arti visive, all’oculistica, al sano vedere? Nel
gioco di riflessi interiori ed esteriori, la pittura fatta di segno e
colore, di materia e luce, di grafemi e corsive volute si accomuna alla
scrittura, al suo abile verso alfabetizzato, al suo talento tante volte
incontenibile. Galassi è spontaneamente, quanto consapevolmente, un figlio
naturale delle poetiche informali, ne prosegue con vena istintiva, ma pure
oculata, l’incondizionato potere di libertà immaginativa, di esuberante
abbandono alla scoperta visibile dell’invisibile. Il suo è un filo
conduttore, avviato sin da giovane, così mi scrive, che si dipana e
aggroviglia, che addensa e intriga il segno al colore in una sorta di
spettacolo interiore, come ad ascoltare se stesso, a dare una impronta
visibile al flusso, allo spazio di stati coscienti e incoscienti, a forme
di pensiero, come ancora mi scrive.
Forme di pensiero che nel caratterizzare e investire l’identità
dell’autore, ne manifestano gli intenti espressivi in una dimensione in cui
la compostezza dell’immagine ingloba la disinvoltura della scrittura.
Forse sono momenti e spazi di riposo mentale o di veglia gioiosa, ma di
certo sono occasioni in cui il pensiero si fa visivo per la sorpresa e il
piacere degli occhi. A dirla con le parole del poeta Henri Michaux, «sono
segni, non per essere completi, non per coniugare ma per essere fedeli alla
propria transitorietà.» Sono, insomma, tracce di una mano creativa per
segni e colori disposti e decomposti su fogli, tracce di fantasia che
tornano e ritornano a campire inseguite da stimoli e da sguardi che, per
quanto fuggitivi e confusi, aspettano l’esito di un ordito, l’approdo di
una visione.
Un combino di acrilici, pastelli a olio e matite nel comporre segni e
colori fra loro tramati ad arte per indurre al silenzio e al commento del
vedere. Sono opere in mostra a consegna di una mano creativa che rende
l’occasione di frasi interiori rese palesi, di improvvisi gesti d’immagine
quali veloci ed essenziali pensieri messi a nudo e che Galassi ci invita a
captare. L’occasione sollecitata e promossa dal comune amico Paolo
Gubinelli, artista e maestro del segno astratto, mi ha con piacere
coinvolto a stendere queste note introduttive.
Luigi Paolo Finizio
Fernando Galassi
Il prof. Fernando Galassi è nato a Capraia e Limite sull’Arno (Firenze) il
22 agosto 1943. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università
degli Studi di Firenze e ivi ha conseguito la specializzazione in
Oculistica. E’ stato, sempre presso l’Università degli Studi di Firenze,
prima contrattista universitario, quindi ricercatore universitario, ed
infine professore associato, presso la Clinica Oculistica.
In tutto il suo periodo di servizio presso l’Università di Firenze, ha
svolto attività scientifica, clinica e didattica. Il principale campo di
interesse clinico-scientifico del Prof. Galassi è la patologia
glaucomatosa.
E’ stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia e
Presidente del Corso di Laurea in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica.
In quanto membro di varie società scientifiche nazionali (SOI, AISG) ed
internazionali (EVER, ARVO, American Academy of Ophthalmology), ha
presentato i risultati delle proprie ricerche in numerosi convegni,
nazionali ed internazionali. Il suo continuo e proficuo lavoro emerge anche
dalle numerose pubblicazioni sulle più quotate riviste internazionali del
settore.
Dalla fine degli anni Sessanta, si è dedicato anche all’arte contemporanea
e classica, così come all’arte africana ed alla fotografia. Ha eseguito
molte opere su carta e su tela, con soggetti dal figurativo all’astratto.
Negli anni Settanta è stato ospitato per una personale di grafica presso la
galleria AxA di Firenze.
L’amico artista Paolo Gubinelli, visitando il suo studio a Firenze ed
avendo preso visione della produzione artistica del prof. Galassi, è
rimasto affascinato dalle di lui umiltà, sensibilità ed intelligenza
creativa. Per questo ha pertanto consigliato di esporre le sue opere in
alcune mostre presso enti pubblici.
Inaugurazione sabato 8 Febbraio 2014 alle ore 17,00
Salone di Palazzo Pretorio
Piazza Cavour 36, Barberino di Mugello
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 14,30 alle 18,30, martedì, giovedì, sabato dalle ore 9.00 alle 13.00
Ingresso libero