Cima da Conegliano
Francesco Beccaruzzi
Marco Basaiti
Ludovico Fiumicelli
Sebastiano Florigerio
Paris Bordon
Giovanni Antonio Pordenone
Francesco da Milano
Giovanni Agostino da Lodi
Antonio Solario
Andrea Previtali
Palma il Vecchio
Giovanni da Asola
Bernardino da Asola
Girolamo Denti
Giampietro Silvio
Pomponio Amalteo
Riccardo Perucolo
Albrecht Durer
Giandomenico Romanelli
Giorgio Fossaluzza
Da Cima da Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo. Cenacoli di grandi intellettuali, studi sulla lingua, versi latini e liriche italiane, ma anche la vita religiosa e civile. La mostra e' costituita da oltre 100 opere - tra dipinti, pale d'altare e oggetti, documenti, libri, incisioni - distribuite in 10 tappe, lungo un itinerario tematico che coinvolge l'intero territorio.
a cura di Giandomenico Romanelli e Giorgio Fossaluzza
Nella primavera del 2014 torna a Palazzo Sarcinelli la stagione dei grandi
appuntamenti con l’arte.
Un Cinquecento inquieto è il primo appuntamento di un ciclo di tre mostre che
Palazzo Sarcinelli, con il nuovo partner Civita Tre Venezie, ha concepito e voluto come
uno strumento di comunicazione di una forte identità culturale del proprio territorio che
ha profondamente inciso nella cultura artistica e storica nazionale.
La mostra, promossa dal Comune di Conegliano, vuole indagare, raccontare, testimoniare
l’importanza del primo cinquecento coneglianese nella storia dell’arte italiana, svelare i
suoi legami e le continue connessioni con i grandi protagonisti della storia del
cinquecento della capitale e dei centri maggiori della Repubblica.
Conegliano nel Cinquecento vive un’eccezionale esperienza di cultura, è stato uno dei
cuori più dinamici culturalmente, del territorio veneto. La città con i suoi immediati
dintorni, da Serravalle a Montello fino ad Asolo, per una serie di circostanze storiche e
territoriali e per la sua ineguagliabile qualità ambientale e paesaggistica, è stata un centro di
interessi culturali e testimonianze artistiche e letterarie di singolare ricchezza e interesse,
luogo di incontri e convergenze dei protagonisti della storia dell’arte: da Cima a
Pordenone, da Lotto a Tiziano.
Da un altro punto di vista, la presenza attiva anche culturalmente dei conti di Collalto,
famiglia feudale imperiale, e del loro castello a Susegana, è una calamita e ragione di
attrattiva per personalità del calibro di Aretino e di Monsignor Della Casa, con ulteriore
estensione a Gaspara Stampa, oltre che a Elisabetta Querini, quindi al fior fiore
dell’impegno letterario “al femminile”. Infine, ma non per minore importanza, attorno a
Conegliano si registra un fiorire di presenze “riformate” ben incardinate nelle parrocchie,
nei conventi e tra gli occasionali predicatori, che avrà un suo risvolto anche nell’ordine dei
segni e dei simboli di una iconografia religiosa inquieta e talvolta di rottura (illustrata
tragicamente nell’episodio di Riccardo Perucolo bruciato in piazza come eretico). Se
Conegliano divenne uno dei primari palcoscenici di queste dispute, il riferimento forse più
clamoroso è apparso di recente essere, dal punto di vista dell’ordine costituito, la
macchina dell’Inquisizione messa in piedi da monsignor Della Casa, nunzio a Venezia e
poi in volontario esilio a Nervesa; e, all’altro capo, il vescovo istriano Pier Paolo Vergerio
sommo “eresiarca” in fuga verso la Svizzera, non prima di aver efficacemente seminato
anche a Conegliano e dintorni il verbo della sua appassionata dottrina antisimoniaca dai
rigorosi risvolti iconoclasti.
Di questo affascinante e appunto inquieto momento storico si vuole percorrere i tratti
salienti, soprattutto negli esiti pittorici che essa ebbe a vivere, documentando la presenza
e gli influssi da alcuni dei protagonisti di una stagione d’arte manifestata in dipinti di
ufficiale e di pubblica devozione (pale d’altare e testi di grande impegno), ovvero in opere
più sommesse e private, in decorazioni e prodotti d’arte applicata, in stoffe e suppellettili
religiose e profane. Saranno presenti ancora documenti manoscritti (le carte del processo
Perucolo, ad esempio), xilografie e incunaboli.
Tra i pittori, oltre a Cima, Francesco Beccaruzzi, Marco Basaiti, Ludovico Fiumicelli,
Sebastiano Florigerio, Paris Bordon, Giovanni Antonio Pordenone, Francesco da Milano,
Giovanni Agostino da Lodi, Antonio Solario, Andrea Previtali, Palma il Vecchio,
Giovanni e Bernardino da Asola, Girolamo Denti, Giampietro Silvio, Pomponio
Amalteo, Riccardo Perucolo. La mostra è costituita da circa 100 opere in mostra (dipinti,
pale d’altare e oggetti, documenti, libri, incisioni di Albrecht Dürer), e circa venticinque
distribuite tra Conegliano e dintorni (10 tappe) opportunamente segnalate in loco di
modo da costruire un itinerario tematico che ha come fulcro Palazzo Sarcinelli, ma
coinvolge l’intero territorio in un nuovo e suggestivo percorso culturale e turistico: Scuola
dei Battuti, Monte di Pietà, Oratorio della Madonna della Neve, Palazzo Sbarra, Porta
Monticano, chiesa parrocchiale di Campolongo, chiesa di San Pietro a Castello
Roganzuolo, Susegana, Vittorio Veneto e altri.
I visitatori verranno accompagnati in un itinerario che punta a far riscoprire la storia e
l’arte di quel tempo, ricreando il contesto storico di quel periodo, lungo un percorso che
parte in modo simbolico dal centro storico di Conegliano in uno dei Palazzi più
importanti della città, ma che vuole svilupparsi in modo organico lungo itinerari specifici
nel territorio del Coneglianese e dei dintorni, perché la mostra non resti solo legata a un
momento, ma testimoni la storia e ne abbracci l’identità proprio nei luoghi che l’hanno
generata. Affinché i visitatori possano godere di Palazzo Sarcinelli e della mostra come
luogo di interazione culturale alla ricerca di un costante dialogo con il territorio veneto-
coneglianese, Conegliano e il suo territorio, quindi, i protagonisti – sia laici che ecclesiastici –, gli artisti,
i cittadini, le tensioni religiose, le condizioni di vita.
Un panorama inedito, che si stende tra Nervesa e il Castello di Collalto, la Scuola dei
Battuti e i conventi degli Zoccolanti, tra le vedute di Cima e i versi disperati di Gaspara
Stampa.
Informazioni e prenotazioni: 199 757519
http://www.uncinquecentoinquieto.it
Press Civita Tre Venezie
Valeria Alemà Regazzoni Dorsoduro 3488/U 30123 Venezia +39 348 3902070 valeria.regazzoni@gmail.com skype: vregaz
Venerdì 28 febbraio ore 12.00 conferenza stampa della mostra
Inaugurazione ore 18 per inviti
Palazzo Sarcinelli
via XX Settembre 132 - 31015 Conegliano (Treviso)
Orari:
lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 9.00 - 19.00
venerdì 9.00 - 21.00
martedì chiuso
Ingresso:
Intero 10 €
Ridotto 8 €
Giovani fino a 18 anni; adulti over 65 anni; giornalisti con tessera; convenzioni; gruppi
Ridotto scuole 4€
Speciale famiglie 22€ (per nuclei familiari formati da due adulti e un minorenne; dal secondo
minorenne in poi pagano 6 euro)
Ridotto convenzioni speciali: 6 € (da riservare in caso di accordi specifici di co marketing
particolare)
Gratuito: bambini fino ai 6 anni; disabile e accompagnatore; guide turistiche.