Emiliano Ponzi
Guido Scarabottolo
Julia Binfield
Michele Tranquillini
Beppe Giacobbe
Olimpia Zagnoli
Michele De Lucchi
Michael Anastassiades
Baldessari e Baldessari
Lorenzo Damiani
Alberto Meda
Francesco Meda
Nicola Gobbetto
Paolo Gonzato
Marco Andrea Magni
Alice Ronchi
Francesco Simeti
Aldo Colonetti
"Identita' Milano": in mostra i segni del patrimonio simbolico di Milano, 14 temi identitari sono rappresentati da noti illustratori. "Luce di Carrara" presenta nuovi progetti in marmo e legno di diversi designers. The art of Living e' un'esposizione che racconta il dialogo tra design e arte contemporanea.
Identita' Milano
14 temi identitari sono rappresentati da noti illustratori
Direzione artistica e allestimento Michele De Lucchi nel quadro del programma "Brand Milano"
Tutte le città che ospitano grandi eventi globali riflettono su come, in queste
occasioni, sia possibile raccontare se stesse.
La costruzione di un brand non riguarda solamente il tratto grafico che lo
esprime ma avviene attraverso processi simbolici, rievocando percorsi
identitari. La narrazione dell’identità comprende la sua valorizzazione
storica e la narrazione che permette di far emergere il proprio patrimonio
simbolico. Milano coglie l’occasione di Expo 2015 per aggiornare il suo
branding pubblico al fine di attualizzare il “racconto di sé”.
La costruzione del brand non riguarda solamente una narrazione, ma si
basa anche su come la città viene percepita dai suoi abitanti; concerne
anche la percezione d’immagine della città da parte di italiani e cittadini del
mondo e su come la città si posiziona nei ranking internazionali di city
image and reputation.
Come punto di partenza un seminario programmatico del luglio 2012, alla
presenza del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha dato vita alla
costituzione di un Comitato Brand Milano composto da esponenti della
società, delle professioni, delle università che agisce in regime di
volontariato civile e svolge un ruolo di progettazione e di regia del quadro di
eventi che si stanno svolgendo. Nel 2013 l’Assessorato di riferimento
(Turismo, Commercio, Marketing e Attività produttive) ha
promosso una convenzione con Triennale di Milano per attuare un
programma che si articola in
Una ricerca affidata a IPSOS e due studi sulla percezione
internazionale di Milano
Una mostra alla Triennale di Milano e in città
Una settimana di eventi culturali in città
Un forum internazionale
Le ricerche
Le ricerche hanno presentato diversi risultati su:
percezione identitaria di cittadini residenti, pendolari e city users;
percezione di immagine della città da parte di italiani e cittadini del
mondo;
rilevazione sulla mediatizzazione della città (sondando anche stampa
estera corrispondente da Milano)
rilevazione del posizionamento di Milano nei ranking internazionali
di “city image and reputation”.
Tutte le ricerche sono disponibili sul sito triennale.org alla pagina dedicata
alla mostra.
La mostra
Partendo da queste premesse, Il Comitato Brand Milano e la Triennale di
Milano hanno ideato la mostra Identità Milano fondata su 14 argomenti
identitari individuati dall’attività di ricerca.
La mostra che presenta un percorso espositivo progettato da
Michele De Lucchi è articolata in
Stemma della Città e patrimonio simbolico popolare
Le icone d’arte
I palazzi storici e moderni
I luoghi topici
Duecento milanesi nativi e adottivi
21 illustrazioni commissionate a 6 illustratori arricchiscono la mostra.
Julia Binfield, Beppe Giacobbe, Emiliano Ponzi, Guido Scarabottolo,
Michele Tranquillini, Olimpia Zagnoli hanno liberamente interpretato i 14
temi identitari.
Inoltre Michele De Lucchi ha progettato 7 torri sceniche posizionate in sette
piazze della città. Comunicheranno le tematiche identitarie selezionate e
interpretate dai 6 illustratori milanesi.
Gli Eventi
Da lunedì 26 maggio a domenica 1 giugno 2014 i sette luoghi della città che
ospiteranno le torri sceniche progettate da Michele De Lucchi, si
trasformeranno in sette isole di spettacolo ideate come luoghi di incontro
dei cittadini e luogo di performance che andranno a reinterpretare i temi
caratterizzanti della città. I sette luoghi che ospiteranno le pièce sono: Arco
della Pace, Via Ampere, Piazza Duca D’Aosta, Piazza Gae Aulenti, Piazza
San Fedele, Piazzale Teatro Arcimboldi e Parco Solari.
A cura di Fondazione Milano - Teatro Scuola Paolo Grassi, con la direzione
di Massimo Navone, in collaborazione con Milano Civica Scuola di Musica,
Milano Lingue e Milano Scuola di Cinema e Televisione.
Il Forum Internazionale
A giugno 2014 verrà convocato un Forum internazionale che alimentato dai
risultati acquisiti discuta attorno alla proiezione futura (da Expo in poi) del
“racconto di Milano e su Milano”.
I quattordici temi identitari in mostra:
1. Terra di mezzo
Mediolanum, terra di mezzo, nodo di connessioni, baricentro e punto di
convergenza nelle relazioni Nord / Sud e Est / Ovest. Un equilibrio dinamico che
resiste anche nell’era internet. “Ma po’ i vegnen chi à Milàn” dice il refrain della
popolare canzone milanese. Come lo diceva uno dei grandi (e tanti) conquistatori
della città, Carlo V: “Terra di mezzo, pupilla dei miei occhi”. E come lo dice oggi
Piero Bassetti, primo presidente Regione Lombardia: “Per questo, città di
contraddizioni e quindi ibrida, un meticciato che caratterizza soprattutto l’identità
di Milano”.
2. Accoglienza
Una conseguenza dell’essere “terra di mezzo”, applicata modernamente all’etica del
lavoro. Quella per cui conta più il contributo al processo produttivo che la
differenza e la distinzione etnica e sociale. E, nel tempo, in quell’accoglienza c’è
stata anche cura, assistenza, solidarietà. Senza mitologie e, qualche volta, con un
eccesso di compiacimento. Sempre il vecchio ritornello della nota canzone di
Giovanni D’Anzi: “Sì vegnì senza paura / num ve stringeremm la man / tucc el
mond a l’è paes e semm d’accord / ma Milan l’è un grand Milan”.
3. Conoscenza
La Lombardia, una rete di tredici atenei di cui sette a Milano, città in cui 200 mila
studenti (40 mila matricole) e 25 mila professori e ricercatori offrono – in 50
facoltà e 150 Dipartimenti – 130 corsi di laurea, una vasta opportunità di
conoscenza in tutti i campi, umanistici, scientifici, tecnici. Una rete integrata da
istituti per la formazione superiore che nelle tecnologie innovative, nel design, nella
moda, nelle arti, nella musica, nella coreografia e nella comunicazione
costituiscono ambiti di eccellenza. “Dai miei genitori ho sempre avuto un gran
supporto. La mia non è una famiglia di artisti, papà vende macchine, mamma è
casalinga. Però hanno incentivato la mia passione, mi hanno aiutato a lasciare
Vercelli per studiare a Milano alla Scala” (Roberto Bolle).
4. Archeologia industriale
15 milioni di metri quadri cingono una città che, nel giro di alcuni anni, ha visto la
trasformazione di molte strutture industriali del novecento in archeologia. E ha
visto quell’archeologia, in rapidi tempi recenti, prendere la strada di due connesse
evoluzioni: la creatività e l’innovazione. Dove quelle strutture spesso sono state
conservate e trasformate in laboratori di un’economia più immateriale oppure
connessi alla trasformazione dell’industria manifatturiera alla ricerca di nuove
performances tecnologiche, recuperando e rinnovando anche la grande tradizione
artigianale. Nelle periferie e in zone abitate più centrali convivono le storie del
passato e quelle che si stanno scrivendo sul futuro. “La city un po’ avveniristica e un
po’ provinciale. Un misto tra il risotto e l’acciaio, che mi diverte” (Alberto
Lattuada)
5. Qualità della vita e sostenibilità
Un punto di mediazione tra il significato mediterraneo del termine (mangiare bene,
in un ambito naturale e patrimoniale superbo) e il significato europeo del termine
(abitare bene, in contesti di efficienza dei servizi). Un fattore sicuro di attrattività,
ma anche una condizione standard della vita urbana e delle sue attuali politiche per
la sostenibilità che da secoli facilita l’operosità e l’ingegno. Quella “abilità degli
abitanti” di cui scriveva Ausonio, nel terzo secolo d.C. parlando di facundia
ingenia della città di Mediolanum. Oggi con un concorso delle donne al mercato
del lavoro al 66% (contro il 53,6% della media italiana) e con punti di forza in tutto
il sistema di incrocio tra “bello e utile” che ha avuto per un secolo nella Fiera di
Milano la sua vetrina internazionale e nella Triennale un luogo dedicato di
valorizzazione.
6. Moda
Difficile costruire univoche mappe di somiglianza e competitività tra le città del
mondo. Ma per la moda Milano - con le sue ormai generazioni di stilisti, con il suo
retroterra creativo e tecnologico - viene riconosciuta come città competitiva
rispetto a grandi metropoli internazionali come Parigi, Londra e New York.
“Parigi ha l’eleganza delle armonie e della grandeur. Londra l’eleganza della classe
e del prestigio. Milano ha l’eleganza della sobrietà, della discrezione e della solidità”
(Gianfranco Ferrè).
7. Design
A Milano 54 scuole di design, 7 ambiti universitari con corsi di laurea nel settore,
26 istituti professionali post-secondari e 21 scuole professionali che coinvolgono 10
mila studenti all’anno di cui quasi la metà stranieri. Milano disegna, la Brianza
produce. “Dal cucchiaio alla città”, come diceva Ernesto Rogers, l’architetto
della Torre Velasca. Una rete di esperienza che integra bello e utile oggi consacrata
nel maggiore evento internazionale della città, il Salone del Mobile. “Quando
qualcuno dice ‘questo lo so fare anch’io’ vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo
avrebbe già fatto prima” (Bruno Munari).
8. Salute
“Nel mondo Milano è conosciuta soprattutto per due cose: la Scala e l’Istituto dei
Tumori, un istituto pubblico che ha cambiato lo standard mondiale di alcune
terapie” (Gianni Bonadonna, continuatore di Umberto Veronesi, sul Corriere
della Sera). Iceberg di una rete sanitaria e ospedaliera che porta a Milano,
dall’Italia e dal mondo, più ospiti in città (pazienti e familiari) del turismo a Firenze
e a Venezia. Con un sistema misto – pubblico e privato – che integra prevenzione,
cura, ricerca scientifica e formazione internazionale.
9. Cultura, arte, spettacolo e bellezza
Il patrimonio museale, produttivo, formativo di una città culturalmente robusta
che tuttavia non ha mai puntato molto sull’arte e sulla cultura per qualificare la sua
identità e la sua immagine, ma in cui alla fine i suoi luoghi topici (dalla Scala a
Brera, ai suoi teatri, ai suoi musei, alle sue biblioteche, ai suoi capolavori d’arte)
dominano l’immaginario internazionale legato alla città. “Non è vero che sono
brutta. Non è vero che sopra di me c’è sempre la nebbia. Non è vero che sono
fredda e penso solo ai soldi. Per chi mi avete preso? Io sono Milano. E sono una
bella signora” (Un giorno a Milano, di Raffaella Rietman e Michele
Traquillini). “Il teatro è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e
alla sensibilità della collettività. A Milano vorremmo che autorità e giunte comunali
si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una
necessità dei cittadini, come un servizio pubblico alla stregua della metropolitana e
dei vigili del fuoco”, Paolo Grassi.
10. Solidarietà
Volontariato, no profit, terzo settore,cooperative sociali, organizzazioni di
solidarietà che agiscono nel territorio e anche, nate nel territorio, proiettate nel
mondo. Una quota importante del PIL, dell’occupazione e della gestione di ambiti
di servizio (alle persone, all’ambiente, a cause di interesse collettivo) fanno di
Milano una città che ribalta qui la sua fama di città degli affari in una logica –
fondata su secolari tradizioni – “senza scopo di lucro”. E nella scia di un pensiero
manzoniano: “Si dovrebbe pensare di più a far del bene che a stare bene. E così si
finirebbe anche a stare meglio”.
11. Comunicazione, sport
Il lungo tempo della rèclame, motore della produzione e dei consumi e la
modernizzazione degli sport di massa – che si intreccia con la comunicazione - con
il calcio (35 scudetti tra Milan e Inter nella storia agonistica del settore), il Giro
d’Italia organizzato dalla Gazzetta dello Sport, la Formula 1 a Monza e la gloriosa
storia dell’Alfa Romeo, gli anni ruggenti dell’Ippodromo e quelli dei primi
campionati nazionali di boxe, il grande basket e – nei limiti italiani – il rugby.
E naturalmente una città rilevante per il giornalismo sportivo. Come ha detto
Umberto Eco di Gianni Brera: ”Brera è Gadda spiegato al popolo”.
12. Città metropolitana
La Milano soggettiva dei milanesi chiusa nelle mura spagnole si apre alla Milano
oggettiva della sua realtà tracciata dalle infrastrutture, dalla continuità urbanistica,
dall’incrociarsi della MM, dal movimento quotidiano del suo immenso
pendolarismo di rete. Il ridisegno – urbanistico, infrastrutturale, della mobilità e
dei servizi - della “Grande Milano”, che contorna la vita di 5 milioni di abitanti,
passa oggi per un progetto di autonomia di modello. Che Expo 2015 aiuta ad
accelerare e che punta a maggiore coesione sociale e infrastrutturale e al rilancio
dell’attrattività degli investimenti sul territorio.
Con un’immagine storica dell’archetipo del “grande confine” rappresentato dal tour
delle quattro grandi abbazie esterne alla città: Chiaravalle, Viboldone, Mirasole,
Morimondo.
13. Diritti
Dall’Editto di Costantino (o Editto di Milano, del 313) a Dei delitti e delle pene di
Beccaria (1764) scorre nelle vicende della città un filo rosso nella storia dei diritti e
dell’emancipazione sociale. Che si proietta nel presente e si incrocia con la storia –
combattuta e sofferta in diversi tempi – della conquista della libertà e
dell’indipendenza (dall’età comunale al Risorgimento alla Resistenza). Un percorso
in cui è sempre stato rilevante il tema del civismo, ossia il tema – anch’esso non
poco combattuto e spesso maltrattato - del rapporto tra politica e bene comune. Ed
è la filosofia dell’organizzazione sociale che si riassume nell’assioma dello stesso
Cesare Beccaria: “E’ meglio prevenire i delitti che punirli”.
14. Nutrizione
Nell’arco almeno degli ultimi mille anni la cultura della nutrizione appartiene al
rapporto tra ambiente e tecnologia nell’esperienza di Milano che secoli fa realizzò –
integrando le acque delle marcite e delle fogne – sistemi innovativi di irrigazione
che moltiplicavano i tagli del riso e che di recente è divenuto diffuso laboratorio
biodinamico. L’antica invenzione della “schiscetta” (della refezione scolastica)
alimenta l’esperienza della nutrizione mobile facendo di alcune imprese alimentari
milanesi il soggetto di controllo del 60% della nutrizione mobile nel mondo.
Il tema di Expo 2015. Come si legge anche in una caricatura francese dei tempi
delle Rivoluzione del 1789: “Un sanculotto alla moglie: Tra poco prenderemo la
Lombardia. Risposta: Per farne che? Replica finale: Per nutrirvi tutti”.
Comitato Brand Milano
Stefano Rolando (presidente) - Prof. di Teoria e tecniche della com. pubblica e di
Politiche pubbliche per le comunicazioni all’Università Iulm Milano. Già DG alla
Presidenza del Consiglio Ministri e del Consiglio Regionale Lombardia
Laura Agnoletto - Architetto ed esperto di design sociale
Armando Branchini - Consigliere delegato di Altagamma. Docente
all’Università Bocconi
Antonio Calabrò - Direttore Fondazione Pirelli, membro del comitato di
presidenza di Assolombarda
Monica Gattini Bernabò - Direttore generale Fondazione Milano (Scuole
Civiche)
Davide Milani - Portavoce dell’Arcidiocesi di Milano
Alessandro Olper - Prof. Economia e Politica Agraria alla facoltà di Agraria
dell'Università degli Studi di Milano
Marco Percoco - Docente all’Università Bocconi di Analisi di politiche e
Management pubblico
Fulvio Ronchi - Designer, responsabile laboratorio Identità visuale Politecnico di
Milano. Già Art Director Olivetti e coordinatore (1985-1995) della identità visuale
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Patrizia Rutigliano - Presidente Ferpi - Federazione italiana RP, dir. Relazioni
Istituzionali e Comunicazione Snam
Emanuela Scarpellini - Professore di Storia europea all’Università degli Studi di
Milano. Coordinatrice corso di laura in Scienze della Comunicazione, Università
degli Studi di Milano
Roberto Serafini - Direttore della sede Rai di Milano
Massimiliano Vavassori - Direttore del Centro Studi del Touring Club italiano
Paolo Verri - Responsabile eventi Padiglione Italia Expo 2015 Dir. Comitato
Matera capitale europea della cultura Già direttore Salone del Libro Torino, già
direttore comitato Torino 150 unità d’Italia.
Ufficio Stampa e Comunicazione
Antonella La Seta Catamancio, Responsabile
Micol Biassoni, Marco Martello
T. +39.02.72434.240/247/205 press@triennale.org
Conferenza di presentazione lunedì 7 aprile ore 11
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Luce di Carrara: Abitare oggi, il marmo disegna il paesaggio domestico.
Milano, Triennale Design Week
a cura di Aldo Colonetti
Designer & works:
Baldessari e Baldessari, Molletta; Francesco Meda, Pigreco; Michael Anastassiades, Miracle Chips; Alberto Meda, IPE Tavolo; Lorenzo Damiani, Vasca da Bagno, Lavabo, Tavolino, complementi.
Luce di Carrara si presenta alla Triennale, durante il Salone del Mobile di Milano. Una testimonianza non solo progettuale ma soprattutto di intelligenza produttiva. Dalla copertina di Wall Paper dell’edizione 2013, con le Miracle Chips di Michael Anastassiades, giunge in anteprima a Milano una vera e propria collezione con i nuovi progetti di Baldessari e Baldessari, Lorenzo Damiani, Alberto Meda, Francesco Meda; accanto al marmo, la presenza del legno, con la collaborazione di Maurizio Riva e la Riva 1920. Così si apre un nuovo ciclo; i materiali lapidei, diversi e unici, mai uguali a se stessi, divengono interpreti esclusivi nel panorama dell’abitare contemporaneo.
La mostra “Abitare oggi, il marmo disegna il paesaggio domestico” racconta lo sviluppo di un percorso, progettuale e produttivo che, partendo da un territorio unico, le Apuane, guarda all’abitare attraverso una nuova serie di prodotti che hanno come protagonisti due materiali eccellenti per pregio e unicità: il marmo e il legno.
Le forme degli oggetti proposti, dalla molletta di Baldessari e Baldessari, alla seduta Pigreco di Francesco Meda, al tavolo IPE di Alberto Meda, fino alla Vasca da Bagno, Lavabo, Tavolino, e complementi di Lorenzo Damiani, dialogano fra loro nel rispetto delle funzioni ma colgono, sia nella struttura sia nelle varietà espressive, il senso più propriamente connesso alla contemporaneità.
“Dalla cava alla casa”, accanto all’attività di Henraux Spa, Luce di Carrara si presenta alla Triennale durante il Salone del Mobile di Milano con un progetto dedicato alla casa e realizzato con alcuni fra i più noti e prestigiosi designer mondiali. Gli oggetti proposti sono destinati al panorama domestico, nel quale entrano a pieno titolo come summa creativa del più ricercato made in Italy.
Dal Monte Altissimo, dove Michelangelo andava a cercare il marmo per le sue sculture, fino alla lavorazione industriale, che è espressione di un territorio che conosce un “saper fare” artigianale unico al mondo, si vuole affermare l’identità di un luogo non replicabile altrove. Luce di Carrara mette a disposizione dei progettisti decine di diverse tipologie di carattere lapideo. La presentazione della collezione esposta in Triennale durante il Design Week è la dimostrazione delle elevate competenze progettuali e produttive dell’azienda, che lavora direttamente solo i propri materiali lapidei con il supporto di eccelse maestranze e l’impiego delle tecnologie più avanzate.
WORKS & DESIGNER
BALDESSARI E BALDESSARI: la panca Molletta è un progetto fuori scala di un capolavoro del design anonimo. Una rivisitazione di un icona del nostro paesaggio domestico, interpretato con materiali naturali, marmo e legno; un oggetto che ritrova una propria contemporaneità, sia in ambienti indoor sia outdoor.
Materiali: legno e statuario Altissimo
LORENZO DAMIANI: elementi per l’ambiente bagno, caratterizzati da forme semplici, ricavate dal marmo, attraverso procedimenti di taglio e fresatura industriale. Vasca e lavabo sono smontabili, ricavati da un volume monolitico, in modo da poter utilizzare il materiale di scarto per realizzazione di altri componenti. Natura e artificio, insieme, dove il legno riprende il suo ruolo, dialogando nel rispetto delle funzioni.
Materiali: Vasca da Bagno, Arabescato Cervaiole, maniglia in legno; Lavabo, Arabescato Cervaiole, vassoio in legno; Tavolino, di complemento vasca da bagno, legno e statuario Altissimo.
ALBERTO MEDA: Tavolo IPE, legno e marmo, una serie di piani verticali e orizzontali, dove gli incastri e le combinazioni compositive sono in grado di disegnare una serie di tavolini, destinati a usi diversi; i materiali utilizzati parlano il linguaggio di un oggetto che sembra essere sempre esistito.
Materiali: legno, statuario Altissimo.
FRANCESCO MEDA: Pigreco, versione legno e marmo, è un oggetto con una forma primitiva, quasi elementare, che viene da lontano; può essere uno sgabello, un semplice appoggio, o anche solo un elemento scultoreo. Marmo e legno dialogano con un’armonia naturale: il marmo conferisce solidità, mentre il piano di legno trasferisce una sensazione di calore e leggerezza. Nella versione solo marmo, lo stesso oggetto, declinato con una serie di piani lapidei di diversi spessori e materiali. L’effetto non è quello di un unico blocco lapideo, perché è visibile la sovrapposizione di materiali con cromie e dimensioni diseguali.
Materiali Pigreco versione legno marmo: legno e Versilys , legno e statuario Altissimo .
Materiali Pigreco versione marmo:
1. Calacatta Altissimo, Arabescato Altissimo, Arabescato Cervaiole, Statuario, Arabescato, Cervaiole, Bianco Macchietta, Calacatta Altissimo, Verde borgogna;
2. Calacatta Altissimo, Arabescato Altissimo, Arabescato Cervaiole, Statuario, Arabescato Cervaiole, Bianco Macchietta, Calacatta Altissimo, Rosso Francia;
MICHAEL ANASTASSIADES: L'interesse per la bellezza e per le qualità intrinseche del marmo ha portato Anastassiades ad esplorare e spingere oltre ogni limite le potenzialità offerte dalla tecnologia avanzata. Con le “Miracle Chips" di Luce di Carrara, Anastassiades, si accinge ad esplorare nuovi ambiti architettonici e progettuali e apre nuove possibilità al design contemporaneo permeato di una filosofia unica e inconfondibile, e capace di generare opere e oggetti di valore eterno. La sua visione di un dialogo tra antico e moderno trova piena espressione nel marmo, materiale dalle qualità senza tempo.
Materiali: statuario Altissimo
LUCE DI CARRARA – Company Profile -
Luce di Carrara nasce agli inizi del 2000, da un’intuizione che sta alla base del Made in Italy: coniugare l’unicità della pietra naturale, e soprattutto del marmo bianco di Carrara, con un’intelligenza progettuale derivata da una tradizione industriale forte al fine di creare un prodotto inimitabile d’innata bellezza, ma anche di facile uso, versatile ed affidabile per il design contemporaneo.
Il mondo della pietra naturale aveva bisogno di essere ripensato e sistematizzato per consentire a chiunque di creare il proprio marmo ideale e disegnare forme, strutture, architetture, senza farsi condizionare dalla monumentalità “sacrale” di un blocco di marmo.
La svolta di Luce di Carrara avviene nel 2013, quando il marchio entra nell’orbita Henraux, che significa patrimonio industriale e tecnologico avanzato, ma anche collaborazione consolidata con architetti, designers e artisti che hanno saputo nel tempo trasformare il marmo in un materiale flessibile, capace di mantenere la propria unicità se pur con nuovi linguaggi espressivi.
Luce di Carrara è un progetto coerente. Coerenza territoriale e di prodotto, dove tutte le fasi, dall’ideazione, alla produzione, al merchandising, fino alla comunicazione sono coordinate da una visione unica che ha al centro un nuovo modo di vivere il marmo che affonda le sue radici in una tradizione centenaria.
Luce di Carrara è un’opera aperta: si completa e acquista valore attraverso tutte le interpretazioni che, da oggi in futuro, troveranno qui una dimora d’elezione, un laboratorio pronto ad ascoltare le “oscillazioni del gusto”, come direbbe uno dei più grandi interpreti della cultura artistica internazionale, Gillo Dorfles.
L’interprete iniziale delle proposte di Luce di Carrara è stato Michael Anastassiades, Cipriota d’origine, mediterraneo nella cultura, ma londinese di adozione.
Anastassiades sembra applicare al marmo il verso del poeta Pindaro ”divieni ciò che sei”, ovvero, senza tradire l’essenza di un materiale unico al mondo, ciascuno può diventare protagonista e far parlare lingua e creatività proprie.
La linea di pensiero, ovvero il concept di Luce di Carrara, è un percorso dove il marmo ed il suo territorio sono al centro della creatività.
LUCE DI CARRARA: ISTRUZIONI PER L’USO
Luce di Carrara ha rivoluzionato il concetto di marmo trasformando la materia naturale in un processo industriale affidabile e garantito. La mission è sviluppare una forza modulare e creativa adatta a progetti di qualsiasi dimensione per riaggiornare una materia storica con l’apporto del design. Una continua ricerca per avvicinarsi ai bisogni del consumatore che traduce l’atteggiamento “ottimista” e propositivo del brand.
Positività, energia ed ottimismo sono i valori di cui, Luce di Carrara, è portatore nelle nuove collezioni che hanno la cifra di pulizia e rigore degli esordi e una nuova vivacità.
Luce di Carrara è stato fra i primi a coinvolgere i protagonisti dell’architettura ad esprimere con, e soprattutto per, il marmo un originale pensiero creativo.
Michael Anastassiades ha contribuito a rendere internazionale il marchio Luce di Carrara, ha tracciato un percorso del tutto nuovo che guarda alla contemporaneità quale somma di culture che si intersecano in una creatività sofisticata e sottile, ha proposto, quale essenza di una radicata mediterraneità, la purezza, il rigore e la perfezione delle forme.
Luce, coerenza, sintesi, sono le parole chiave e una nuova leggerezza che nasce dal cambiamento.
Il catalogo di Luce di Carrara è enciclopedico, poiché capace di fornire qualsiasi soluzione, un manuale di progettazione, dove le variabili proposte consentono infinite composizioni e accostamenti rispettando le caratteristiche fondamentali di questo materiale: il suo essere storico, di prestigio, di escavazione esclusiva. Unico anche nelle dimensioni più piccole, non replicabile ed aperto ad un’infinità di combinazioni.
Rispettare la natura dei marmi ed offrire una grammatica e una sintassi con le quali ogni progettista può esprimere se stesso è ciò per cui lavoriamo.
Allestimento Sala:
Lorenzo Damiani
Luce di Carrara:
Project Director, Dajana Rotta
T 39 0584 761304| F 39 0584 761342
drotta@lucedicarrara.it; info@lucedicarrara.it; lucedicarrara@henraux.it; henraux@henraux.it - www.lucedicarrara.it
Grafica:
GUMDESIGN < Laura Fiaschi + Gabriele Pardi
Ufficio Stampa:
Rosi Fontana Press & Public Relations fine art, antiques & cultural events Pisa, Italy
tel. +39 050 9711343 mob. +39 335 5623246 e-mail: info@rosifontana.it
Preview Stampa, 7 Aprile, 11:00-18:00
Opening, 7 aprile, 18:30-21:00
Apertura al pubblico, ingresso gratuito, 8 e 9 aprile 2014, orario 10:30-22:00 (continuato)
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7 - 27 Aprile 2014
The art of Living
The art of Living, è un evento a cura di Living-Corriere della Sera Interiors Magazine. The art of Living ha come principale obiettivo quello di raccontare il design italiano, la sua creatività, le sue eccellenze. Una mostra che si propone di raccontare il dialogo tra design e arte contemporanea. Il design può essere considerato una vera e propria forma d’arte, che si sposa alla perfezione con opere e installazioni artistiche contemporanee.
Una storia a due facce che tratteggia la matrice artistica del Made in Italy. L’arte contemporanea, con le sue molteplici forme espressive, entra negli ambienti domestici e costruisce un racconto inedito con pezzi storici e arredi del design contemporaneo. The art of Living mette in scena interni domestici d’autore. Gli ingredienti sono le icone del design, i pezzi più significati del design contemporaneo e gli allestimenti degli artisti. L’accostamento delle realizzazioni artistiche ai pezzi del design daranno vita ad ambienti unici nel loro genere.
L’allestimento della mostra verrà realizzato con la collaborazione di giovani artisti affermati sulla scena internazionale - Nicola Gobbetto, Paolo Gonzato, Marco Andrea Magni, Alice Ronchi, Francesco Simeti - che lavorano, utilizzano e sperimentano media differenti: scultura, wallpaper, wallpainting, arte e arredo, video, pittura. Il progetto e l’allestimento sono firmati da Migliore+Servetto Architects.
Ufficio Stampa e Comunicazione
Antonella La Seta Catamancio, Responsabile
Micol Biassoni, Marco Martello
T. +39.02.72434.240/247/205 press@triennale.org
Opening, 7 aprile, 18:30-21:00
Triennale di Milano
viale Alemagna 6 Milano
Orari: 8 - 13 Aprile: 10.30 - 22.00
Dal 15 Aprile al 2 Giugno:
Martedi - Domenica 10.30 - 20.30
Giovedi 10.30 - 23.00
20, 21 e 25 aprile dalle 10.30 alle 20.30
1° maggio dalle 10.30 alle 23.00
ingresso libero