La citta' con la casa di vetro. Il riconoscimento e l'esaltazione della vita della citta' dell'Esposizione universale, tra le rovine di luoghi dismessi le ataviche vestigia parlano il loro affabile silenzio.
Vestigia, rovine personali. L’ultima serie di Loris Di Falco, La città con la casa di vetro¸ non è solo un tributo a questa città che sale nel corso del rinnovamento urbanistico/architettonico occasionato dal grande evento (che non è il judgement day bensì la grande exposition universelle), ma anche e soprattutto il riconoscimento (e l’esaltazione) della sua vita silente, che palpita dalle rovine di luoghi dismessi dove le ataviche vestigia parlano il loro affabile silenzio. Che è anche il silenzio di un fare arte in cui il personale si trasfigura nel personale. Perché questo, e non altro, è fare arte. Stille leben, traduzione del Tedesco che l’Italiano, incarnando una tradizione mortifera, traduce con natura morta. Fotografia ma non solo. Vita silente ma non solo (Emanuele Beluffi)
Testi critici di Emanuele Beluffi e Giovanni Frangi
Immagine: Loris Di Falco, Tea time alla casa di vetro, 2014, olio e fotografia su alluminio, cm 120 x 100
Inaugurazione 28 maggio ore 19
77 Art gallery
corso di Porta Ticinese, 77 - Milano
lun-sab 15-19
Ingresso libero