Galleria Umberto Di Marino
Napoli
via Alabardieri, 1
081 0609318 FAX 081 2142623
WEB
Runo Lagomarsino
dal 10/6/2014 al 8/10/2014
lun-sab 15-20
081 0609318

Segnalato da

Galleria Umberto Di Marino



approfondimenti

Runo Lagomarsino



 
calendario eventi  :: 




10/6/2014

Runo Lagomarsino

Galleria Umberto Di Marino, Napoli

Ears go deeper than eyes can see. Ceramiche artigianali disposte su fogli di cartone. Questi oggetti, creati a seguito di ritrovamenti di cocci sulle spiagge delle Mauritius, assumono un'esistenza autonoma ambigua.


comunicato stampa

----- english

La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, mercoledì 11 giugno 2014, la personale di Runo Lagomarsino dal titolo Ears go deeper than eyes can see. Il passato recente o remoto, nelle modalità in cui è stato rappresentato, messo alla prova, rifiutato, ridefinito, così come i processi storici che sono in grado d'influenzare gli assetti socio-politici attuali, costituiscono la cornice all'interno della quale si muove l'indagine dell'artista svedese di origini argentine. Il lavoro di Runo Lagomarsino si pone alla ricerca di fratture, narrazioni altre o misconosciute, grazie alle quali smantellare il sapere tradizionale, permettendo di leggere passato e futuro da nuovi punti di vista.

Nell'opera che dà il titolo all'esposizione, Ears go deeper than eyes can see, una serie di ceramiche artigianali sono disposte su fogli di cartone. Questi piccoli oggetti, creati a seguito di personali ritrovamenti di cocci di ceramica sulle spiagge delle Mauritius, assumono un'esistenza autonoma ambigua. Da un lato, infatti, fanno eco ai criteri di catalogazione scientifica per l'esposizione di reperti archeologici, dall'altro mettono in evidenza la fragilità delle proprie forme generate dalla pressione del gesto umano sulla materia malleabile.

Nella stessa stanza, due pile di poster mettono a confronto momenti diversi della conquista occidentale dell'America Latina: attraverso un'illustrazione tratta dal libro El primer nueva corónica y buen gobierno (1612-1616) di Felipe Guaman Poma de Ayalas (uno dei testi fondamentali per la ricostruzione della cultura Inca) e un disegno di Mathias Goeritz, autore di un'importante riconsiderazione del Modernismo in Sud America attraverso il Manifesto dell'Architettura Emozionale (1953).
L'indagine scrupolosa che Runo Lagomarsino conduce intorno al colonialismo e al relativo dibattito storiografico implica, quindi, il punto di vista come premessa ideologica determinante per il prevalere di una cultura rispetto ad un'altra. Il senso di appartenenza ad una specifica comunità, infatti, gioca un ruolo decisivo rispetto alla narrazione degli avvenimenti e al peso che questi poi assumono nell'immaginare un futuro possibile.
Su questo crinale l'artista s'interroga rispetto alla definizione di ogni supposta "identità coloniale" a latitudini diverse, in modo da offrire molteplici prospettive, includendo anche uno sguardo critico sui linguaggi abitualmente usati dagli artisti e dai teorici per descrivere il colonialismo.

Nella seconda stanza, il dettaglio di una corona turrita viene stampato ripetutamente sulle pareti come a creare una lunga barriera. Il timbro riporta alla mente i controlli di frontiera su passaporti e visti: un'autorizzazione ufficiale governativa al di sopra della quale, però, sono sospesi i Sun drawing blu. La dimensione del viaggio in quanto "spazio politico" ha spesso obbligato a riconsiderare i punti di riferimento, allo stesso modo le migrazioni modificano continuamente le identità personali verso direzioni inaspettate. I disegni sono il risultato della semplice azione di esporre ogni foglio di carta al sole del Mediterraneo, immergendolo poi nel mare e dando voce in questo modo ai segreti delle mille storie in essi contenute. In For the ghosts and the raving poets, infatti, una lampadina è lasciata sul pavimento, pronta a ad essere sospesa e accesa durante le ore di chiusura della galleria. Una luce che i visitatori non vedranno mai e che risplende come una piccola simbolica presenza in memoria di quei fantasmi.

Infine, Following the Light of the Sun, I Only Discovered the Ground pone l'accento sulle dinamiche di potere legate al giudizio storico e culturale. Una proiezione di diapositive mostra materiali recuperati dall'archivio di Zurab Tsereteli, artista russo-giorgiano incaricato di realizzare la scultura più alta del mondo per le celebrazioni del 500° anniversario del viaggio di Cristoforo Colombo. La statua, infatti, non è mai stata assemblata per intero per via di continui rifiuti da parte delle istituzioni americane, così che i suoi componenti hanno peregrinato per più di vent'anni prima di trovare una collocazione definitiva a Porto Rico, dove è attualmente in corso l'assemblaggio. Le immagini sono accompagnate dalle note dell'inno russo, creando possibili fraintendimenti e sottolineando lo spiazzamento e l'arbitrarietà insiti nella scrittura di ogni storia.

Runo Lagomarsino, 1977,vive e lavora a San Paolo e Malmö
Principali mostre personali e collettive:
2014
Der Leone Have Sept Cenbeças, CRAC Alsace, Altkirch, a cura di Filipa Oliviera e Elfi Turpin
Under the Same Sun , Guggenheim Museum, New York, a cura di Pablo León de la Barra
Ir para volver - Leaving To Return, 12° Bienal de Cuenca, a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Manuela Moscoso
2013
We have everything, but that's all we have Mendes Wood DM, São Paulo
The G in Modernity Stands for Ghosts Mellanrummet, Nils Staerk, Copenhagen
2012
Even Heroes Grow Old Index, The Swedish Contemporary Art Foundation, Stockholm, a cura di Helena Holmberg
The Unexpected Guest Liverpool Biennal, Liverpool. a cura di Lorenzo Fusi
2011
Untitled (12th Istanbul Biennial), 2011 - Istanbul. - a cura di Adriano Pedrosa e Jens Hoffmann
Speech Matters Danish Pavilion at the 54th Venice Biennale, Venice, a cura di Katerina Gregos
Violent Corners ar/ge kunst Galerie Museum, Bolzano, a cura di Luigi Fassi
Trans Atlantic Art Statements, Basel
2010
Between an Imperial system and a Metric System Present Future, Artissima, Torino
The Horizon Line is here (Tornare Per Partire) Galleria Umberto di Marino, Napoli, a cura di Lorenzo Bruni
2009
Report on Probability Kunsthalle Basel, a cura di Adam Szymczyk
2008
Annual Report: A Year in Exhibitions The 7Th Gwangju Biennale, Gwangju

----- english below

The Galleria Umberto Di Marino is pleased to present, the solo show by Runo Lagomarsino entitled
Ears go deeper than eyes can see on Wednesday June 11, 2014
The remote or recent past, or rather, the ways in which it has been represented, challenged, rejected and renamed. and the way historical processes are able to influence current socio-political forms, is the framework for the research by the Swedish artist, originally from Argentina. Lagomarsino’s work involves a search for fractures, different or misunderstood narratives which can help to dismantle traditional forms of knowledge, making it possible to read the past and visualise the future from other standpoints.

In the work that also gives name to the exhibition, Ears go deeper than eyes can see, a series of handcrafted ceramics are arranged on sheets of of cardboard. These small objects, created after the personal discovery of pottery shards on the beaches of Mauritius, have an ambiguous existence. On the one hand, they refer to the criteria used for scientific cataloguing required for the display of archaeological finds. On the other hand, they emphasise the fragility of their forms created by the pressure of the human hand pressed against the malleable material.

In the same room, two piles of posters offer a comparative insight into different phases of conquest of Latin America by the western world: an illustration from the book entitled The First New Chronicle and Good Government (1612-1616) by Felipe Guaman Poma de Ayalas (one of the key texts for reconstructing Inca culture) and a drawing by Mathias Goeritz, author of an important discussion of Modernism in Latin America published in the Manifesto of Emotional Architecture (1953).
Runo Lagomarsino painstaking investigation of colonialism and the surrounding historical debate therefore implies a point of view as a crucial ideological premise for the dominance of one culture over another. The sense of belonging to a specific community plays a decisive role in relation to the narrative of events and their significance for imagining a possible future.
This is the perspective from which the artist explores the definition of each supposed "colonial identity" at different latitudes in order to offer multiple viewpoints. He also adopts a critical stance towards the languages traditionally used by artists and theorists to describe colonialism.

In the second room, a detail of a turreted tower has been repeatedly printed on the walls, creating endless long barrier. A stamp brings to mind the border controls of passports and visas – an official form of governmental authorisation (the stamp is a fragment of the coat of arms of the city of Naples) -. above which a series of blue Sun drawings have been hung. The idea of travel as a "political space" has often led to a reconsideration of reference points, just as migrations constantly modify personal identities in unexpected directions. The drawings are the result of the simple action of exposing each sheet of paper to Mediterranean sunlight, dipping them into the sea in an attempt trying to give voice to the secrets of the thousands of stories contained within them.
In the work For the ghosts and the raving poets, a light bulb lies on the floor, ready to be hung up and lit when the gallery is closed.. It is a light that visitors will never see, shining as a small symbolic presence in memory of these ghosts.

In the end, Following the Light of the Sun, I Only Discovered the Ground emphasises the power dynamics related to cultural and historical judgments. The piece is a slide projection based on photographs retrieved from the archive of Zurab Tsereteli, - a Georgian-Russian artist commissioned to build the tallest sculpture in the world to celebrate the 500th anniversary of Christopher Columbus’ voyage of “discovery”. The statue has never been completely assembled because it was continuously rejected by several American institutions. Its constituent parts have been moved around for over twenty years before finding a permanent display location in Puerto Rico where the statue is currently being assembled. The images are accompanied by the Russian national anthem, creating possible misunderstandings that accentuate the idea of displacement and the arbitrary nature of history writing.


Runo Lagomarsino, born 1977, lives and works in São Paulo and Malmö
Selected solo and group exhibitions:
2014
Der Leone Have Sept Cenbeças, CRAC Alsace, Altkirch, curated by Filipa Oliviera and Elfi Turpin
Under the Same Sun , Guggenheim Museum, New York, curated by Pablo León de la Barra
Ir para volver - Leaving To Return, 12° Bienal de Cuenca, curated by Jacopo Crivelli Visconti, and Manuela Moscoso
2013
We have everything, but that's all we have Mendes Wood DM, São Paulo
The G in Modernity Stands for Ghosts Mellanrummet, Nils Staerk, Copenhagen
2012
Even Heroes Grow Old Index, The Swedish Contemporary Art Foundation, Stockholm, curated by Helena Holmberg
The Unexpected Guest Liverpool Biennal, Liverpool, curated by Lorenzo Fusi
2011
Untitled (12th Istanbul Biennial), 2011 - Istanbul. - curated by Adriano Pedrosa and Jens Hoffmann
Speech Matters Danish Pavilion at the 54th Venice Biennale, Venice, curated by Katerina Gregos
Violent Corners ar/ge kunst Galerie Museum, Bolzano, curated by Luigi Fassi
Trans Atlantic Art Statements, Basel
2010
Between an Imperial system and a Metric System Present Future, Artissima, Torino
The Horizon Line is here (Tornare Per Partire) Galleria Umberto di Marino, Napoli, curated by Lorenzo Bruni
2009
Report on Probability Kunsthalle Basel, curated by Adam Szymczyk
2008
Annual Report: A Year in Exhibitions The 7Th Gwangju Biennale, Gwangju

Inaugurazione 11 giugno dalle ore 20 alle ore 22

Galleria Umberto Di Marino
via Alabardieri, 1 Napoli
lun-sab 15-20
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [45]
Francesco Jodice
dal 9/12/2015 al 21/1/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede