Fantasmi.poeti.conchiglie. rondini. sognatrici. viandanti. Sono una dozzina le sculture esposte, realizzate tra il 2001 e il 2003, dai titoli evocativi ed emblematici, ricchi di poesia e letteratura. Rimandano ad un racconto, un brano di poetica che Antonio Violetta ha sviluppato in questi ultimi anni e che vuole esporre in questa mostra triestina.
fantasmi.poeti.conchiglie. rondini. sognatrici. viandanti.
titolo "romantico" e sognatore per questa mostra che Antonio Violetta inaugura,
negli spazi della Galleria Il Planetario di Trieste, a cura di Giorgio
Cortenova. Sono una dozzina le sculture esposte, realizzate tra il 2001 e il
2003, dai titoli evocativi ed emblematici, ricchi di poesia e letteratura.
Rimandano ad un racconto, un brano di poetica che Antonio Violetta ha sviluppato
in questi ultimi anni e che vuole esporre in questa mostra triestina: ecco
allora Gli occhi del poeta, tema assai caro e più volte ripreso, che
sottintende quanto l'artista riesca a vedere al di là della realtà , oltre, con
un'intensità di giudizio e di riflessione uniche; troviamo Disegno dove la trama
del segno, del tratto rimangono inquietamente incise nella materia; i Paesaggi e
Narciso caratterizzati da un'ombra che è la traccia di una mano abbozzata, ferma
e sicura; Rondine in cui il pretesto del piccolo volatile esprime l'intensitÃ
del volto, assorto e riflessivo, lontano da qualsiasi terrena contestualità ; il
Fantasma, nella materia abbozzata, non trattata, rimane l'ambiguità della
duplice realtà del soggetto, impalpabile ma forzatamente delineato nelle forme
e nello sguardo; Semala, caratterizzata da questa materia puntinata, tecnica più
volte utilizzata da Antonio Violetta, che rimanda alle consistenze marine
corrose dall'acqua. Tanto la sostanza della materia è poco delineata quanto
l'intensità dello sguardo trafigge lo spettatore. E così è per Conchiglia, Tempo
e Sognatrice, quest'ultima avvolta in un manto di pensieri e di sogni,
distaccata da ogni riferimento terreno. Nuovamente il racconto predomina. Ogni
soggetto racchiude un brano, un capitolo del complesso e intricato romanzo che
Antonio Violetta cerca di trasmetterci ogni volta che prende forma una sua
scultura.
La mostra sarà corredata da un ricco catalogo, con testi del curatore, Giorgio
Cortenova e ampi apparati bio-bliografici, e rimarrà aperta al pubblico fino al
27 marzo.
Antonio Violetta nasce a Crotone nel 1953. Vive e lavora a Bologna. Tra le
principali esposizioni sono da ricordare le partecipazioni a Documenta 7 di
Kassel (1982), alla XLII Biennale di Venezia (1986), alla Quadriennale di Roma
(1986 e 1999), e a Prospect '89, presso la Schirn Kunsthalle di Francoforte; le
personali al Frankfurter Kunstverein di Francoforte (1985), a cura di
P.Weiermair, alla Galleria Civica di Modena (1986), a cura di P.G.Castagnoli,
alla Maison de Laon (1993), alla Galleria d'Arte Moderna - Palazzo Forti di
Verona (1999), a cura di G.Cortenova, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna
(2002), dove ha presentato il gruppo scultoreo Il Viaggio di Ulisse, a cura di
F.Roversi; alla Rocca Sforzesca di Riolo Terme (2002), presentato da Claudio
Spadoni. Nel 1989 realizza due sculture monumentali in bronzo, dal titolo Wind e
Place of sound, per la città giapponese di Mito. Nel 2000 gli viene consegnato
il Premio Scipione per le "nuove generazioni" e realizza l'opera in bronzo Omnia
vincit Amor per la città di Ravenna.
Opere di Antonio Violetta appartengono alle collezioni del Museo d'Arte Moderna
di Helsinki, del Museo d'Arte Moderna di Varese, della Galleria d'Arte Moderna
di Bologna, del Museo d'Arte della Città di Ravenna, della Galleria Civica di
Modena, della Galleria d'Arte Moderna-Palazzo Forti di Verona, della Fondazione
Cassa di Risparmio di Macerata, etc.
Immagine: Venezia, 2003, terracotta dipinta, 15x30x16
Vernice: venerdì 6 febbraio 2004 - ore 18.30
Orari: da lunedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Galleria Planetario - Via F.Filzi 4, I° piano - 34132 Trieste
Tel. 040/639073 - fax 040/369103