STUDIO 38 Contemporary Art Gallery
Spaziomentale. Tele e disegni. Estraneo alla retorica della tecnica, l'artista esplora il mondo integrandolo con la sua visione interiore.
La mostra presenta un percorso antologico delle opere dell'artista, tele e disegni, da sempre interessato ad una riflessione introspettiva dell'animo umano, indagando il ruolo dello spettatore, protagonista e osservatore come coscienza immersa in un paesaggio estetico-culturale dove la mente soggettiva, fermando il flusso dei propri pensieri, contempla il proto-assoluto manifestatosi in forma POP.
In un continuo dialogo con un mondo interiore in continuo divenire, Sabatini arriva alla conclusione che: "Non esiste contraddizione tra Arte e Disciplina. Nella prima abbiamo coesistenza (nell’atto intuitivo) tra bello percepito e coscienza, e questo si manifesta per un unico istante (o momento di nascita del principio cosciente). Nella seconda, invece, la coscienza ha esperienze della stessa qualità ma con la differenza che il flusso di bello a cui la coscienza è sottoposta è continuo e non momentaneo".
Estraneo alla retorica della tecnica, l'artista esplora il mondo circostante integrandolo con la sua visione interiore. I personaggi vengono deformati dall'autore per esplicitare sentimenti, contraddizioni, ipocrisie e debolezze. Ogni cosa in queste opere trova il proprio epilogo e la propria conclusione. "Le rappresentazioni artistiche sono un linguaggio con cui l’uomo comunica le proprie aspettative, le proprie paure e le proprie ansie. Gli aspetti formali con cui la lingua artistica si esprime non devono caratterizzare l’appartenenza a correnti". Sauro Sabatini nasce a Pistoia nel 1956. Nel periodo giovanile si dedica allo studio degli autori del Rinascimento; Caravaggio; Rembrandt; Tiepolo; ma anche Delacroix e Dalì.
Nel 1979 riflette sulla “rottura della forma”, dimensione mentale capace di far coesistere le forme e le non-forme, svolta che avviene definitivamente grazie alla serie di alberi di Mondrian, anch'esso molto legato a studi filosofici e spirituali.
La soluzione a tutti i problemi di inquadramento estetico è immediata, e da lì cominciano a collassare nella sua poetica le tematiche dell’arte moderna come fenomeni e colloqui linguistici. Tutto risulta coerente. L'artista non parla direttamente della società ma la interpreta attraverso personaggi che incontra per strada e dei quali descrive il disagio e la patina di “assurdo” che lasciano trasparire. La ricerca dell’“assurdo” diventa sempre più un tema dominante perché capace di scuotere la condizione umana dalla propria inerzia mentale fino a farla approdare ad orizzonti altrimenti impercepibili. Riportando quanto lui stesso afferma: "Autodidatta per pura fortuna. Ricerco nell’arte un metodo di sopravvivenza e stabilità mentale necessaria a vivere il quotidiano. La mia ricerca percorre un sentiero di arte intransigente, che ritengo non possa avere alcun compromesso con la retorica, l’accademia o con il mercato. Con il corpo nella realtà dipingo ciò che incontro altrove e mi appaga il percepire che la mente incontra consapevolezze che fanno approdare la mia coscienza alle soglie dell’impossibile-infinito".
Inaugurazione Venerdì 27 giugno, alle ore 18
Studio 38 Contemporary Art gallery
Corso Giovanni Amendola, 38 Pistoia
mar-sab 10-13 e 16-19.30
ingresso libero