La forma piu' vera. Dipinti
"Antonio Raucci conosce quella lingua segreta delle cose con cui esse a volte si fanno presenti alla coscienza, e gli basta assai poco per tradurla in forma sensibile tale da potersi recepire a prima vista. E' come se le cose talvolta lo chiamassero, aspettandosi dalla sua straordinaria abilita' (manualita') di essere restituite alla loro piu' vera dimensione estetica. L'universale discorso delle cose del mondo si leva in un immane vocio nel quale Raucci distingue ed elegge singole voci a sua preferenza. Egli pertanto finisce con l'essere il frequentatore di strani assembramenti di cose vocianti, cose possibilmente gia' manufatte, recanti in maniera vistosa le impronte del vissuto, gli aspetti di loro funzionalita' pregresse. Le modalita' sotto cui tali impronte ed aspetti si presentano sono esse stesse a suggerire la propria recondita valenza sensibile a cui vogliono essere restituite definitivamente: oggetti di legno, cartone, metallo, o altro ancora, carte e scritture, vecchie foto, usi e gesti inenarrati e inenarrabili. L'atelier di Raucci e' una gremita bottega delle meraviglie, nella quale sono favorite le congiunzioni piu' impensabili, secondo il classico esempio dell'incontro di un ombrello con un ferro da stiro su una tavola operatoria: vecchie radio, attrezzi surclassati, vetraglie intere e ceramiche anche in cocci (...)". Inaugurazione 27 giugno ore 18.