Hortus Memoriae. Vivian gioca con i concetti utilizzando tecniche mnemoniche del pensiero associativo, gia' conosciuti dagli antichi trattati metafisici e dell'ermeneutica contemporanea.
a cura di Dora Doncheva
Dopo il grande successo di Varna(Bulgaria) durante CONTEMPO - il festival internazionale dell’arte contemporanea, si inaugura a Sofia il 16 luglio 2014 alla presenza dell’artista, la mostra personale di Paolo Vivian dal titolo “HORTUS MEMORIAE”. La mostra, curata da Dora Doncheva, è composta da circa 28 opere - sculture e istallazioni, il prodotto del lavoro creativo dell'artista negli ultimi anni. L’intento della mostra è quello di creare un quadro immaginario della famiglia europea con la combinazione degli strati e delle fusioni che si ottengono dal processo di globalizzazione, migrazione e diffusione dei modelli culturali.
“HORTUS MEMORIAE” e una mostra di scultura, installazioni e oggetti relative alle richerche artistiche dell’artista italiano Paolo Vivian nella memoria colletiva e nell’esperienza umana. La posizione codificata delle opere invita il visitatore in un rebus intellettuale ed estetico, dove di creare il proprio giardino personale della memoria.
Vivian gioca con i concetti ed affascina i visitatori in un percorso personale, utilizzando tecniche mnemoniche del pensiero associativo, già conosciuti dagli antichi trattati metafisici e dell'ermeneutica contemporanea. Il suo giardino della memoria è abitato da archetipi e modelli della modernità, parte della vita della grande famiglia europea. Lui rivela la diversità delle forme della coscienza collettiva nei processi di un'Europa unita mettendo l'accento sull'uomo e sulla sua capacità di distinguere e ricordare. Codificando l'antica formula di Giordano Bruno in uno spazio di galleria trasforma i simboli sacri in segno personale di virtù, passione o dolore. Nella sua arte la memoria collettiva ha una forma laconica ed una direzione verticale. Gli archetipi culturali, la mutazione del mito e del tabù diventano dei totem del ricordo, un dialogo tra le generazioni ed i quotidiani contatti umani - in un codice a barre della modernità. L'artista provoca i visitatori a trovare la password della mostra e di creare il proprio giardino della memoria. "Uso il passato per progettare il futuro vivendo nel mio presente", dice l'artista, e dà un ruolo centrale della pace in questo mondo immaginario di simboli e segni denominato Hortus Memoriae di Paolo Vivian.
Dora Doncheva,curatore del progetto
bio
Paolo Vivian (1962 Trento,Italia) opera nel campo della scultura, dell’installazione e della performance. Le sue opere sono state presentate nel programma di Vilnius - Capitale Europea della Cultura 2009, in occasione della celebrazione del 100° anniversario dalla fondazione della città di Differdange, nei progetti “L'angolo degli eroi” – Budapest, “Natura e Arte" - sotto l'egida della Regina olandese, Off- On - Amburgo, E xi (s) t - Varna, il Palazzo Ducale - Genova, l’Abbazia augustiniana - Bolzano, Galleria "Aktus Magnus" - Vilnius ed altri. Le sue opere monumentali fanno parte di collezioni pubbliche in Natuurkunst - Drenthe (Paesi Bassi); Istituto Italiano di Cultura di Bergen (Norvegia); il Parco Gerlache - Differdange (Lussemburgo); il Parco Tre Castagni - Pergine Valsugana (Italia); Forst – Germania; Rabka-Zdroj – Polonia; Kunstforum - Stubenberg (Austria); la Fondazione "Camille Claudel" - La Bresse (Francia) ed altri. Ha vinto premi internazionali per la scultura in Italia e all'estero. Art director e curatore dei progetti internazionali di scultura "Memoria della amnesia" e "6x6" in Italia; fondatore della rete internazionale artistica sKulturclub.Vive e lavora a Palu del Fersina, Trento, Italia.
I critici d’arte che hanno scritto su Paolo Vivian sono Marco Tomasini , Maurizio Scudiero, Fiorenzo Degasperi, prof. Renzo Francescotti, prof. Mario Cossali, Paolo Zammatteo, Giorgio Fogazzi ed altri.
La mostra HORTUS MEMORIAE è realizzata con il patrocinio del Comune di Varna(Bulgaria), il programma “Varna 2019” e grazie al supporto economico dell’Istituto Italiano di Cultura - Sofia ed il Fondo “Cultura” del Comune di Varna. I partner del progetto sono la galleria Graffit, la fondazione “Raya Georgieva”, la compagnia assicurativa "Armeec", la Bulgaria Air , Devnya Cement (Italcementi group),Diter Hotel/Ristorante.
La mostra è accompagnata da catalogo con i testi critici di Anna Amendolagine, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia e Dora Doncheva, curatore del progetto.
per I contatti:Dora Doncheva tel +359 887 244 882 | e-mail: dorabulart@gmail.com
Inaugurazione 16 luglio ore 18.30
Galleria al 3° piano, Unione degli artisti bulgari Shipka 6
via Shipka 6, Sofia
orario dal 11 al 19 tutti i giorni ; domenica e lunedì - chiuso
ingresso libero