Karin Andersen
Franko B
Biljana Bosnjakovic
Rudy Cremonini
Cuoghi Corsello
Dead Meat/Rane Fritte
Ettore Frani
Michele Mariano
Antonio Marras
Stefano W. Pasquini
Simone Pellegrini
Adriano Persiani
Christian Rainer
Simone Rondelet
Mustafa Sabbagh
Gilda Scaglioni
Matteo Serri
(la gloria altrove). Opere site specific di 17 artisti, insieme ad alcune obsolete strumentazioni, evocano le misteriose fascinazioni del cielo. Nell'ambito del festival di filosofia.
melepere artecontemporanea / Planetario “Francesco Martino”, Modena
presentano
HYPÉROURÁNIOS
(la gloria altrove)
Karin Andersen, Franko B, Biljana Bosnjakovic, Rudy Cremonini, Cuoghi Corsello
Dead Meat/Rane Fritte, Ettore Frani, Michele Mariano, Antonio Marras,
Stefano W. Pasquini, Simone Pellegrini, Adriano Persiani, Christian Rainer, Simone Rondelet,
Mustafa Sabbagh, Gilda Scaglioni, Matteo Serri
a cura di
Patrizia Silingardi, Sonia Schiavone, Pierluigi Giacobazzi
con
L’Ariete Arte Contemporanea, Andrea Schenetti, Elena Coppola
◆
gloria
/'gl
ɔ
rja/ s. f. [dal lat.
gloria
]. -
1.
[notorietà e rispetto universale
che si acquista per
altezza di virtù, per meriti eccezionali, per atti di valore, per opere insigni
≈ celebrità, fama,
lustro.
↑
immortalità
.
↓
2.
(
estens
.).
Lode, esaltazione, glorificazione
[felicità che si
sperimenta in paradiso] ≈ beatitudine
. 2.
a.
Splendore.
3
.
Nome dato nella storia dell’arte
a opere di pittura o di scultura che rappresentano persone celesti circondate di luce, di
schiere di angeli, o a raffigurazioni, di carattere allegorico, celebrative di personaggi, famiglie,
dinastie, città, nazioni, istituzioni, eventi storici (altrimenti dette
apoteosi
):
3.
a.
L’aureola
che nella tradizione iconografica cinge il capo dei santi.
3.b.
in ottica atmosferica, fenomeno
più noto come
spettro del Brocken
(v.
spettro).
4
.
Nella scenotecnica, apparecchio (detto
anche
volo
) per far discendere dal cielo, e risalirvi, personaggi, in piedi o seduti.
5.
Con
funzione attributiva,
seta g
. (o
tessuto g
.), tessuto misto di seta e cotone, a bassa percentuale
di seta, usato spec. per la fabbricazione di ombrelli.
Sic transit gloria mundi.
La gloria è altrove.
Nell'atmosfera di crisi e malessere individuali
delle epoche, dove il senso di finitudine e l’angoscia legata alle scelte si palesa in una
coscienza panica
che tiene conto della miserabile temporalità dell’esistere, applicare nella
sua pienezza quest’attributo ad una creatura umana è dunque una mistificazione
utopistica.
In relazione alla
blank generation
e tenendo conto dell’importanza dell’Angoscia
e del Nulla quali esperienze rivelatrici, il diffuso estetismo decadente e malinconico che
contraddistingue la nostra epoca declina ogni afflato al sublime, ogni tentativo di ascesa ed
invece si ripiega verso lo ctonio, verso il materialismo transitorio e la vacuità
dell’esistenza.
1 E dunque, Signora Gloria, avvenente custode della sfera celeste,2
è invece personificazione
di concetti immateriali che competono l’ultraterreno, l’ideale
perfetto e simbolico che
si colloca in un altrove di verità e
speculazione sull'essenza del vivere in rapporto
alla
trascendenza. Nei nostri intenti Ella forse compete l’iperuranio, e cioè ‘l’oltre il
cielo’ descritto da Platone:
A occupare quella regione è l’essenza che realmente è, priva di colore, di figura,
di corpo, visibile solo all’intelletto, sulla quale verte la scienza vera. Così dunque
l’intelligenza divina, nutrita di pensiero e di pura scienza, e anche ogni anima
che intenda accogliere in sé ciò che li si addice, vedendo ciò che è in ogni tempo,
si rallegra e contemplando il vero si nutre e gioisce, finché il percorso circolare
non la riconduca allo stesso punto. 3
Nonostante nella cosmogonia platonica l’universo sia finito e di forma dodecaedrica e non
vi sia alcun luogo oltre la volta celeste, nell’idillio della favola mitologica Platone descrive
un altrove, uno spazio metafisico di perfezione eidetica sul cui modello è stato plasmato il
mondo sublunare. E qui, all’umanità fragile e caduca non resta altro che contemplare con
sgomento la vastità del cielo che la sovrasta e la racchiude in solitudine, in questo modo
seguendo alla lettera l’indicazione di Platone stesso, che raffigurato nella Scuola di Atene
ad opera di Raffaello Sanzio, tiene in mano il
Timeo, famigerato dialogo sulla cosmologia,
origine del mondo, suggerendo il volgersi dello sguardo verso l’alto, verso la volta celeste,
ultimo ed immenso confine che idealmente compromette la rivelazione dell’universo
eidetico e glorioso della filosofia.
4 In realtà, nell’odierno decadimento di qualsiasi cosa
della natura, nemmeno questo gli è concesso: la fagocitante frenesia del quotidiano e
soprattutto l’inquinamento luminoso impediscono l’osservazione delle infinitesimali
meraviglie del firmamento costringendo a considerare lo stesso nelle sue valenze poetiche
ed ispirative, nelle sue accezioni astratte e smaterializzate.
Avvalendosi della consulenza del Planetario di Modena saranno presenti, in relazione ai
circostanziali manufatti artistici concepiti
site specific, alcune obsolete strumentazioni
chiamate ad evocare le misteriose fascinazioni del cielo. Tralasciando gli aspetti
scientifici, l’artificiale epifania degli astri e delle costellazioni, le nebulose, i pianeti e le
galassie, nonché la materia oscura e i buchi neri, saranno invece assunte quali entità
simboliche ed evocative di un mondo altro, interdetto all’umanità, che perviene alla
malinconia e al lirismo. E qui Gloria, anch’essa
privata di ogni aspetto idealistico e
trascendente, ripiega la sua essenza nelle materialistiche funzioni scenotecniche,
divenendo, nell’assurdo teatro della vita, l’ordigno, il marchingegno, l’artifizio meccanico
che consente di salire e ridiscendere dal cielo.
1 In riferimento alla psicologia platonica che trasfigura Psiche nelle rispettive allegorie di un cocchio
alato assiso in cielo e di un auriga che governa il tiro di due cavalli disuguali: l’uno bianco, celestiale e di
origine divina e l’altro nero, furioso e terreno, che rappresenta le pulsioni basse e la parte epi
timica
dell’anima,
bisogna dire che quest’ultimo predomina nella psicologia della maggior parte dell’umanità.
2 (...) donna che mostra le mammelle, & le braccia ignude; nella destra mano tiene una figuretta
succintamente vestita, la quale in una mano porta una Ghirlanda, & nell'altra una Palma nella
sinistra poi della Gloria sarà una Sfera, co' segni del Zodiaco. (Cesare Ripa,
Iconologia, Milano: Neri
Pozza, 1992, pp. 166)
3 Pl.,
Phaedr.
, 247c-e.
In realtà, anche per Platone esiste un solo mondo - quello fisico - che è in continuo
divenire
e del quale - per questo motivo - non si può avere conoscenza, ma solo opinione. La vera gloria, esito di
una vita virtuosa, non può prescindere dalla ricerca della verità e dalla conoscenza delle idee (essere, vero,
buono, giusto, bello, ...) che competono l’iperuranio. Unicamente fondando l’agire su modelli perfetti ed eterni,
oggetto di scienza, è possibile per l’uomo avvicinarsi all’ideale di gloria di cui partecipano i singoli esempi
incompiuti e corruttibili.
4 THE WORLD
L‘altra notte ho visto l’Eternità
Un grande anello di pura luce infinita
Tutto era calmo, così brillante
E sotto, tutt’intorno, il Tempo in ore, giorni, anni.
Sospinto dalle sfere
Avanzava come un’immensa ombra, in cui il mondo
Veniva trascinato con tutto il suo seguito.
HENRY VAUGHAN, Silex Scintillans: Sacred Poems and Pious Ejaculations,
London, Bell and Daldy, 1858
di cuore si ringrazia
abhajour, paolo bazzani, emanuele da ronch, eidos grafica,
valentina lacinio, roberto nicolis, giancarlo norese, luca pilutza, gianfranco serpelloni, viabizzuno.
Inaugurazione Venerdì 12 Settembre 2014 ore 20.00
melepere Arte Contemporanea, via Sottoriva 7, Verona, tel. 3475601841, www.melepere.com/melepere.blogspot.com
Civico Planetario “Francesco Martino”, viale Jacopo Barozzi 31, Modena, tel. 059 224726, www.planetariodimodena.it
Ex Manifattura Tabacchi
viale Monte Kosica 47, Modena
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