Rumore bianco. Quattro scultori, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, The Bounty Killart e Bernardi' Roig, confrontano la loro figurazione con /contro l'astrazione algida e meditata del 'pittore italiano'.
Artisti: Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, The Bounty Killart, Bernardì Roig, Gianfranco Zappettini
Il rumore bianco è il rumore del televisore con l’antenna scollegata, il sottofondo della cabina di un aereo, il suono dell’asciugacapelli: in pratica, una vibrazione che comprende e annulla tutti gli altri suoni, senza essere suono. È la somma/summa dell’assordamento cui oggi siamo sottoposti: dai mass media, dall’arte contemporanea, dalla vita stessa. Allo stesso modo il bianco rappresenta il colore che somma e copre tutti gli altri colori, senza essere colore.
Così, nella surreale normalità odierna anche l’urlo più straziante è sovrastato dal chiacchiericcio generale, mentre afasia, rabbia, solitudine e una costante e sotterranea paura della morte si confrontano con la naturale e ancestrale tendenza umana all’elevazione dal quotidiano. Così, su invito di Gianfranco Zappettini, quattro realtà nel panorama della scultura internazionale – Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, The Bounty Killart e Bernardì Roig – confrontano la loro figurazione, aspra o ironica, con /contro l’astrazione algida e meditata del pittore italiano, portando la sfida dal terreno del rumore bianco a quella del colore bianco, in un dialogo tra differenti generazioni unite da una moderna ricerca sui materiali e sui processi.
Questa mostra è inaugurata in occasione dei 10 anni di attività della Fondazione Zappettini, che in un decennio ha espletato il ruolo di centro di documentazione e ricerca sull’astrazione analitica degli Anni Settanta, contribuendo in modo significativo alla sua riscoperta e sistematizzazione storico-critica, e si concentra ora sulla funzione di osservatorio del panorama artistico internazionale più recente.
WHITE NOISE RUMORE BIANCO è un progetto realizzato in collaborazione con la galleria Maab Gallery di Michael Biasi e Maurizio Caldirola Arte Contemporanea ed è accompagnato da un catalogo a colori con testi di Alberto Zanchetta e Alberto Rigoni.
Formatosi all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, il duo composto da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, dal 1980 in società come Bertozzi & Casoni, ha conquistato nel corso degli anni un successo di critica sempre più internazionale. Grazie alla grande abilità esecutiva e allo stile ironico e surreale, Bertozzi e Casoni indagano la condizione umana attraverso la creazione di opere in ceramica che testimoniano la ricerca di una bellezza che appartiene anche all’oggetto più negletto e trascurato.
Nato a Salluzzo nel 1963, Nicola Bolla vive attualmente a Torino dove si divide tra il lavoro di medico e l’attività artistica. Appassionato sin da piccolo al mondo dei giocattoli, Bolla si specializza, dopo una prima fase pittorica, nella produzione di “mirabilia – naturalia”, sculture ispirate al mondo naturale ma che acquisiscono tratti “artificiali” grazie all’utilizzo di materiali inconsueti, quali lo Swarovski, divenuto per l’artista un vero “marchio di fabbrica” nonché il simbolo della futilità e della decadenza che caratterizzano lusso e ricchezza.
Costituitosi nel 2002, The Bounty Killart è un collettivo composto da Gualtiero Jacopo Marchioretto, Rocco D’Emilio, Dionigi Biolatti e Marco Orazi. Esposte in importanti mostre collettive e personali, le opere prodotte dal gruppo torinese sono accomunate da un forte senso dell’ironia e dall’accostamento di diversi linguaggi ed elementi apparentemente privi di ogni legame, ma che trovano nella produzione scultorea un connubio nuovo e perfetto.
Nato a Palma di Maiorca nel 1965, Bernardì Roig rappresenta uno dei grandi punti di riferimento dell’arte spagnola degli ultimi quindici anni. Formatosi negli anni della cultura postmoderna, Roig, attraverso la creazione di surreali sculture di luce, ma anche di video e installazioni, sviluppa una poetica esistenzialista ed intimista che pone al proprio centro la rappresentazione del corpo umano quale mezzo per indagare le diverse identità dell’uomo contemporaneo, tra paura della morte, desiderio di immortalità e senso di isolamento.
Nato nel 1939 a Genova, Gianfranco Zappettini vive e lavora a Chiavari. Nel 1962 tiene la sua prima personale a Palazzetto Rosso di Genova ed entra nello studio genovese dell’architetto tedesco Konrad Wachsmann e assieme al pittore tedesco Winfred Gaul frequenta l’ambiente artistico in Germania e Olanda. Nel 1971 è invitato alla mostra “Arte concreta” al Westfälischer Kunstverein di Münster, a cura di Klaus Honnef. Espone nelle principali mostre sulla situazione della Pittura di quegli anni: “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile. Nuova Pittura” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster e Milano, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975), “Concerning Painting...” (itinerante in vari musei olandesi, 1975-1976). Nel 1977 è invitato a “documenta 6” di Kassel e nel 1978 è presente alla mostra “Abstraction Analytique” al Museo d’Arte Moderna di Parigi. Di recente si è concentrato sul valore metafisico della trama e dell’ordito. Nel 2007, la Fondazione VAF-Stiftung di Francoforte gli ha dedicato un’imponente monografia a cura di Volker Feierabend e Marco Meneguzzo.
Tra le recenti mostre collettive vanno ricordate “Pittura analitica. I percorsi italiani. 1970-1980”, Museo della Permanente (Milano, 2007), “Pittura aniconica”, Casa del Mantegna (Mantova, 2008), “Analytica”, Annotazioni d’Arte (Milano, 2008), “Pensare pittura”, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, 2009), “Analytische Malerei”, Forum Kunst (Rottweil, 2011). Tra le personali dedicategli in quasi cinquant’anni di attività da spazi pubblici e privati, vanno almeno citate quelle tenute al Westfälischer Kunstverein (Münster, 1975), all’Internationaal Cultureel Centrum (Anversa, 1978), al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce (Genova, 1997), al CAMeC-Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia, 2007), al Forum Kunst (Rottweil, 2007, con Paolo Icaro), al Lucca Center of Contemporary Art (Lucca, 2012).
Nel 2013 ha esposto anche alla MAAB Gallery di Milano nella mostra “Erben – Viallat – Zappettini: tre maestri della pittura analitica europea” e nel 2014 presso la Galleria Allegra Ravizza di Lugano con una mostra personale.
Inaugurazione 13 settembre ore 18
Fondazione Zappettini
corso Buenos Aires, 22 Chiavari
lun-ven 15-19, sab e festivi chiuso
Ingresso libero