Each box is a wish. Alle pareti 40 piccole macchine fotografiche stenopeiche, fatte ricorrendo all'utilizzo di scatole e barattoli di latta, tra loro una macchina fotografica in vetro.
La seconda mostra ad essere ospitata negli spazi di VeniceInaBottle, è la personale della fotografa Maria Silvano. Alle pareti, in ordine sparso, quaranta piccole macchine fotografiche stenopeiche, fatte ricorrendo all’utilizzo di scatole e barattoli di latta. Recuperati per strada o da sempre parte del contesto familiare. Quaranta suggestioni visive, desideri e sogni raccolti tra Berlino e Venezia e appartenenti ad altrettante persone. Solo un’eccezione: una macchina fotografica in vetro.
Una bottiglia stenopeica con dentro il desiderio dell’artista.
Queste micro opere sono scrigni preziosi che racchiudono un’immagine, sfocata e confusa. Mutevole e imprecisa, come i desideri, che cambiano a seconda dell’età, del momento che si sta attraversando, delle persone che ci circondano del contesto in cui viviamo.
Il procedimento stenopeico consiste nell’utilizzare come macchina fotografica un qualsiasi supporto con un foro stenopeico (dal greco stenos opaios, stretto foro), come obiettivo.
Il prodotto di questa particolare tecnica è una fotografia semplice, immediata e poco nitida, ma con una profondità di campo illimitata.
Maria, seppur senza tralasciare il romanticismo e la poesia di queste sue scatole “acchiappa sogni”, adotta un approccio analitico per la sua ricerca artistica.
L’obiettivo è l’indagine sociale: cosa desideriamo oggi? I miei desideri sono così tanto lontani e diversi dai tuoi? e il mio modo di vedere il mondo è unico e singolare, oppure può essere plurale e condiviso? Maria Silvano (1986) si occupa di fotografia dal 2007 quando, in occasione della sua tesi in antropologia culturale svolta in Spagna vive e testimonia il lavoro di una comunità di Gitani impegnati nella valorizzazione e nella salvaguardia della propria cultura originaria.
Collabora abitualmente in veste di fotografa con il laboratorio per le arti e per il pensiero Stazione di Topolò – Postaja Topolove, con il centro universitario di Klagenfurt UNIKUM e con il festival Balkabarna di Barcellona.
A Berlino ha lavorato per il festival Transmediale in occasione dell’evento “reSource 002: Out of Place, Out of Time” e “reSource 006: Overflow”, per la Tanz Fabrik “GEHEN TransAlpin gerade zurück in Berlin” Tanz‐Performance‐Installation e perla galleria CORPO6. Il suo lavoro è stato selezionato dal RAI’s International Body Canvas Photography Competition 2012 tra le opere finaliste per l’esibizione presso il The Royal Anthropological Institute, Londra.
Nel giugno 2013 ha partecipato alla manifestazione d’arte ‘Fondamenta 2.0′ a Venezia e alla mostra ‘Joie de Vivre, Pitti Bimbo 2013′ di Frienze. Nel settembre 2013 ha esposto una delle sue opere presso la galleria DADA POST a Berlino e nel giugno 2014 i suoi lavori sono stati esposti con la mostra personale EACH BOX IS A WISH presso la galleria Raum Für Drastische Maßnahme di Berlino.
Vive e lavora a Berlino dove porta avanti la sua ricerca fotografica focalizzata sugli aspetti della nuova antropologia urbana e visuale.
Inaugurazione 19 settembre 2014 alle ore 18.30
VeniceInaBottle
via Garibaldi, Castello 1794 - 30122 Venezia