Valeria Bella Stampe
Milano
via S. Cecilia 2 (ingr. Via S. Damiano)
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WEB
Paesaggi vissuti
dal 22/9/2014 al 17/10/2014

Segnalato da

Cristina Romanenghi




 
calendario eventi  :: 




22/9/2014

Paesaggi vissuti

Valeria Bella Stampe, Milano

Otto fotografi interpretano uno dei temi piu' classici della fotografia: il paesaggio. Tra gli artisti Fausto Giaccone, Giovanni Chiaramonte, Maria Zanin, Bruno Cattani e Douglas Beasley.


comunicato stampa

La galleria Valeria Bella inaugura il 23 settembre (serata a inviti) una mostra collettiva sul tema del paesaggio. Otto fotografi e la loro diversa, personale interpretazione di uno dei temi più classici della fotografia. Fausto Giaccone fotografa nel Queens, sobborgo di New York, dove individua un tratto della linea sopraelevata della metropolitana, in una giornata di sole invernale, per raccontare una New York diversa, eppure riconoscibile in tutti i suoi elementi.

La skyline di Manhattan fa da cornice a corpi di paesaggio urbano tipicamente periferici: ponti e cavalcavia di ferro, edifici di mattoni rossi, enormi muri senza finestre scolpiti da luci radenti. Bruno Cattani immortala il paesaggio della memoria. Un percorso lucido e nostalgico nella sua terra, l’Emilia, fino al mare della Romagna. Le porte delle immagini di Cattani si aprono sui luoghi di un tempo che pare non esserci più, le cui testimonianze sopravvivono in piccoli ma significativi dettagli. Vie e strade deserte, officine dismesse, il sole sulla spiaggia, la gente, i pattìni e i grattacieli.

Filippo Romano viaggia negli USA per incontrare Palladio, ispiratore delle architetture di Jefferson, futuro Presidente degli Stati Uniti. Il paesaggio della Virginia ci mostra l’architettura classica italiana rivisitata nel Nuovo Mondo, dove diventa simbolo del potere. Il paesaggio è mutato dall’uomo, ma non è deturpato, anzi, è nobilitato dall’opera dell’intelletto umano che progetta capolavori.

Pierre Pellegrini, col suo essenziale bianco e nero, fotografa il paesaggio naturale nella sua accezione più pura. Il paesaggio è rappresentato in piccole porzioni perfette e rarefatte, non ci sono elementi di disturbo, non c’è traccia di elemento umano, né di contaminazione. Tutto è in uno stato di grazia ed armonia, tutto è puro, quasi in una forma primordiale. Anche Douglas Beasley vede la natura in bianco e nero, un po’ virato per la verità.

Inquadra in una lastra Polaroid, e lavora con un senso spirituale fortissimo. La sua ricerca mira alla riconoscibilità del sacro nel quotidiano. I suoi sono i paesaggi delle grandi praterie del mid-west, dei luoghi mi(s)tici della Terra, i grandi laghi, le distese infinite, tutti gli elementi che compongono il grande disegno della Natura, in chiave New Age. Partendo dall’assioma che il luogo rivela l’identità, Giovanni Chiaramonte interpreta il paesaggio attraverso la sua personale visione.

Ideatore e teorico insieme a Ghirri della nuova fotografia di paesaggio italiana dei primi anni ’80, Chiaramonte sviluppa un’indagine non solo formale ma anche, e forse soprattutto, spirituale, che racconta la decadenza e la rinascita di luoghi chiave della cultura occidentale. Marco Maria Zanin ritrae l’inverno della sua terra, un inverno molto stilizzato, in immagini di grande formato, attraverso due architetture simbolo della disparità sociale, una villa e una cascina, antico dualismo storico e culturale del Veneto.

Todd Hido, ama il paesaggio urbano della provincia degli Stati Uniti, ideale erede e continuatore del lavoro di Walker Evans.
I suoi soggetti sono porzioni di aree urbane, facciate di case, strade deserte con pali e palizzate. Paesaggi muti che raccontano vicende umane, senza mostrarne i protagonisti. Otto interpretazioni molto diverse, che si intrecciano tra di loro nel contenuto e nella forma, dando una visione - dallo spettro molto ampio - dello stato delle cose della fotografia paesaggistica nella nostra epoca.

Inaugurazione 23 settembre su invito

Valeria Bella Stampe
via S. Cecilia 2 (ingr. Via S. Damiano) Milano
ingresso libero

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