Non solo sguardi. "La sua diviene una ricerca rafforzata dall'immaginazione e dalla fantasia che stabilisce un preciso equilibrio con le ragioni formali".
L’incisione come urgenza di espressività interiore
Vitaliano Angelini
Olivia Pegoraro, credo di poter affermare, appartiene a quella categoria di artisti tutti compresi nell'impegno e nello sviluppo della propria ricerca e del proprio lavoro, partecipe fino in fondo, senza riserve, sia delle esperienze estetiche sia di quelle della vita, così come delle emozioni e contraddizioni che da quelle scaturiscono .
Ciò che più colpisce nel fare di questo incisore è proprio l' assunto di un impegno: sviluppare ogni idea sino alla sua logica e naturale conclusione, esaurirla prima di rivolgersi ad un'altra. Analisi, questa, d'altro canto, che persegue, con una logica stringente e puntigliosa. Tale bisogno, tra l’altro, stimola anche il temperamento dell'artista alla insofferenza verso gli schemi formali a cui è pervenuta. Questa giovane autrice, infatti, ha idee chiare . Quando comincia un discorso, come ho già evidenziato, lo porta avanti con una dialettica serrata, per cui la sua grafica diventa una vera e propria ginnastica della mente con implicazioni sottili, particolarmente elaborate, comunque sempre stimolanti anche quando i significati si infittiscono e si complicano in un intrigato groviglio di segni. Nell’ultimo periodo della sua ricerca, però, il segno si è schiarito lasciando via via maggior respiro alla sperimentazione e alla creatività, le quali finiscono per prendere il sopravvento.
La sua diviene, allora, una ricerca sicuramente rafforzata dall’immaginazione e dalla fantasia che stabilisce un preciso equilibrio con le ragioni formali rispondendo all’urgenza espressiva dell’artista stessa. Una riflessione dunque che parte dal segno per approdare, solo in ultima istanza all’immagine, questa poi nel corso nel suo svilupparsi si libera da ogni aspetto narrativo e descrittivo pervenendo ad un’area creativa di estrazione astratta. L’artista vicentina inoltre , e, non può certo sfuggire a chi sa vedere, non è mai preda del procedimento tecnico, ma sempre lo controlla immettendovi una sensibilità scoperta e totalmente sincera, e nella ricerca della strada per esprimere il non-detto delle emozioni, tutto è riportato ad una dimensione profonda , ad una struttura portante che attraverso l’arte ritrova la sua interiore armonia.
L'opera di Olivia Pegoraro, pertanto, può essere letta da diverse e sempre valide angolazioni; sua caratteristica fondamentale è il presentarsi non come qualcosa di assoluto, un postulato intoccabile, bensì come la possibilità per aprire sempre nuove occasioni individuali; essa non fa imposizioni ma proposte e alcune forme di questa ricerca, alcune figure o forme, sembrano raggiungere, una persistenza che va oltre le tensioni del linguaggio rivelandosi come costanti di una autentica poetica
Inaugurazione 3 ottobre ore 18
Collegio Raffaello
Piazza della Repubblica Urbino
tutti i giorni 10.30-12.30 e 17-19
ingresso libero