Viaggio a Nord Est 2. Le sue composizioni ruotano intorno al mondo fantastico dell'onirismo che le consente di allestire spazi e proporre oggetti in una dimensione lirica ed immediata.
a cura di Enzo di Grazia
Da oltre venti anni a questa parte, il centro dell'attività dell'Associazione Culturale "la roggia" di Pordenone è costituito senza dubbio dalle "passeggiate" in Italia e in Europa seguendo le mostre che di volta in volta venivano realizzate all'estero o che, nate come itineranti, facevano tappa in diverse città, in diverse Regioni o in diversi Paesi. La Slovenia è stata senza dubbio il riferimento principale, sin dai primi anni dell'attuale Repubblica, con iniziative temporanee, mostre itineranti ed attività periodiche che hanno visto "la roggia" protagonista di eventi fondamentali e significativi.
Come spesse volte è stato fatto sin dall'inizio (a Lubiana, ad Aidussina o a Begunje) le occasioni per grandi mostre sono anche un momento di verifica dello "stato di salute" dell'Associazione, nel senso che si raccoglievano, per le rassegne più importanti, i protagonisti dell'Arte - specialmente del Triveneto - che nel lavoro de "la roggia" si riconoscevano o si identificavano.
Lendava è stata, in qualche modo, l'approdo più recente per questo modo di lavorare; ed anche per questa occasione è parso giusto, corretto e opportuno, tentare di "fare il punto" della situazione mettendo insieme quanto di più valido l'Associazione è in grado, oggi, di proporre. Alcuni autori sono vecchi "compagni di viaggio", artisti, cioè, che da decenni seguono l'attività de "la roggia" e risultano particolarmente affidabili e rappresentativi del lavoro che a Pordenone viene svolto.
E' il caso, per esempio, di Fausto de Marinis che da più di trent'anni propone, nella sede di Pordenone e in tutti gli spazi che gli vengono offerti, il suo linguaggio pittorico strutturalmente classico - di grande colorista - ma ricco di fascinazioni e di evoluzioni che vengono dai rapporti che realizza in tutto il mondo e che gli consentono di variare continuamente la sua tavolozza "recuperando" dai Paesi che visita inconfondibili emozioni cromatiche; il suo amore per la grafica e per la carta ne hanno fatto spesso una "punta di diamante" per le numerose attività che "la roggia" ha dedicato alla grafica.
Il discorso vale quasi allo stesso modo per Franco Vecchiet, che condivide l'amore viscerale per la carta e per l'incisione: sin dai primi anni Ottanta è stato un infaticabile compagno di viaggi in mezza Europa, dovunque proponendo la sua infinita capacità di "ludico inventore" di oggetti e situazioni, ma soprattutto la sua inconfondibile identità di grafico che è stata apprezzata moltissimo in tutti i Paesi dove "la roggia" ha proposto il suo lavoro.
Altro "vecchio compagno di avventure" si può considerare Carlo Marzuttini, le cui sculture di matrice neopoveristica - elaborata però attraverso una calibratura minuziosamente ricercata di equilibri formali e soprattutto cromatici - suscitano continuamente e dovunque l'interesse, la curiosità e l'entusiasmo. Nonostante le infinite presenze in tutte le parti d'Europa, le sue opere muovono sempre all'ammirazione e alla curiosità per la geniale capacità di fantasia lirica.
Anche Carmelo Cacciato ha avuto più di una occasione per collaborare con "la roggia" ad iniziative che avessero come scenario i Paesi d'Europa; e la sua grande maestria di creativo che utilizza tutti i materiali che gli capitano (la "poesia trovata per caso" negli oggetti quotidiani) lo ha imposto all'attenzione per le installazioni che ha realizzato in diverse Capitali, insieme ai lavori su carta che predilige per naturale scelta e per cultura specifica.
Danilo Rommel è approdato più di recente all'attività con "la roggia", ma si è innestato su una tradizione ben viva nell'attività dell'Associazione, quell'attenzione alla fotografia che non può mancare quando ci si occupa di arte e comunicazione contemporanea. Il suo amore alla terra dove vivono (sia lui che "la roggia") è un elemento ulteriore di interesse per una fotografia che si richiama ai principi fondanti dello "scrivere con la luce" e li usa per suggestioni visive di grande efficacia.
La "pattuglia dei nuovi" si apre con Elena Armellini che - nonostante la giovane età - ha già sperimentato in più occasioni il piacere di proporre in giro per l'Europa le sue costruzioni di gusto quasi infantile (l'idea del "fanciullino" che guida l'artista è sempre attuale) realizzate con materiali quasi "poveri" che vengono riscattati dall'eleganza delle forme, dall'equilibrio delle cromie e dalla capacità evocativa quasi fiabesca.
Glenda Sburelin ha una consolidata struttura di illustratrice, attività per la quale si è fatta apprezzare in tutto il mondo, fino all'estremo Oriente; ma le sue composizioni ruotano anche intorno al mondo fantastico dell'onirismo che le consente di allestire spazi e proporre oggetti in una dimensione genuinamente lirica ed immediata, quasi a costruire un mondo "altro" dalla realtà quotidiana. Apparentemente più vicina alla realtà è l'opera di Cinzia Li Volsi, che sembra trarre spunto dal mondo della natura per costruire improbabili tele di ragno, bozzoli ed animali improbabili; il tutto però con una ricerca di materiali, con scelte cromatiche e con allestimenti calibrati che spostano il risultato verso una sorta di scultura neopoveristica di grande suggestione arricchita dalla fantasmagoria della tavolozza.
In un'area vicina si muove il lavoro di Silvia Lepore, che parte però da dati scientifici (o pseudoscientifici) per costruire composizioni in cui il valore formale è forse preminente e il dato principale diventa quello della composizione con trine e stoffe delicate che giocano sulla luce e sulle trasparenze per costruire un mondo al limite della realtà. L'"ultimo arrivato" (ma solo in ordine di tempo) è Fabio Pasotti, che - per uno straordinario gioco del caso - è figlio di Gianni Pasotti che fu uno dei "pilastri" delle "avventure in Europa" de "la roggia".
La sua pittura di impianto geometrico risente, in parte dell'atmosfera culturale del suo tempo e dell'attività che svolge nella vita; ma le sue composizioni (geometriche ma non rigorose) si impongono piuttosto per una tavolozza elegante e delicata che non per le composizioni di matrice tecnologica, creando un delizioso "dissapore" con la geometria pura e con l'astrazione.
Ancora una volta, "la roggia" propone in un territorio "diverso" - ma "apparentato" nella cultura e nel'impegno - una ricognizione sui protagonisti di un lavoro che da oltre quarant'anni sollecita l'attenzione del territorio e crea occasioni di scambio intensi e proficui, come dimostra ampiamente l'attestato di merito che a "la roggia" fu assegnato nel 2007 dall'Associazione Nazionale degli Artisti Sloveni e di cui si è giustamente felici ed orgogliosi.
Enzo di Grazia
Organizzazione
"la roggia" Associazione Culturale Pordenone
collaborazione
Galleria Museo di Lendava - Slovenia
"Circolo Culturale "Gino Bozza" Cordovado (PN)
Patrocinio
Provincia di Pordenone
Città di Lendava
Comune di Pordenone
Inaugurazione 3 ottobre 18.30
Galleria - Museo di Lendava (SLO)
Banffyjev trg, 1 Lendava
mar-sab 10 - 13 e 15 - 19
ingresso libero