Confini d'identita'. La sua ricerca, focalizzata sul tempo nella sua dimensione piu' intima, si arricchisce attraverso l'analisi del suo rapporto con l'elemento spazio.
Marta Vezzoli (Bs), classe ’76, si racconta nella sua prima personale romana negli spazi della Massenzio Arte. La sua ricerca, da sempre focalizzata sul tempo nella sua dimensione più intima, si arricchisce in questa mostra attraverso l’analisi del suo rapporto ancestrale ed imprescindibile con l’elemento spazio.
I confini sono qui quanto mai metafisici, sono confini personali, confini mentali, confini indefiniti e potenzialmente infiniti. L’identità è profondamente legata al luogo e alle esperienze vissute in relazione ad esso. L’opera si azzera e si ricompone di volta in volta, assecondando il contesto in cui si inserisce, esattamente come fa l’uomo del nostro tempo, pronto ad annullare la propria lingua, i propri costumi, le proprie abitudini per entrare una dimensione nuova, una nuova patria e scoprire così la molteplicità del proprio essere.
Ne emerge un ‘io’ ricco di sfaccettature e di contrasti. Contrasti di luce e di materia: il ferro, con la sua storia millenaria, racconta di legami sempre nuovi, di forme mutevoli, di ombre nette, del tempo dell’azione; la garza, materiale tra i più elementari nella gamma delle stoffe, è insieme la ferita e la cura, la lacerazione e la mummificazione, l’azione meditata, il tempo della riflessione.
Specchi, scatole di legno, garze e ferro per raccontare un’esperienza vissuta, la storia di un trasferimento in terra straniera. La storia di tanti.
Inaugurazione 3 ottobre
Massenzio Arte
via del Commercio, 12 Roma
lun-sab 17-19.30
ingresso libero