La mostra 'Carol Bove / Carlo Scarpa', riunisce i lavori dei due artisti realizzati tra il 2003 e 2014 coinvolgendo altri due luoghi l'Henry Moore Institute di Leeds e il museo Dhondt-Dhaenens di Deurle. 'Solo Show Robbie Williams' nasce dalla collaborazione di Natascha Sadr Haghighian e Uwe Schwarzer che presentano l'opera di un artista fittizio.
Carol Bove ⁄ Carlo Scarpa
A cura del Henry Moore Institute di Leeds (Inghilterra)
n collaborazione con Museion – Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano e Museum Dhondt-Dhaenens di Deurle (Belgio)
La mostra Carol Bove / Carlo Scarpa riunisce per la prima volta opere dell’artista americana Carol Bove (Ginevra, 1971) realizzate tra il 2003 ed il 2014 e vetrine, cavalletti, sculture e prototipi architettonici dell'architetto veneziano Carlo Scarpa (1906-1978), presentati al pubblico in pochissime occasioni precedenti. L’esposizione coinvolge tre luoghi: il Museion di Bolzano, l’Henry Moore Institute di Leeds, Gran Bretagna e il museo Dhondt-Dhaenens di Deurle, Belgio. Anche se appartenenti a generazioni diverse, con diverse formazioni e discipline, Carol Bove e Carlo Scarpa sono accomunati da un interesse per il rapporto tra l’oggetto e l’ambiente circostante e il modo in cui gli oggetti del passato sono compresi e affrontati nel presente.
Carol Bove / Carlo Scarpa include mobili per allestimento progettati da Carlo Scarpa per il Museo di Castelvecchio di Verona e la Gipsoteca Canoviana di Possagno, raramente esposti. Le vetrine e cavalletti di Scarpa, separati dal contesto originale, sono esposti vuoti. Dall’approccio di Scarpa all’allestimento emerge un vocabolario estremamente personale, come del resto per le sculture di Bove. L’artista colloca conchiglie, coralli e piccoli pezzi di legno levigati dall’acqua sopra piedistalli, in un linguaggio ridotto al minimo. Nello scegliere alcuni oggetti specifici e metterli insieme in maniera attenta e studiata, Bove indaga così come un detrito apparentemente privo di valore sia in grado di diventare un’opera d’arte.
In una vetrina sono esposti i prototipi architettonici per la Tomba Brion. La tomba è una struttura funebre monumentale che si trova a San Vito d’Altivoli, Treviso e contiene alcune caratteristiche specifiche e ricorrenti nell’opera architettonica di Scarpa, come i motivi a zigzag o a gradoni. Elegante, circondata da giardini, da un padiglione per la meditazione e da una cappella, è considerata il capolavoro architettonico dell’architetto veneziano.
Funge da contrappunto alla tomba Brion una delle prime sculture a scaffale di Bove del 2003, Conversations with Jorge Luis Borges. Su una scaffalatura modernista Bove ha posto tascabili vintage, un metronomo e un oggetto di fili: come una campionatura dei suoi interessi, i pezzi contengono diversi riferimenti alle sue ricerche.
Al centro della mostra la rielaborazione di Bove di Ambiente, il contributo di Scarpa alla Biennale di Venezia del 1968, rara occasione in cui Scarpa realizzò delle sculture proprie. Ambiente presenta lavori fatti con pietre preziose, metallo e bronzo in un display realizzato su misura, su uno sfondo di pannelli mobili in tessuto. Nella mostra Carol Bove / Carlo Scarpa le fotografie di Luciano Svegliado testimoniano l’allestimento del 1968, mentre Bove lo rielabora assegnando ad ogni scultura di Scarpa un supporto e collocandola accanto alle proprie su di un’ampia piattaforma. Su tutti i lavori torreggia Cretaceous (2014), un pezzo di legno pietrificato fissato direttamente a una putrella. Alto quasi quattro metri, Cretaceous elabora l’interesse di Bove per il confine sottile che separa esemplare e scultura, opera d’arte e supporto. In questo confronto unico tra un architetto e un’artista, emerge così come l’allestimento di oggetti possa essere creatore di significato.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo quadrilingue (italiano / inglese / tedesco / olandese) con saggi di Philippe Duboy, Andrea Phillips e Pavel Pyś a cura di Lisa Le Feuvre.
Carol Bove
I lavori di Carol Bove (1971, Ginevra, vive e lavora a Brooklyn, New York) sono stati esposti in numerose e importanti mostre internazionali, tra cui dOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012, la 54ª Biennale di Venezia nel 2011. Per High Line Art, Bove ha creato Caterpillar, una serie di sculture di grandi dimensioni collocate in un tratto abbandonato dei cantieri ferroviari di Manhattan. Bove ha esposto al Museum of Modern Art di New York, al Palais de Tokyo di Parigi (2010), alla Horticultural Society di New York (2009), al Blanton Museum of Art di Austin in Texas (2006), alla Kunsthalle di Zurigo, all’Institute of Contemporary Art di Boston (entrambi nel 2004) e al Kunstverein di Amburgo (2003). Quella a Museion è la più grande mostra istituzionale dell’artista americana in Europa negli ultimi dieci anni.
Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, Giappone 1978) è universalmente riconosciuto come uno degli architetti più importanti del Ventesimo secolo. A parte le commissioni private e residenziali, Scarpa è conosciuto per avere radicalmente rinnovato e ridisegnato alcuni importanti musei municipali italiani, tra cui l’Accademia e il Museo Correr di Venezia, Palazzo Abatellis di Palermo e il Museo di Castelvecchio di Verona. Meno conosciuti, ma altrettanto importanti i suoi progetti per mostre ed esposizioni temporanee, come quella delle opere di Piet Mondrian alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1956), Frescoes from Florence alla Hayward Gallery di Londra (1969) e una serie di display e incarichi di tipo architettonico per la Biennale di Venezia. Scarpa vinse numerosi premi, tra cui il Premio nazionale Olivetti per l’architettura (1956) e la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte (1977)
La mostra verrà esposta presso l’Henry Moore Institute, Leeds dal 02/04 al 12/07/2015 e quindi presso il Museum Dhondt-Dhaenens, Deurle, Belgium dal 18/10/2015 al 10/01/2016.
Save the date eventi collaterali
05/02/2015, ore 19
Alba di Lieto (Coordinamento Musei d’Arte e Monumenti - Museo di Castelvecchio) introduce all’opera di Carlo Scarpa. A seguire visita alla mostra con il curatore Pavel Pyś (Exhibitions & Displays Curator, Henry Moore Institute) in dialogo con Alba di Lieto e Letizia Ragaglia (Direttrice Museion).
Ogni giovedì, ore 19 visita guidata gratuita alla mostra in lingua tedesca e italiana. Ingresso libero dalle ore 18 e apertura prolungata fino alle 22.
Ogni sabato e domenica, ore 14.00–18.00 dialoghi sull’arte: i mediatori rispondono alle domande del pubblico per confrontarsi sulle opere in mostra o sui temi dell’arte contemporanea in generale. Il servizio è gratuito.
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Solo Show
Robbie Williams
Solo Show nasce dalla collaborazione tra Natascha Sadr Haghighian e Uwe Schwarzer.
Il progetto “Solo Show Robbie Williams” nasce dalla collaborazione tra Natasha Sadr Haghighian (Sachsenheim, 1968. vive e lavora a Berlino) e Uwe Schwazer, responsabile di mixedmedia Berlin, ditta specializzata nella produzione di opere d’arte per artisti di fama internazionale. Il lavoro, che presenta la personale di un artista fittizio, chiamato appunto Robbie Williams, mette in luce le modalità con cui un’opera d’arte contemporanea viene prodotta. Lo stesso titolo “Solo Show” sottolinea il paradosso di una mostra personale, resa in realtà possibile solo grazie a un numeroso team di specialisti – architetti, assistenti, tecnici, etc. Anche la scelta del nome dell’artista fittizio non è casuale: il riferimento al celebre cantante dirotta ogni curiosità e gioca col timore dell’interlocutore di ammettere la propria ignoranza – basta infatti anticipare eventuali domande lanciando un “Robbie Williams l’artista, non il cantante”.
“Solo Show”, ospitata al secondo piano di Museion, presenta un’installazione in due ambienti. In uno sono esposti cinque oggetti simili agli ostacoli equestri usati nelle gare di salto. Al posto della classica struttura in legno, le installazioni assemblano materiali che citano giocosamente la storia dell'arte moderna e postmoderna. Un testo introduttivo presenta la mostra di Robbie Williams, illustrando la scelta fatta dall’artista e i riferimenti alla sua biografia. Il secondo ambiente svela il rovescio della medaglia. Basta infatti girare la tenda per leggere i nomi delle cinquanta persone che “stanno dietro” al progetto di Robbie Williams. Per il resto la stanza è vuota – solo otto casse acustiche trasmettono il suono circolare di un cavallo che galoppa saltando ostacoli immaginari. Un secondo testo spiega com’è nato Solo Show e le domande che pone su temi quali il mito dell’artista, la divisione del lavoro nell’arte e quindi l’autorialità.
Dopo la mostra “Little Movements” nel 2013, che ha indagato i meccanismi e le pratiche artistiche nel mondo dell’arte contemporanea, con “Solo Show” Museion apre una riflessione sul concetto d’autore nell’arte di oggi. Il formato della mostra è aperto al confronto con il pubblico: in questo senso, il 26 febbraio 2015 si svolge una conversazione tra Natasha Sadr Haghighian e Uwe Schwazer di mixedmedia Berlin.
Il progetto di Natasha Sadr Haghighian è stato presentato nel 2008 al MAMbo di Bologna ed è un prestito a lungo termine della collezione Gino Viliani.
Solo Show Robbie Williams
Il lavoro di Robbie Williams, artista belga-canadese nato nel 1980, si esprime in un ampio spettro di materiali. Le sculture ibride di Williams si interrogano sulle condizioni poste all’individuo all’interno di spazi rappresentativi e riflettono su cosa determini le nostre vite quotidiane. In occasione di SOLO SHOW l’artista presenta una serie di cinque oggetti che assomigliano a ostacoli collocati nello spazio come se si trattasse di una corsa ippica di salto ostacoli. Gli elementi degli oggetti non sono fissati e possono essere abbattuti come un ostacolo colpito dal cavallo nel salto per superarlo. Invece di utilizzare la classica struttura in legno, Williams ha scelto materiali che si riferiscono alla sua biografia e che sono giocose citazioni tratte dalla storia dell’arte moderna e post-moderna. SOLO SHOW è la prima mostra personale di Williams a Museion.
Solo Show
Achim Kayser, Alberto Storari, Alexander Niklasch, Andrea Fourchy, Andrea Schmidt, Andrea Viliani, Anna Rossi, Anne-Pascale Frohn, Anton Vidokle, Bertram Sturm, Brian Kuan Wood, Brigitte Unterhofer-Klammer, Cajus Pietschmann, Carlo Degasperi, Daniel Bouthot, David Riley, Detlef Brall, Elisa Maria Cerra, Erik Wiegand, Eva Fuchs, Fabio Di Camillo, Frank Kiefel, Free Cooper Union, Gerard McGettrick, Ghazaal Vojdani, Gino Viliani, Giulia Pezzoli, Hengst, Ines Schaber, Irina Contreras, Jennifer Chert, Jens Queren, Jeremy Carden, Jesus Barraza, Jo Hany, Joe Pflieger, Jörg Wambsganß, Josh Altman, Juliane Bauer, Julieta Aranda, Kathleen Knitter, Kaye Cain-Nielsen, Kirsa Geiser, La Vina, Laura Barlow, Letizia Ragaglia, Lex Kosieradzki, Liam Gillick, Lindsay Caplan, Magdalena Magiera, Mariana Silva, Mariam Ghani, Mark Schubert, Markus Schmacht, Michael Müller, Mike Andrews, Mynou Dietrichmeier, Neville Reichman, Natascha Sadr Haghighian, Norman Chernick-Zeitlin, Omar Mismar, Otto, Pascale Willi, Petra Guidi, Pierre Maite, Pollux, Rachel Ichniowski, Rainer Jordan, Ray Anastas, Robert Schlicht, Roger, Sandy Kaltenborn, Sebastian Summa, Seda Naiumad, Stefan Kessels, Stefan Pente, Steffen Puschke, Stephan Hempel, Stephen Conover, Stephen Squibb, Susanna Piccoli, Thomas Huesmann, Thomas Laprade, Thomas Wendler, Tirdad Zolghadr, Uliana Zanetti, Ute Waldhausen, Uwe Schwarzer, Viola Eickmeier, William Wheeler, Zach Bruder.
SAVE THE DATE:
Giovedì 26/02/2015 alle ore 20
artist talk con Natascha Sadr Haghighian e Uwe Schwarzer
Immagine: Museion Solo Show, Foto Luca Meneghel
Ufficio stampa
Caterina Longo t. +39 0471 223428 caterina.longo@museion.it, t.
Inaugurazione 31 ottobre alle 19
Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
via Dante, 6-Bolzano Trentino Alto Adige Italia
Orari mostra: da martedì a domenica ore 10-18.
Giovedì ore 10-22 con ingresso gratuito dalle 18. Lunedì chiuso.
Biglietto d’ingresso: intero € 6, ridotto 3,50
Visite guidate: ogni giovedì alle ore 19 visita guidata gratuita alla mostra