L'Arte come cura del Mondo / Il Mondo come cura dell'Arte e' una 'proposta abitativa' che Anna ValeriaBorsari ha creato per lo spazio milanese del Care/of, ed ora 'trasloca' a Bologna. Con questo lavoro - che si accompagna ad una serie di incontri, dibattiti, studi sulle problemati che connesse al rapporto tra arte e realta' - l'artista vuole mettere in discussione cio' che normalmente e' percepito come dato di fatto, come puro contorno dell'opera d'arte, sottolineando invece quanto tale 'contorno' finisca per condizionare il significato ultimo dell'arte stessa.
L'Arte come cura del Mondo / Il Mondo come cura dell'Arte
L'Arte come cura del Mondo / Il Mondo come cura dell'Arte è una "proposta
abitativa" che Anna ValeriaBorsari ha creato per lo spazio milanese del Care/of, ed ora "trasloca" aBologna. Con questo lavoro - che
si accompagna ad una serie di incontri, dibattiti, studi sulle problematiche
connesse al rapporto tra arte erealtà - l'artista vuole mettere in discussione ciò che normalmente è percepitocome dato di fatto, come
puro contorno dell'opera d'arte, sottolineando invece quanto tale "contorno"
finisca per condizionare il
significato ultimo dell'arte stessa. Questa proposta abitativa, che sembrerebbe
svelare una parte dell'artista,
forse la più intima, quella legata al proprio privato, si offre quindi non ad un
pubblico come normalmente
lo si intende, ma a dei possibili fruitori, utenti, come "arredamento". Nella
mostra saranno presenti anche
quattro video che individuano alcuni momenti del percorso artistico della
Borsari, dalla fine degli anni
Settanta a oggi. A completare il tutto sarà una sorta di "retrospettiva in
video", curata da Mario Gorni, in cui
vedremo scorrere i lavori più significativi dell'artista: dalle "Madonne di
monete e cereali" fatte in alcune
piazze italiane tra il 1977 ed il 1979 a "Donna isola e ponte" (fiume Reno
1981), da "Spaccato urbano" (via
Anfiteatro, Milano, 1999) al "Monumento al mare" (giardino pubblico di via A.
Moro, Bologna, 2001).
Venerdì 5 Marzo ore 21.00 - Villa Serena - Bologna
L' Arte come cura del Mondo/ Il Mondo come cura dell'Arte
Da quando l'arte è divenuta l'Arte, e si è separata dal mondo, il Mondo ha
iniziato a manifestarvisi dentro, come citazione, come finestra aperta, come
specchio, come sguardo del ritratto che ti segue mentre ti sposti guardandolo.
Oltre al trompe-l'oeil, con gli studi di ottica questa penetrazione da parte del
reale è divenuta sempre più insistente, fino a quando la scoperta della
fotografia e del cinema hanno permesso alla realtà stessa di farsi immagine di
sé, e di fissarsi in quanto tale - immobile o in una sequenza di movimento-, se
pur filtrata dall'occhio che la ha ripresa. Rispetto alle precedenti esperienze,
ove con materia di vario tipo la realtà veniva riprodotta, copiata, con la
perizia della manualità dell'artista, questo è stato un evento del tutto nuovo,
paragonabile piuttosto all'impronta, al calco, al fossile; e ne è derivata una
serie di domande su quale fosse ormai la funzione dell'artista e dell'arte
stessa.
Nell'antichità l'arte oltre ad avere funzioni decorative ed illustrative
connesse alle esigenze di potenti e facoltosi committenti, era strettamente
connessa alla Sacralità : immagini sacre, canti religiosi, portavano alla
meditazione, all'accesso ad una conoscenza superiore, all'assoluto; ma anche le
tragedie per i greci avevano una finalità catartica. Dai totem come dalle
immagini dei Santi ci si aspettano ancora miracoli; e contemporaneamente da
tempo la nostra cultura ha scoperto ed analizzato scientificamente le
caratteristiche terapeutiche dell'arte, sia se osservata o ascoltata (anche le
mucche producono più latte ascoltando buona musica), sia se prodotta secondo
modalità che gli psicologi hanno elaborato. I colori ed i loro diversi effetti
sono stati studiati da filosofi come Wittgestein e contemporaneamente dai maghi
della pubblicità . D'altronde anche la Chiesa usava i dipinti per persuadere,
oltre che per informare i suoi fedeli. E mezzi apparentemente analoghi possono
essere utilizzati per finalità diversissime: strumentali, di asservimento, o
tese alla cura e alla liberazione dell'individuo, al suo accesso ad una
consapevolezza superiore.
Difficilmente l'arte contemporanea può assurgere però a quest'ultima funzione,
perché troppo rumore circonda chi la produce, e non si può trasmettere agli
altri ciò di cui non si ha esperienza. Ma oggi non vi deve essere posto solo per
i manager; le opere e le azioni di artisti come Yves Klein e Joseph Beuys
indicano una strada diversa da quella intrapresa dai seguaci di Andy Wharol. E
procedendo in quel percorso per cui sempre più il mondo entra nell'arte, fino al
punto in cui non si riesce a distinguere quale sia il contesto, le immagini che
ci arrivano da scenari di guerra o di catastrofi, fotografate da reporter che
mettono in gioco la loro vita, estratte magari da un telegiornale, ingrandite,
appese a una parete o in uno spazio pulito della nostra mente, illuminate da una
luce giusta, se risparmiate da quel processo di omologazione che toglie ogni
significato, possono curare l'arte, gli artisti e tutti gli uomini.
Nota biografica
Anna Valeria Borsari inizia la sua attività artistica alla metà degli anni '70.
I suoi lavori hanno inizialmente una componente concettuale, ma ben presto
l'artista avverte l'esigenza di una partecipazione personale e diretta, di una
forte componente esperienziale, di un'apertura agli agenti esterni, al caso,
all'imprevedibile. All'uso di fotografie e video si sommano interventi diretti
dell'artista, in luoghi destinati a costituire, in alcuni casi, parte integrante
del lavoro. Si tratta spesso di luoghi pubblici, in cui le azioni dell'artista
assumono un significato ancora più forte, perché in contatto con un pubblico più
ampio. Tra le sue opere maggiori citiamo l'intervento La quarta madonna: una
serie di madonne di monete e cereali da lei eseguite sul selciato di alcune
piazze tra il '77 ed il '79 (con presentazione alla galleria Schema di Firenze);
Il sangue è rosso, il rosso è un colore, del 1981, nell'ex-ospedale di Rimini
che proprio con questo intervento diveniva Museo della città ; Donna isola e
ponte, titanica impresa con cui, nel 1982, l'artista trasformava un'isoletta sul
fiume Reno in una gigantesca sagoma femminile; Il grande naufrago, una mano di
sassi che emerge dal lago di Monate (1984). Nel '96 Anna Valeria Borsari
realizzava in una vecchia aia di campagna Falò, operazione poi presentata in
video alla Galleria G7; e sempre nello stesso anno veniva allestita una sua
prima retrospettiva nelle Sale Museali di Siena (con testi in catalogo di Omar
Calabrese e Giulio Giorello). Seguono varie installazioni ed interventi su
territorio, tra i quali, nel '97 il significativo Suonare Borsari, realizzato in
un vecchio appartamento disabitato e polveroso, e nel '99 Spaccato urbano: i
ritratti di un uomo e di una donna collocati su una parete sventrata al secondo
piano di un vecchio stabile del Comune di Milano. Nel 2000 Borsari presenta una
sua Lotteria alla galleria Neon e idea e cura Manifestazione: 12 artisti europei
contro l'emarginazione dei malati psichici (progetto promosso dalla associazione
Percorso vita, fondata dalla stessa artista, che sarà in seguito presentato in
più luoghi: dal Careof alla Biennale di Venezia, a un convegno internazionale di
psichiatria a Lipsia). Nel 2001 la Galleria d'arte Moderna di San Donato le
dedica la retrospettiva Visita Guidata, a cura di Angela Madesani. Nello stesso
anno l'artista realizza, in un giardino pubblico di Bologna (e presenta alla GAM
con Roberto Daolio e Peter Weiermair), Monumento al mare, "monumento precario"
destinato ad essere modificato e distrutto da agenti umani o atmosferici. Anna
Valeria Borsari ha pubblicato numerosi libri d'artista, tra i quali Il punto
nullo, alcune istruzioni per costruire castelli di sabbia (ed.Campanotto, 2001),
ed ha sempre affiancato all'attività artistica in senso stretto un aspetto di
ricerca teorica. Nel 1984 organizzava il convegno: Iptotesi d'Artista; studi,
ricerche, idee e progetti per modificare il mondo, nel 2001 il convegno Il
Valore dell'Arte, con la partecipazione di significativi artisti, critici,
filosofi. Suoi scritti sono raccolti in un catalogo edito da Electa ('96); nella
primavera 2003 ha inoltre pubblicato, nella rivista "L'ippogrifo", il saggio
Trompe l'oeil, inganni e verità in pittura, e da tempo sta lavorando ad un libro
sul rapporto tra arte e realtà .
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Incontri con l'artista:
- 9 marzo ore 12.00
Nell'ambito del corso di Storia dell'Arte Contemporanea di Alessandra Borgogelli
-DAMS via Irnerio,49 Bologna
- 19 marzo ore 11.00
Nell'ambito del corso di Antropologia Culturale di Roberto Daolio- Accademia di
Belle Arti via Belle Arti,54
Bologna
- Frammenti di mondo nelle arti visive e nella musica
25 marzo ore 21.30
Introduce Carlo Terrosi
Partecipano:Giampiero Cane e Anna Valeria Borsari
Link@Notte Vidal, via Fioravanti,14 Bologna
Info: http://www.annavaleriaborsari.it
La mostra sarà visitabile da 5 al 27 marzo, venerdì e sabato dalle 21.00 alle
24.00 o su prenotazione.
Villa Serena
Via della Barca, 1 - 40133 Bologna
Per informazioni:
tel. 051-271533 / 051-6154447 / 051-6156789
info@bo-art.it / http://www.bo-art.it