Vicino ma non qui. "...dipinti, disegni, collages, sculture e installazioni caratterizzati da una tensione verso quella che potremmo definire come una dimensione di lateralita', cifra costante del suo lavoro"
Il titolo della mostra è tratto da una conversazione tra l’artista e il critico Federico Mazzonelli che descrive così il suo lavoro: “La ricerca di Luca Coser si realizza attraverso dipinti, disegni, collages, sculture e installazioni caratterizzati da una tensione verso quella che potremmo definire come una dimensione di lateralità, che diviene la cifra costante del suo lavoro, determinandone insieme la condizione psicologica e la scelta linguistica, la dichiarazione poetica e la riflessione formale.
Lo sguardo di Coser si posiziona in tal senso a lato dell’immagine, opera per dissolvenza, muovendosi tra simulazione e finzione nel tentativo di aprire tra opera e spettatore uno spazio tanto reale quanto indefinito, come fosse un luogo che porta in sé altri luoghi, come qualcosa che ci passa accanto ma è sempre da un’altra parte, qualcosa che, per citare l’artista, è vicino ma non qui.
Alla stratificazione delle immagini e degli elementi del reale, attraverso scarti prospettici, dettagli inattesi, leggeri “strappi” visivi, Coser affida un processo di riscoperta poetica, tra cancellazione, parziale occultamento e riemersione di un visibile inatteso e inattuale, di ciò che si muove dietro il teatro della realtà, di ciò che lentamente si muove, citando Ernst Bloch, “sul dorso delle cose”.”
Luca Coser è un artista che ha fede nei valori radicali e superiori dell’arte, nella sua energia che proietta verso il futuro e che persegue attraverso un costante lavoro sulla memoria dell’arte stessa. La sua poetica si fonda infatti sull’arte che cita sé stessa, e così facendo sostiene l’utopia che l’arte stessa possa diventare “salvezza”, intesa nel senso di una sacralità del quotidiano lontana da ogni dogma religioso.
L’artista trentino usa citazioni artistiche che provengono dal cinema, dalla musica e dalla letteratura, come un “filtro” con cui comunicare la sua personale visione del mondo.
In mostra verrà presentato un ciclo di opere recenti nelle quali ripropone i temi tradizionali della sua poetica questa volta arricchiti da una riflessione sulla forza evocativa del colore bianco, riflessione tuttora in corso e approfondita l’anno passato a New York presso la residenza ARPNY (Artist Residency Program New York).
La densa rarefazione del bianco e delle figure che in esso si dissolvono diventa per l’artista l’occasione per muovere immagini che a tratti emergono, a tratti indietreggiano, e che sempre ci riconducono a un’operazione di scavo, di riscoperta e al tempo stesso di oblio.
A seguito della residenza ad ARPNY, i lavori di Luca Coser sono stati esposti nella mostra personale “The History Of White” presso le sale dell’ARPNY e nella collettiva “Come Together” alla Molly Krom Gallery.
Luca Coser è nato a Trento nel 1965, vive e lavora tra Trento e Roma. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e in quella di Firenze.
La poetica dell’artista trentino è quella di lavorare per citazione, seguendo il concetto di arte sull’arte. L’artista crea una pittura che gioca sulla sottrazione anziché sull’aggiunta, dove i soggetti divengono immagini di finzione relative ad altre finzioni, privilegiando temi e contenuti che si legano al cinema, alla letteratura, alla cultura degli anni Ottanta, periodo in cui l’artista si è formato dal punto di vista artistico, e che ha favorito un’indagine intimista e sostanzialmente privata, legata alla memoria e ai ricordi.
Inaugurazione giovedì 20 novembre ore 18.30
Galleria Effearte
via Ausonio, 1A Milano
da lunedì a venerdì 10-13 e 14-19, s