La produzione artistica cresce sotto l'influenza dello studio e la sperimentazione della psicologia, con particolare riferimento alla psicoanalisi.
a cura di Evan Piccirillo
La ricerca di Filomena D’Ambrosio si approccia ai territori ancora indefiniti dell’Io. La produzione artistica cresce sotto l’influenza dello studio e la sperimentazione della psicologia, con particolare riferimento alla psicoanalisi. Nella produzione pittorica, si riscontra visivamente le modificazioni che il percorso d’autoanalisi genera nel suo inconscio. Sulla tela si imprime spontaneamente un immagine metaforica di ciò che il “percorso” la rende, come se nel tentativo di guardarsi dall’esterno, attraverso uno specchio, esso bloccasse la percezione che ha di se stessa in quel momento. Guardando i dipinti nel loro insieme poi si ha l’impressione d’osservare un diario di Inconscio che tenta di raccontare progressivamente la propria metamorfosi, il proprio percorso di liberazione.
Così come la personalità man mano si liberà dalle pesanti strutture di educazioni indottrinate, allo stesso modo i dipinti si alleggeriscono delle strutture formali e i colori si affievoliscono e cominciano a dissolversi nell’atmosfera. Nell ultimo ciclo pittorico prevalgono paesaggi con alberi, scelta tutt’altro che casuale: “L'Albero infatti è il simbolo archetipo dell'individuazione nella vita che cresce”.
Un albero in particolare ha esercitato sull’Artista un forte potere attrattivo, il Pino Loricato. Millenario, risiede solo sulle cime del Pollino, possiede la qualità unica di non marcire dopo la morte, ma di trasformarsi grazie alla sua particolare resina, che sprigionata, gli dona un colore biancastro, tramutandolo in una vera e propria scultura. Il grande Pino rappresenta bene la persona di Filomena, poiché tutta la sua vita è un’evidente manifestazione di trasformazione.
Inaugurazione 5 dicembre ore 20
La Serva Padrona
Via Paisiello , 9 Lecce
20-24
ingresso libero