Ono Arte Contemporanea
Bologna
via S. Margherita, 10
051 262465 FAX 051 262465
WEB
Oasis
dal 10/12/2014 al 17/12/2014
mar-merc 10-13 e 15-19.30, giov-ven 10-13 e 15-21.30, sab 10-21.30, dom 16-21
051 262465

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Ono Arte Contemporanea




 
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10/12/2014

Oasis

Ono Arte Contemporanea, Bologna

Manchester: the story so far. Una mostra che nel celebrare la band inglese culto degli anni '90, ripercorre la storia musicale di una citta' come Manchester.


comunicato stampa

ONO arte contemporanea presenta Oasis – Manchester: the story so far, una mostra che nel celebrare la band inglese culto degli anni ’90 che rese il brit pop un genere internazionale, ripercorre la storia musicale di una città come Manchester spesso erroneamente considerata alla periferia culturale d’Inghilterra.

Sono passati vent’anni tondi dall’uscita di “Definitely Maybe”, l’album di debutto degli Oasis che infranse ogni record e si posizionò fisso al numero uno della classifica inglese. Assieme a “Parklife” della band londinese Blur, l’album ebbe il merito di essere la miccia che fece esplodere il nascente Britpop, un genere caratterizzato da ritmi di chitarra pop degli anni ’60 e liriche tipicamente indi degli anni 70-80, che si pose da subito in contrapposizione sia dal punto di vista musicale che da quello contenutistico con un altro genere dilagante all’epoca, ossia il grunge statunitense.

Ma gli Oasis si pongono anche tra le fila di un’altra altrettanto importante tradizione musicale. L’anno precedente all’uscita di “Definitely Maybe”, la band firmò infatti per la Creation Record, l’etichetta indipendente di Alan McGee che già aveva promosso band come Primal Scream. Jesus and Mary Chain e My Bloody Valentine, ma che da un paio di anni aspettava una nuova band che la riportasse ai vecchi splendori.

La Creation Record era infatti uno dei tanti epigoni delle glorie mancuniane degli anni ‘70-’80: in una città fuori dai canonici circuiti culturali ed economici d’Inghilterra, in una ventina d’anni, si era fatta infatti la storia della musica. Lì erano nate band come Joy Division e poi P.I.L, The Smiths, Happy Mondays e Stone Roses. Lì, dimenticato il Punk, era nata la cultura del clubbing, La Factory e poi l’Hacienda, che stanche della psicadelia aumentata a forza di acidi aspettavano la prossima grande onda musicale, che arrivò nel 1994 proprio grazie agli Oasis.

La mostra (11 dicembre - 18 gennaio) ripercorre questa storia a ritroso, dal 1996, anno in cui gli Oasis lasciano Manchester per Londra, al 1976, anno della formazione dei Joy Division. In mostra le foto di Jill Furmanovsky, Martin O'Neill, Pierre René-Worms e Stephen Wright.
Patrocinio del Comune di Bologna.
Sponsor: Moscot

Inaugurazione 11 dicembre ore 18.30

Ono Arte Contemporanea
via S. Margherita, 10 Bologna
mar-merc 10-13 e 15-19.30, giov-ven 10-13 e 15-21.30, sab 10-21.30, dom 16-21
ingresso libero

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