Musee de l'Ohm
Bologna
via Manzoni, 4 (Museo civico medievale di Bologna)
051 2193916
WEB
Francesco Di Tillo
dal 19/12/2014 al 7/1/2015
mar-ven 9-15; sab, dom e festivi 10-18.30, chiuso lunedi'
051 2193916

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Musee de l'OHM




 
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19/12/2014

Francesco Di Tillo

Musee de l'Ohm, Bologna

Monumento ai caduti. Il lavoro dell'artista indaga il concetto di suicidio ed e' in particolare dedicato alle persone che si sono tolte la vita a causa di problemi di lavoro. A cura di Carmen Lorenzetti.


comunicato stampa

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a cura di Carmen Lorenzetti

Francesco Di Tillo ritorna temporaneamente a Bologna da San Paolo dove vive da qualche anno e dirige insieme a due compagni di strada brasiliani la galleria d’arte Aurora. E’ un artista che ama viaggiare e fare esperienze diverse, ha studiato e lavorato prima a Berlino e poi a New York. Lo potremmo definire una figura alla ricerca continua di stimoli, che ama confrontarsi in prima persona con le sfide che il continuo sradicamento comporta. Tuttavia continua a seguire le notizie che provengono dall’Italia, seguendo un pensiero su cui sta lavorando da qualche tempo. Il concetto di suicidio e in particolare delle persone che si sono tolte la vita a causa di problemi di lavoro. Opera seguendo una messa in scena (una cassetta- reliquario contenente articoli di giornali ambientata con mazzi di fiori) coniugata con il reportage (un video-collage di notiziari con la colonna sonora composta dalla nota canzone evocante il suicidio Bloody Sunday e reinterpreta a cappella per la mostra) per aprire una fessura in profondità creata dal ricordo attivato attraverso una collezione di immagini disperse nel tempo e disgregate dalla rapida obsolescenza della nostra contemporaneità.

FRANCESCO DI TILLO (Bologna, 1984)
Mostre individuali: Anomos, Aurora, San Paolo - 2014; Falecimentos, Museu da Imagem e do Som (MIS), São Paulo, Brasile - 2013; Death Brokering, 16Beaver, New York, USA - 2011; Another Gap in the Wall, Gum Studio, Carrara - 2009. Recenti mostre collettive (selezione): Taipa-Tapume, Galeria Leme, San Paolo - 2014; Oração, Paraty em Foco, Paraty, Brasile - 2013; Stracrepaccio Paradise, Il Crepaccio, Milano - 2013.

Musée de l’OHM (Opening Here Museum) è un museo-opera dell’artista italiana Chiara Pergola fondato nel 2009 all’interno di un comò del XIX secolo. La struttura formalizza un’idea di continuità tra la sfera privata e quella pubblica, mutuando la struttura della casa-bottega di Pompei. Le sezioni del museo si articolano infatti seguendone lo schema:
PRIMO CASSETTO: corrisponde alla PERGULA, il mezzanino al primo piano della casa bottega dove era situata l’abitazione della famiglia, ed è la sede di mostre temporanee.
SECONDO CASSETTO: corrisponde al NEGOTIUM, la bottega sul fronte strada, e contiene oggetti seriali a tiratura limitata. Il negotium è una piattaforma di scambio che può viaggiare in modo indipendente, significando il legame con il mercato “per assenza” nel corpo del mobile.

TERZO CASSETTO: denominato SECRETA, corrisponde al magazzino e contiene le opere della collezione permanente e oggetti d’affezione che formano il nucleo originario del museo, piccoli simboli legati alla comunicazione personale, provenienti da collezioni private. Questa sezione è visibile attraverso una vetrina nei periodi di rimozione del negotium. Per visitare la collezione contenuta nella secreta è necessario chiedere la chiave alla reception del Museo Medievale.
SUPERFICIE ESTERNA: è stata incisa durante un’azione inaugurale presso la galleria neon>campobase di Bologna (Chiara Pergola, Significato, 24/09/2009) in cui strumenti da xilografia erano offerti ai visitatori per agire liberamente sul corpo del mobile, un happening che si riferisce in modo esplicito a Rhythm 0 di Marina Abramovic (1974). Durante questa azione un intervento di asportazione di un tassello da parte di Francesco Fuzz Brasini ha aperto sulla superficie del mobile uno “spazio OFF”, rivestito da un’opera di Riccardo Beretta che ne delinea il profilo. L’apertura sul fianco (Buco Bello, Cuoghi e Corsello, 2012) è l’Ufficio Reclami in cui imbucare osservazioni e proteste.
RETRO DEL MOBILE: è la sezione tecnica, con schede di presentazione delle mostre, una guida generale del museo ed un’opera di Anna Rossi, un cuscino che può essere utilizzato per rendere più confortevole la visita alla secreta.

Il Musée de l’OHM ha base stabile presso la Sala 2 del Museo Civico Medievale di Bologna. Dal 2010 un contratto di collaborazione con MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna ne sottolinea il carattere di “ponte” tra contemporaneità e tradizione. Le attività del museo sono gestite dall’omonima associazione che ogni tre anni nomina un direttore artistico (2009-2012 Massimo Marchetti, storico dell'arte; dal 2013 Marc Giloux, artista: durante l’anno ogni mostra è stata accompagnata da un suo intervento critico visibile sul canale You Tube del Musée de l’OHM; il 2014 si caratterizza per una serie di interventi curatoriali indipendenti).

----English

curated by Carmen Lorenzetti

Francesco Di Tillo returns back to Bologna from San Paolo, where he actually lives and works. He is an artist who loves travelling and experiencing: he has studied in Berlin first and New York, before leaving for Brasil. We could say he is inspired by the continuous search of stimuli, willing to live in the first person the challenge connected to the continuous uprooting. Nevertheless he keeps on following the news from the italian socio-political situation. In particular in this work he faces the concept of suicide, focusing on casualties connected to work issues. For this exhibition he displays a reliquary and a set of newspaper articles and flowers, with the famous song Bloody Sunday as a soundtrack, to open a deep cleft in the archive of the dispersed and vanishing memory of the contemporary world.

FRANCESCO DI TILLO (Bologna, 1984)
Solo shows: Anomos, Aurora, San Paolo - 2014; Falecimentos, Museu da Imagem e do Som (MIS), São Paulo, Brasile - 2013; Death Brokering, 16Beaver, New York, USA - 2011; Another Gap in the Wall, Gum Studio, Carrara - 2009. Collective (selection): Taipa-Tapume, Galeria Leme, San Paolo - 2014; Oração, Paraty em Foco, Paraty, Brasile - 2013; Stracrepaccio Paradise, Il Crepaccio, Milano - 2013.

Musée de l’OHM (Opening Here Museum) is a mobile-museum founded by the italian artist Chiara Pergola inside a chest of drawers from the XIX century, hosted since 2009 by the Medieval Museum in Bologna. The idea of creating an opera that is at the same time a museum itself, the place where meaningful works for a community are collected and displayed, and to choose a piece of furniture as the structure for this apparent paradox, is generated by the need of expliciting the link between the personal and the public spheres. The way the OHM is organized is based on the typical architecture from the ancients in Pompei, casa-bottega, that bridged the dwelling and the working place in a single building. Following the same scheme, the Opening Here Museum is structured in this way: TOP DRAWER: it corresponds to the PERGULA of the casa-bottega, the top floor where the family used to live, and it is the place in the museum hosting temporary exhibitions.

MIDDLE DRAWER: it contains a collection of serial art crafts and corresponds to the NEGOTIUM where exchanges took place. This drawer can be displaced in different locations from time to time, as a moving platform where the objects are for sales; the relation with the marketplace is therefore signified by a hole. BOTTOM DRAWER: it is called SECRETA and it is the warehouse where the permanent collection is kept together with small personal objects coming from private contributions. It is generally closed but its content becomes visible through a glass window in occurrence of the negotium removal. The collection can be explored by asking the key of this drawer to the reception of the Medieval Museum.

THE OUTSIDE SURFACE has been carved during a public performance where etching tools where offered to the visitors of the neon>campobase gallery in Bologna (Chiara Pergola, Significato, 24/09/2009). This performance was conceived as a sort of Christening, but is also referred to Marina Abramovic’s performance Rithm 0 (1974), during which she allowed people to act on her body with different tools of pleasure and torture. Being torture prevaling then and now on human bodies, the founder has tried to “put things back in their place”.
THE BACK SIDE is the technical office, with works of various artists conceived in order to increase the user-friendliness of the museum. The hole on the right side (Buco Bello, Cuoghi e Corsello 2012) can be used to post claims to the Direction.
The Board of OHM drives the museum according to the rules specified in the OHM statute and every year a Director is appointed to run the exhibition program. (2009-2012 Massimo Marchetti, art critician; from 2013 Marc Giloux, artist: in 2013 every show is accompanied by one of his critical and perfromative speech, that are visible on You Tube channel of OHM; 2014 independent curatorial intervention).

Inaugurazione 20 dicembre alle 17

Musee de l'Ohm
via Manzoni, 4 - Bologna Emilia Romagna Italia
mar-ven 9-15, sab, dom e festivi dalle 10-18:30. Chiuso il lunedì.
Ingresso 5 euro

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