Corpi Pubblici. Mostra fotografica con installazione Corpi pubblici appositamente prodotta per Maravee Corpus dalle ianographicSisters (Emanuela Biancuzzi e Debora Vrizzi) e da Lorena Matic.
Dopo la preview pordenonese, le esposizioni con performance ospitate al Castello di Susans e la personale di Mustafa Sabbagh a Palazzo Elti di Gemona - aperta al pubblico fino al 1 febbraio - Maravee Corpus si appresta ad inaugurare l’ultimo capitolo della rassegna ideata e curata da Sabrina Zannier giunta quest’anno alla 13° edizione.
Allargando il campo espositivo alla Slovenia, l’ultimo atteso atto della manifestazione inaugurerà venerdì 16 gennaio alle ore 18 alla Galleria Loggia di Capodistria la mostra fotografica con installazione Corpi pubblici appositamente prodotta per Maravee Corpus dalle ©ianographicSisters (Emanuela Biancuzzi e Debora Vrizzi) e da Lorena Matic. Abilmente articolata sul filo dell’ambiguità, Corpi pubblici si riappropria da un lato della settimana arte da cui era partita con la preview pordenonese, dall’altro del teatro di strada per rileggerne le modalità espressive: finzione o realtà? Mascheramento o costruzione di alter ego?
Facendo leva sull’immaginario collettivo generato dai media, che amplificano il concetto di personaggio e alimentano il processo d’identificazione per cui il personaggio diviene un “corpo pubblico”, questa mostra presenta in prima assoluta l’inedito progetto PMC Talent Agency delle CianoghaphicSisters. Si tratta di un’agenzia di attori che attraverso il proprio sito web, stampe fotografiche e manifesti cinematografici promuove versatili e talentuosi attori professionisti. Ognuno con il proprio profilo identitario, sono tutti interpretati da Emanuela Biancuzzi e Debora Vrizzi, che nell’inscenare i diversi protagonisti moltiplicano all’infinito le potenzialità dell’atto interpretativo, costruendo identità altre su scarti di esperienze vissute in una continua moltiplicazione di senso.
B.B. Warren, Lola, Serge Noac, Wenying Li Chan… sembrano fare un ironico verso ad Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro de Campos…, gli eteronimi di Fernando Pessoa che hanno ispirato il filo rosso della moltiplicazione identitaria e ai quali si affiancano anche questi intriganti personaggi generati dalle CianographicSisters sotto la pelle dell’universo cinematografico. Una pelle che le due artiste hanno sostituito alla propria, facendosi abitare da questi “altri da sé” costruiti in modo certosino, interpretando posture ed espressioni, cercando abiti e parrucche, costruendo per ognuno un credibile portfolio, il manifesto e, tutt’attorno, un’agenzia!
Con l’installazione Statue viventi Lorena Matic vira la mostra su uno spostamento inverso. I suoi “corpi pubblici” sono presi dal teatro di strada, grazie alla partecipazione della compagnia teatrale Petit Soleil – tra i quali vi si tuffa anche lei, con il suo corpo in scena - e portati nell’ideale condizione domestica delle foto incorniciate da conservare tra i ricordi delle persone care. Qui il processo di rilettura identitaria non prende le mosse dal principio della celebrità; gli attori del teatro di strada, infatti, compaiono e scompaiono nell’anonimato, nessuno sa chi sono perché non svelano la relazione fra attore e personaggio interpretato. Statue viventi, invece, mette in scena proprio questo svelamento, affondando nella rivelazione identitaria anche con le parole e il dialogo appuntato sui passe-partout delle fotografie e con la fitta sequenza del backstage, dove gli attori si truccano e si struccano, si mascherano e si rivelano. Il suo è allora un elogio del “corpo pubblico” che attraverso la “maschera” si rifugia nell’anonimato, per poi mettersi a nudo solo tra le mura di casa, qui sostituite dalle pareti della galleria.
Inaugurazione 16 gennaio ore 18
Galleria Loggia di Capodistria
Piazza Tito, 1 Capodistria
tutti i giorni 11-16, chiuso domenica e lun
ingresso libero