Una serie di opere rappresentative della produzione artistica di Spagnulo, dalle grandi sculture di ferro alle piccole terracotte fino ai disegni su carta. A cura di Silvia Evangelisti.
a cura di Silvia Evangelisti
La mostra si snoderà nei due spazi della galleria in una suggestiva serie di opere rappresentative della produzione artistica di Giuseppe Spagnulo dalle grandi sculture ferro, alle piccole terracotte ingobbiate fino ai disegni su carta di varie dimensioni da 200x150 cm a 35x50 cm.
Come evidenzia bene Silvia Evangelisti nel testo all'interno del catalogo della mostra: Il lavoro dello scultore è, tradizionalmente, plasmare la materia, assemblarla, modellarla, trasformarla per farla divenire qualcosa d’altro o, al contrario, usarne ed evidenziarne le qualità espressive primarie.
Giuseppe Spagnulo è scultore nel senso proprio della parola ed il rapporto con i materiali - elemento fondamentale nell’elaborazione del suo lavoro - è sempre da scultore, sia che si tratti del ferro, del bronzo, dell’acciaio o del gres e della terracotta, materiale ungamente amato ed impiegato: “Il mio materiale preferito è sempre stato la terra cotta. Mio padre - e mio primo maestro – era infatti ceramista” racconta l’artista... Dopo l'azzeramento compiuto dell'arte Concettuale, e la conseguente sparizione dell'oggetto fisico, si affaccia una riformulazione dell'oggetto artistico e i materiali dell'arte, ora, non sono più solo forma, ma sono vita; attraverso la tensione tra progetto e opera, pensiero e materia, cultura e natura l'artista vuol di cogliere l'energia vitale, primaria.
"Si è artisti - dice Nietzsche - solo al prezzo di sentire ciò che tutti i non artisti chiamano 'forma' come contenuto, come la 'cosa stessa' "; è l'arte intesa come "la grande creatrice della possibiltà di vivere”
I materiali sono ciò da cui partire per ritrovare l'origine, l'essenza dell'esistenza, e la terra è madre di tutte le materie......
Il testo della curatrice della mostra inizia con alcuni versi di Rilke testimonianza della profonda vicinanza fra due espressioni dell'arte solo apparentemente distanti e che hanno condotto a pensare al manifesto del 59° Premio letterario Ceppo con una scultura in terracotta di Giuseppe Spagnulo. «Il tondo in terracotta con incisa una scacchiera risulta una straordinaria interpretazione dello stemma del Ceppo sull'Antico Ospedale di Pistoia, e ciò a significare uno stretto legame, attraverso la scultura, tra arte, poesia e racconto, fra passato e contemporaneità, legame che costituisce il DNA del premio», come ha ribadito il direttore artistico del Ceppo, Paolo Fabrizio Iacuzzi, il quale ha auspicato che fra Galleria Vannucci e Premio Ceppo, nate pressoché negli stessi tardi anni Cinquanta, possa crescere nel tempo una proficua collaborazione, già inaugurata in occasione del Centenario della nascita di Piero Bigongiari che si è svolto nell'ottobre scorso.
In particolare la collaborazione fra il Premio e la Galleria prevederà un evento dedicato al paradigma ARTE-POESIA, che inaugurerà la settimana del Ceppo il 14 marzo 2015, alle ore 17. Nell'occasione del finissage della mostra di Giuseppe Spagnulo, i Giurati del Premio Paolo Fabrizio Iacuzzi, Ignazio Tarantino e Martha Canfield dialogheranno con l'artista e la curatrice della mostra sul suo rapporto tra arte e poesia. Nella stessa serata i tre poeti finalisti al Premio Ceppo Giovani Under 35 LUCA GIACHI – GUIDO MATTIA GALLERANI, FRANCA MANCINELLI E BERNARDO PACINI - parleranno del loro rapporto fra poesia ed arti visive e leggeranno poesie tratte dalle opere selezionate, rispettivamente: Falsa partenza (Ladolfi Editore), Pasta madre (Aragno), Cos'è il rosso (La Meridiana).
Inaugurazione 14 febbraio ore 18
Galleria Vannucci
via della Provvidenza, 6 Pistoia
mar-sab 9-12.30 e 16-19
ingresso libero