Carta Bianca fine arts
Catania
via Francesco Riso, 72b
095 433075 FAX 095 505420
WEB
Enzo Rovella
dal 11/3/2015 al 17/4/2015
mar-sab 11-13 e 17-20
336 806701

Segnalato da

Galleria Carta Bianca fine arts



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Enzo Rovella
Carmelo Strano



 
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11/3/2015

Enzo Rovella

Carta Bianca fine arts, Catania

Night Vision. "La tela assorbe, anche trasbordando ai lati, gli umori chimico-fisici del verdetutto che e' tutto rovelliano: oltre i colori primari prima praticati" (C. Strano).


comunicato stampa

a cura di Carmelo Strano

Dopo i Colours, i Landscape e la serie degli Astronomy, che da più critici furono interpretati come la visione del mondo di Enzo Rovella (da cui il titolo Universi di una importante mostra milanese), ecco la nuova ricerca così descritta in catalogo dal curatore della mostra Carmelo Strano: "Enzo Rovella mi sorprende con il suo nuovo laboratorio pittorico, all'insegna della Night Visions Technology.

Due anni di “ritiro”, come buon sacerdote-vestale della sua arte, e matura cose nuove: cromaticità, modo di raccontare, racconto. Ed è quasi un (involontario) emulo del Burri toccato, in Usa, dagli orrori della guerra. Quella era la seconda. Questa è la terza che ha forme e processualità indiscutibilmente inedite. Ed è anche “più” mondiale. I racconti in tempo reale ci raccolgono tutti, quali che siano le latitudini e longitudini di ognuno, su questo o quel campo di battaglia o focalaio di mitragliamenti e bombardamenti. Accade con compromissione non solo emotiva ma persino fisica, anche se dal nostro piccolo schermo non schizza una goccia di sangue per posarsi, involontariamente, sulla nostra camicia. ..... Ma Rovella non viene colpito soltanto da queste assurdità. Il pittore, novello Seurat circa il rapporto scienza-tecnologia e linguaggio artistico, è coinvolto nelle metamorfosi cromatiche che l'upgrading opera sui fatti di guerra. Il “chi dorme non piglia pesci” (come dire: uccidiamo anche di notte) è la sadica sintonia col tempo di guerra permanente. Deve essere stato sinistramente affascinato, Enzo, dalle sinistre atmosfere del tuttoverde. Cioè della visione notturna che, grazie a speciali occhiali tecnologici aderenti, ci appare non più in bianco e nero, ma verde. La pupilla si dilata, e si adagia sulla Night Vision, senza premura, perché il verde è il colore che i nostri occhi sopportano bene, persino rilassandosi.

Il pittore è molto incuriosito dai flash di quelle ambientazioni cromatiche tuttoverdi, offerti dalla TV. É doppiamente smosso: come artista (vi ha trovato un interessante spunto per la ricerca) e come uomo, sentendo l'angoscia per quelle tragedie. L'elemento tecnico-scientifico-artistico, da una parte, e, dall'altra, l'elemento umano, colludono in piena sinergia. Danno luogo ad una sintonia sul piano concettuale e sentimentale. Inoltre, stimolano una particolare ricerca poetica, compositiva, strutturale e cromatica che si direbbe in piena corrispondenza alla nuova condizione psicologica dell'artista.....Con queste attitudini e consapevolezze, egli oggi apre, con Night Visions, una nuova finestra sul mondo. Finora formalista, oggi Rovella è diventato portatore di messaggi forti, tali perché impliciti. Pare non ci sia tragedia nelle sue Night Visions.

Ma si coglie un movimento lento e ricco di verità ed esistenza, come nei boccioniani “Quelli che vanno” o nelle “cornici” di amarezza e disappunto propri del Purgatorio dantesco. ...Grazie al monocromo verde che è “suo” e non della Tv o del web. Ciò, per via del racconto dei pigmenti, del tessuto cromatico e delle figure rappresentate. Tutti elementi che, ispirati dalla tecnologia, ne tengono conto solo in termini di pretesto ispirativo, anche se si tratta di esperienza di forte impatto e pure condizionante. Ma, dentro quei frames “ideali”, Rovella sviluppa il suo racconto compositivo che “astrae” da quella fonte di suggestione. La tela (lino, cotone) assorbe, anche trasbordando ai lati, gli umori chimico-fisici del verdetutto che è tutto rovelliano (lunga ricerca per ottenere l'acre tonalità voluta): oltre i colori primari prima praticati.

Il catalogo della mostra curato da Francesco Rovella è edito da Publinews, Eventi culturali.

Il curatore della mostra Carmelo Strano è filosofo, critico e saggista, autore di teorie innovative, come Estetica quotidiana, Unimplosiviness, Opera Ellittica, Docile Razionalità, Similarità (oltre la Mimesi), Equilibri Instabili, Devianza Linguistica, Ellittici e Neoiconoduli, Arte Ambientale. Attivo tra Milano, Londra e Catania dove è professore ordinario di Estetica (per chiara fama) presso la Scuola di Architettura (Siracusa). Ha pubblicato innumerevoli saggi e svariati volumi, curato numerose mostre internazionali, anche nell'ambito della Biennale di Venezia, alla quale ha collaborato alle sezioni musica e cinema. Ha fondato e diretto (fine anni '70), con Pierre Restany, Natura Integrale, rivista-laboratorio plurilingue, internazionalmente diffusa. Ha collaborato al Corriere della Sera e, come titolare di rubriche, a Il Sole 24 Ore, Il Tempo, La Repubblica, e ora La Sicilia (rubrica settimanale); tra i periodici: Domus, Semana, Leonardo's, Carré Bleu, Tempo, Sipario, Connaissance des Arts, D'Ars (membro della direzione), Ecclesia (comitato scientifico) e ora P.E.N. (poets, essayists, novelists) e, dal 1986, L'Arca, mensile internazionale di architettura e comunicazione visiva

Inaugurazione 12 marzo ore 19

Galleria Carta Bianca fine arts
via Francesco Riso, 72b Catania
mar-sab 11-13 e 17-20
ingresso libero

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