Opere 1985/2001. Un excursus in 30 lavori attraverso le due decadi piu' significative della sua ricerca. Pizzi Cannella piega il mezzo pittorico sul versante della rappresentazione figurativa.
INTERNO18 arte contemporanea ospiterà dal
9 Aprile al 24
Maggio
una mostra
dedicata a
Piero Pizzi Cannella.
Circa trenta
opere che costituiscono un excursus attraverso le due decadi più significative per la ricerca dell'autore
, il cui lavoro
è stato esposto in gallerie e musei di tutto il mondo
. Le classiche carte e tele di medio e grande formato, alcune delle quali opere storiche
già esposte in gallerie di riferimento e spazi
pubblici tra cui la Biennale di Venezia. Pizzi Cannella è inoltre, insieme a
Nunzio e Marco Tirelli, il maggiore
esponente della
Nuova Scuola Romana
o Scuola di San Lorenzo.
[...]
Pizzi Cannella utilizza la generosità del mezzo pittorico per
piegarlo sul versante della rappresentazione
figurativa, di una immagine capace di superare l’opulenza fenomenica dell’universo quotidiano e di
puntare invece, come un verso di Trakl, allo
scheletro
delle cose. Qui la pittura abbandona l’edonismo
mondano
della bella forma carnosa per accedere alla concretezza essenziale dei propri elementi
fondamentali: la luce e l’ombra, il segno e la materia. La rappresentazione mette sempre in scena il
duello
tra questi momenti grammaticali della pittura, con una forza
arcaica che debella ogni artificio ed ogni
retorica dell’immagine.
Come nella pittura di Rembrandt, l’immagine mostra il suo tessuto di pura pittura, dimostra esplicit
amente
la sostanza del proprio apparire fatto appunto di segno e colore, di materia piena
e di vuoto, di luce e di
ombra. Il quadro è uno spazio di gravitazione in cui tutto si pareggia e tutto diventa occasione di
scansione
e di ritmo, secondo un movimento ascensionale verso l’alto che percorre la superficie. Perché il mas
simo di
profondità è
la superficie su cui trascorre l’intreccio tra figurazione ed astrazione, tra decorazione ed
ornamentazione, che è giustamente il mass
imo dell’opulenza della pittura.
[...]
Una
metafisica materiale
presiede l’opera di Pizzi Cannel
la, fatta di stratificazion
e e
cancellazione della
materia pittorica, che si accumula e poi man mano stempera il proprio spessore sotto la paziente ed
ossessiva esecuzione dell’artista. L’apparizione, la capacità dell’immagine di farsi diretta ed imme
diata, è il
frutto di una lenta
maturazione e di un corteggiamento manuale della materia pittorica affinché approdi
all
o stadio della forma definitiva.
[...]
Arcaica è la temperatura del colore che ricorda la precarietà compatta dei vecchi muri di Roma.
Moderna è la scarnificante efficacia
del segno fatto di continui ritorni della mano sullo stesso punto
[...];
l’oggetto,
o la figura, viene scontornato e lasciato alla propria fissità larvale. In questo senso l’opera di P
izzi
Cannella possiede il gusto dell’inquadratura e del taglio essenziale,
scavalcando ogni bisogno di
verosimigliante relazione con altri oggetti o figure.
Quando altri elementi interferiscono è perché l’artista tende a smorzare il motivo figurativo attrav
erso
l’introduzione di una cadenza ornamentale che frena ancor più l’imma
gine sulla soglia bidimensionale
della superficie e segnala ancora una volta l’identità linguistica dell’insieme. Dunque non è possib
ile alcuna
identificazione: l’immagine è il portato ed il lento precipitato di una elaborazione che la fissa su
l limite di
un
artificio regolato dalla realtà di un sistema di regole interne al linguaggio. Una severa economia regge
l’intera costruzione che rende impossibile qualsiasi finzione.
Un’economia che, seppur passa attraverso un intreccio stilistico tra figurazione, as
trazione, decorazione ed
ornamentazione, gioca particolarmente sul versante della scarnificazione e, dunque, del togliere.
[...]
In questo senso non c’è edonismo o compiacimento ascetico in Pizzi Cannella, semmai un consapevole e
mentale procedimento che agi
sce dentro la materia della pittura per portare alla precarietà di una
illuminazione improvvisa ciò che resiste ad ogni sottrazione.
Testo di Achille Bonito Oliva
INAUGURAZIONE Sabato 11 aprile ore 18
INTERNO18 arte contemporanea
via Beltrami, 18 Cremona
Orari: mar-sab 10.30-13 e 16-20, dom 16-20