Salvatore Alessi
Alessandro Ariaudo
Marco Becattini
Alessandro Bulgarini
Massimo Campi
Andrea Del Sole
Stefano Disegni
Pablo Echaurren
Stefania Fabrizi
Giovanni Frangi
Sergio Giuseppetti
Alessandro Guzzi
Itto
Giancarlo Limoni
Massimo Luccioli
Milo Manara
Hayssam Masri
Mauro Mazziero
Giuseppe Modica
Daniela Montanari
Franco Mulas
Opuntia Martirio
Luigi Pagano
Maurizio Pierfranceschi
Alberto Piferi
Piero Pompili
Emilio Prini
Roberta Dori Puddu
Salvatore Pupillo
Renata Romagnoli
Maya Brittain Sakuma
Lena Salvatori
Ruggero Savinio
Pietro Simonelli
Lu Tiberi
Serge Uberti'
Sergio Vacchi
Bruno Varacalli
Roberto Savi
Opere di Salvatore Alessi, Alessandro Ariaudo, Marco Becattini, Alessandro Bulgarini, Massimo Campi, Giovanni Frangi, Sergio Giuseppetti, Alessandro Guzzi...
a cura di Roberto Savi
Gli Artisti in difesa delle Librerie:
Salvatore Alessi, Alessandro Ariaudo, Marco Becattini, Alessandro Bulgarini, Massimo Campi, Andrea Del Sole, Stefano Disegni, Pablo Echaurren, Stefania Fabrizi, Giovanni Frangi, Sergio Giuseppetti, Alessandro Guzzi, Itto, Giancarlo Limoni, Massimo Luccioli, Milo Manara, Hayssam Masri, Mauro Mazziero, Giuseppe Modica, Daniela Montanari, Franco Mulas, Opuntia Martirio, Luigi Pagano, Maurizio Pierfranceschi, Alberto Piferi, Piero Pompili, Emilio Prini, Roberta Dori Puddu, Salvatore Pupillo, Renata Romagnoli, Maya Brittain Sakuma, Lena Salvatori, Ruggero Savinio, Pietro Simonelli, Lu Tiberi,
Serge Uberti', Sergio Vacchi, Bruno Varacalli.
La prima di Artisti in difesa delle Librerie, a Roma,
è dedicata a: Gino Marotta, Edolo Masci, Vettor Pisani e Massimo Riposati; che si sono distinti nella loro vita per la cultura, la divulgazione e lo sviluppo delle arti, delle lettere e delle scienze. A loro va il nostro ricordo e gratitudine.
Sono anni che nelle nostre città assistiamo alla chiusura di troppe librerie, tanto che avvertiamo che qualcosa stia ormai mutando in peggio. Avere sempre meno librerie vuol dire avere sempre meno possibilità di accedere ai libri, contenitori per eccellenza di cultura, conoscenza e sapere. Il libro stampato è l’unico strumento capace di sopravvivere al tempo – proprio perché oggetto – conservando e tramandando la conoscenza che contiene alle generazioni future; il libro è fonte e documento di riferimento di quella stessa conoscenza che racchiude. Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili Johannes Gutenberg aprì le porte della Modernità, aumentando la riproduzione dei libri favorì e sviluppò di fatto la divulgazione della conoscenza e del sapere.
Non lasciamo che oggi la chiusura delle librerie operi quella distruzione dei libri e quel regresso che Ray Bradbury teorizzò e raccontò nel romanzo Fahrenheit 451. E se un potere occulto oggi lavorasse per costruire una società distopica operando un complotto per giungere a quel rogo di libri raccontato nel romanzo non tanto con l’istituzione di un articolo di un codice penale che considera reato leggere e/o possedere libri ma favorendo, o non impedendo, la chiusura del luogo dove si possono acquistare i libri, le librerie?
Un libro stampato, di carta, sopravvive per centinaia di anni, diventa documento e fonte, grazie alle sue peculiarità anche di oggetto. Un libro di carta lo puoi leggere sempre. Internet? E se domani qualcuno eliminasse o rendesse non disponibili certi contenuti? O se staccasse la spina? I nostri computer risulterebbero soltanto dei terminali dove “ricevere” quello che ci viene inviato – e da chi? –, senza possibilità di scelta, o addirittura, potrebbero venir spenti… Per questo gli artisti si sono impegnati, con il proprio pensiero e presenza in difesa delle librerie.
Le librerie sono degli accessi alla cultura, delle “porte” fondamentali, la possibilità per molte persone di acquisire conoscenza e di intraprendere così una crescita. Continuare a tacere mentre viviamo la continua chiusura di questi luoghi vorrebbe dire accettare la privazione di accesso alla cultura, libertà d’espressione ed opinione che stiamo subendo. Se un giorno tutte le librerie venissero definitivamente chiuse, come potremmo venire in possesso dei libri? E se di conseguenza la produzione editoriale si fermasse e non venissero più stampati libri, come potremmo conservare e tramandare la nostra cultura, la nostra conoscenza ed il nostro sapere? Ed inoltre, come potremmo documentare, raccontare e divulgare i nuovi progressi e sviluppi?
Delle città senza più librerie equivarrebbero al trionfo dell’ignoranza e della conservazione del potere.
Le vecchie idee sopravvivrebbero oltre ai limiti imposti dalle epoche, impedirebbero il progresso e la naturale rotazione con le generazioni più giovani, fino ad arrivare ad avere vecchi che non saranno più in grado di distinguere il passato dal presente, vecchi che impediranno il nascere di nuove idee e che finiranno con il bloccare inesorabilmente ogni sorta di progresso.
Gli uomini chiudendo le librerie causeranno la fine della divulgazione del sapere e della conoscenza, l’allungarsi della idee passate ed il ritardo della circolazione delle nuove porterà alla fine del progresso ed il mondo regredirà giorno dopo giorno. Persino un folle capirebbe che tutto questo segnerebbe la fine.
Roberto Savi
Inaugurazione 18 aprile ore 18
Libreria Fahrenheit 451
Campo de' Fiori, 44 Roma
lun 16-22, mar-gio 10-13.30 e 16-22, ven e sab 10-13.30 e 16-24, dom 11-14 e 16-22
ingresso libero