Nelle opere dell'artista e chef la 'materia', sia essa ferro, vetro o pigmento, riassume in se' una sapienza antica riletta attraverso una riflessione sulla luce, il colore, la forma o lo spazio.
In occasione di EXPO 2015, il 12 maggio alle ore 19.00 inaugura alla Galleria Bianconi di Milano, Omaggio a Roberto Paolini, mostra dedicata alla poliedrica figura dell’artista e chef Roberto Paolini.
Nell’immaginario collettivo internazionale l’Italia, la sua cultura, la sua identità sono da sempre associati alla cultura del “Fare” e della ricerca del “Bello”: quella cultura, quella tradizione che vide nel Rinascimento le botteghe dei grandi Maestri affrontare con lo stesso impegno e la medesima ideazione artistica gli affreschi delle grandi volte delle cattedrali così come le decorazioni degli splendidi cassoni nuziali destinati a principi e rampolli nobiliari o i volti di quest’ultimi ritratti sulla superficie di fragili e preziose maioliche. È questa tradizione “classica”, trasfigurata nella contemporaneità, che, in un momento dialettico così importante fra l’Italia e la costellazione delle diverse culture internazionali, si intende celebrare con la mostra “Omaggio a Roberto Paolini”.
Come scrive Adriana Polveroni nel testo di presentazione della mostra: “Roberto Paolini è stato un “artista del fare”, che con le mani creava autentici capolavori. Che fossero piatti ingegnosi, quando ancora non si parlava di “food”, ma il cibo poteva essere comunque un gesto inventivo […]. E sia che fossero gioielli, più simili a sculture da indossare. Elaborate, imprevedibili, preziose. Opere uniche. […] Ecco, i materiali per Roberto Paolini erano importanti, andavano rispettati ma soprattutto esplorati, fino a tirarne fuori le potenzialità, le soluzioni meno ovvie che trattenevano al loro interno.”
È cosi che nelle opere esposte in mostra la “materia”, sia essa ferro, vetro o pigmento, riassume in se una sapienza antica che, riletta attraverso quelle domande di senso sulla luce, il colore, la forma o lo spazio, proprie della lezione di artisti come Lucio Fontana, Sol LeWitt e molti altri, diviene icona archetipica di un’identità, di un'appartenenza culturale.
Negli spazi della Galleria Bianconi, oltre alle opere esposte per gentile concessione dell’Archivio Paolini, grazie alla cui collaborazione la mostra è realizzata, sarà presentata al pubblico per la prima volta l’installazione di inedite sculture in edizione limitata, realizzate per volontà, disegno e secondo le precise istruzioni del Maestro Roberto Paolini. In queste sculture la forma perfetta dell’uovo primigenio, modellato come un golem dalla terra, diviene, per mezzo di uno squarcio netto eseguito dalla mano dell’uomo, ritratto, volto dell’artista e di ciascuno di noi nella nostra individualità e moltitudine ad un tempo.
La Galleria Bianconi ospiterà la mostra fino al 16 Giugno, le edizioni limitate saranno in vendita presso la Galleria Bianconi.
A conclusione del vernissage, nelle suggestive stanze del Palazzo Segreti, seguirà una performance, su invito, della stella emergente della cucina internazionale Roberto Valbuzzi, con la riproduzione di un’opera fedelmente tradotta in creazione culinaria e con la reinterpretazione di selezionati piatti dell’artista e chef Roberto Paolini. Un viaggio attraverso le possibili connessioni tra arte e cucina, discipline molto diverse ma straordinariamente capaci di attingere alle medesime forme e agli stessi linguaggi espressivi.
Archivio Paolini
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Inaugurazione martedì 12 maggio ore 19
Galleria Bianconi
via Lecco 20, Milano
Lun-Ven 10.30-13.00, 14.30-19.00 sabato su appuntamento
ingresso libero