Forme e Vuoto. Un vortice operistico fatto di sostanze fluide, che - attraversato com'e' dalla corrente calda della Scrittura narra, racconta, intesse trame, delineando tessiture dell'animo.
Del DELIRIO e dell’ESTASI,
e della loro degenerata filiazione, la PERDIZIONE, quanto mai agognata e volutamente ricercata.
E come mai nessuno.
Flusso di Purezza che scorre oltre il Desiderio
e che nell’Assenza di Tono, silente com’è, definisce oltremodo
la sua propria incontaminata Presenza.
Opera estremamente raffinata e per l’appunto meditata, questa di ELENA DIACO MAYER che nella scelta dell’austero rigore formale adottato - motivato da un’insita necessità di disciplinarsi compositivamente e da un’esigenza di ricerca volta a sondare l’essenzialità delle cose - sottende, al culmine della propria estasi creativa, una concezione fondatamente duale che trova alimento dalla coesistenza degli estremi, confondendo l’Uno all’Altro e sancendone così la reciproca indissolubilità esistenziale.
Una via di scorrimento memore dell’Oriente Magno Greco e delle sue idealità, che offre diritto di cittadinanza non alla molteplicità del pantheon delle deità ma all’unità bifronte che le assomma, Il Neutro: colui che per propria natura costitutiva - nella sua riconosciuta dimensione a duplice polarità - sancisce a sua volta, ed al contempo, carattere esistenziale al Positivo ed al Negativo, allo Zero ed al Tutto, al Vuoto ed al Pieno, al Nulla ed al Colmo, al Bianco ed al Nero che qui, nell’opera di EDM, diventano Oro ed Argento, e di seguito Luna e Sole ed ancora Scrittura e Cancellazione.
Una via di scorrimento che volge lo sguardo, anche e soprattutto, all’ Oriente Estremo, di cui tra l’altro recupera, non solo figurativamente, l’idea di Stasi, valoriale d’immobilità creativa, contrappunto fondante dell’idea di Moto Estatico: dualità questa che cinge, abbraccia, ammanta i lavori di EDM .
Un vortice operistico, questo di EDM, fatto di sostanze fluide, che - attraversato com’è dalla corrente calda della Scrittura - narra, racconta, intesse trame, delineando tessiture dell’animo e del respiro, fors’anche universali, di certo personali; fluidità che infiltrano ed infondono della loro luminescenza - magari nascostamente - quelle porzioni d’anima che le opere sono: e ciascuna di esse.
Riccardo Maria Mottola
Inaugurazione 29 maggio ore 19
Be/cause Art Space
Via Enrico Toti, 33 (vicino alla Posta Centrale) Lamezia Terme
lun-ven 9-13 e 16- 19. Sab 9-13
ingresso libero