Giovanni Serodine
Pier Francesco Mola
Carlo Maderno
Francesco Borromini
Domenico Fontana
Domenico Trezzini
Edoardo Berta
Filippo Franzoni
Luigi Rossi
Adolfo Feragutti Visconti
Marianne Werefkin
Alexej Jawlenski
Paul Klee
Ignaz Epper
Fritz Pauli
Johannes Robert Schurch
Remo Rossi
Jean Arp,
Hans Richter
Fritz Glarner
Italo Valenti,
Julius Bissier
Ben Nicholson
Vincenzo Vela
Marco Franciolli
Cristina Brazzola
Cristina Sonderegger
Presenze d'arte nella Svizzera italiana 1840-1960. A partire dai testimoni dell'emigrazione artistica ticinese tra 600 e 700, ai molti artisti e intellettuali qui rifugiati nel 1914, fino agli autori dell'astrazione europea tra 1950 e 60.
A cura di Marco Franciolli, Cristina Brazzola e Cristina Sonderegger
Complementare rispetto all’esposizione allestita nella sede del LAC – dove il Ticino è eletto quale ideale
luogo geografico di osservazione della realtà culturale europea degli anni 1840-1960, a nord e a sud dei
suoi confini – la mostra a Palazzo Reali si propone di indagare la realtà artistica della Svizzera italiana
nello stesso periodo, contraddistinto da una importante storia di emigrazione e immigrazione di
artisti attraverso il Canton Ticino.
Ad aprire la sezione introduttiva sono i pittori Giovanni Serodine, Pier Francesco Mola e gli architetti
Carlo Maderno, Francesco Borromini, Domenico Fontana e Domenico Trezzini, testimoni
dell’emigrazione artistica ticinese tra Seicento e Settecento, con particolare attenzione a Giocondo
Albertolli, architetto e decoratore svizzero-italiano a cui si deve la diffusione di modelli architettonici e
decorativi neoclassici. Il percorso prosegue con una seconda sezione dedicata allo scultore Vincenzo
Vela e si conclude con un approfondimento sulla realtà artistica ticinese a cavallo tra Ottocento e
Novecento, attraverso l’opera di artisti quali Edoardo Berta, Filippo Franzoni, Luigi Rossi e Adolfo
Feragutti Visconti che si muovono tra la scapigliatura, il divisionismo e il simbolismo.
La seconda parte del percorso è dedicata all’immigrazione artistica verso il Canton Ticino: la chiusura
delle frontiere nel 1914 portò molti artisti e intellettuali a rifugiarsi in Svizzera. La presenza della colonia
del Monte Verità, ad esempio, fece del comune di Ascona una forte attrattiva, in modo particolare per
alcuni artisti vicini al movimento dadaista quali Marianne Werefkin, Alexej Jawlenski e Paul Klee.
Un’attenzione particolare viene dedicata qui agli espressionisti del gruppo di Basilea Rot-Blau che si
stabilirono nel Mendrisiotto, oltre che alla “triade nera”: Ignaz Epper, Fritz Pauli e Johannes Robert
Schürch che si insediarono nella zona di Locarno. La mostra si chiude con il racconto del complesso di
atelier per artisti voluto a Locarno da Remo Rossi, che tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta
divenne luogo di incontro e di scambio creativo per autori dell’arte astratta europea, quali Jean Arp,
Hans Richter, Fritz Glarner e Italo Valenti, oltre a Julius Bissier e Ben Nicholson.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, con tavole a colori di tutte le opere
esposte e contributi di storici dell’arte internazionali.
L’esposizione è stata generosamente sostenuta da Credit Suisse, partner principale del costituendo
Museo d’Arte della Svizzera italiana, Lugano.
Sabato 12 settembre e domenica 13 settembre
Il mattino alle ore 10:00 un simbolico taglio del nastro aprirà i festeggiamenti e le porte del LAC. Avrà così inizio un primo fine settimana che trasporterà famiglie, cittadini e il grande pubblico in un universo di magia, poesia, arte e musica dentro e fuori il centro culturale. La musica accompagnerà i visitatori in piazza e si diffonderà nei suoi spazi, fino alla Chiesa degli Angioli, nel corso dell’intera giornata. Numerose le proposte coordinate da LuganoMusica e dall’Orchestra della Svizzera italiana che vedono la collaborazione del Conservatorio della Svizzera Italiana: un ensemble di percussioni, un trio clarinetto, fisarmonica e contrabbasso, il Quartetto Energie Nove, la Scuola di Musica Moderna, un ensemble di flauti e il coro delle voci bianche. Accanto alla musica, le prime performance di teatro e danza: Progetto Brockenhaus e la Scuola Dimitri, con momenti performativi creati appositamente per questo grande evento. Un mondo di favole fatto di dolci e balocchi, per bambini e non solo, sarà aperto tutto il giorno nell’anfiteatro situato tra la hall e il parco.
A partire dalle ore 10:00 si inaugureranno anche le mostre del costituendo Museo d’Arte della Svizzera italiana che saranno visitabili durante tutto il periodo dell’inaugurazione e resteranno allestite fino ad inizio 2016: “Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960” e la mostra personale di Anthony McCall, “Solid Light Works”. L’offerta espositiva si completerà con la mostra “In Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960” a Palazzo Reali e con la personale di Giulio Paolini allo Spazio -1 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati.
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PRESENTAZIONE STAMPA DEL NUOVO MUSEO D’ARTE DELLA SVIZZERA ITALIANA E ANTEPRIMA MOSTRE
giovedì 10 settembre ore 10.30
Museo Cantonale d'Arte Palazzo Reali
via Canova 10, Lugano
Orari:
Sabato 12 settembre 2015: 10:00 – 22:00
Martedì 14:00 -17:00
Mercoledì–domenica 10:00 – 17:00
Chiuso lunedì
Ingresso:
Intero: chf 12.-
Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: chf 8.-
Entrata gratuita <16 anni, la prima domenica del mese.
Ingresso gratuito sabato 12 e domenica 13 settembre 2015.
Biglietto combinato con mostra al LAC: 30% di sconto sulla somma delle due entrate.