Palazzo Comunale
Arezzo
p.zza della Liberta', 1
0575 23952

Lasciateci divertire
dal 4/6/2004 al 4/7/2004
WEB
Segnalato da

galleria L'Immagine



approfondimenti

Maurizio Sciaccaluga



 
calendario eventi  :: 




4/6/2004

Lasciateci divertire

Palazzo Comunale, Arezzo

La mostra vuole essere una piccola summa della ricerca 'ironica' in Italia negli ultimi quindici anni. Tutti gli artisti invitati sono accomunati da una caratteristica: pur non rinunciando all'impegno concettuale, esprimono le loro idee (anche profonde e rivoluzionarie in fatto di societa' e creativita') in modo giocoso, divertente, ironico, sarcastico, irriverente, intelligibile a tutti.


comunicato stampa

a cura di Maurizio Sciaccaluga

“Lasciatemi sognare”, diceva polemicamente il Gozzano, opponendosi ai falsi miti della poesia cosiddetta impegnata, sempre schierata in difesa delle consuetudini care al perbenismo borghese. Aldo Palazzeschi, convinto che la società non chiedesse più nulla ai poeti, rispondeva con un “Lasciatemi divertire”. Sempre però andando contro allo status quo sociale e politico del tempo. Oggi i pittori e gli scultori, ricordandosi di Palazzeschi, ma anche di Gozzano, urlano finalmente “Lasciateci divertire”! E sperano di rompere il nuovo muro perbenista borghese che vuole l’arte visiva arroccata su posizioni concettuali stanche, fredde e noiose, chiaramente incapaci di parlare alle persone comuni e di cambiare alcunché nello status sociale.

L’ironia, il sarcasmo, l’irriverenza ricontattano il pubblico, lo riconquistano alle mostre, urlano il bisogno disperato dell’arte di tornare a comunicare. E raccontano gli importanti passaggi di questi ultimi dieci anni, che hanno lanciato nuovamente in pittura, scultura e fotografia quelle icone del popular tanto care alla cultura più comune: lasciateci divertire con la fantascienza, i fumetti, il cinema di serie B, lo sport da dilettanti. Tutto questo, e molto di più, è adesso nelle opere delle nuove generazioni, che a stento il sistema dell’arte cerca di tenere lontano dalla ribalta. Nelle gallerie e nei musei troviamo (accanto a un freddo concettualismo di maniera )un linguaggio nuovo, straordinariamente vicino a quello della creatività infantile e adolescenziale. Le parole chiave di questo movimento, eterogeneo e mai codificato, sono state ovunque nel mondo, sempre le stesse: ironia, gioco, infanzia, divertimento, sarcasmo, immaginazione sfrenata.

Molti artisti, lontani tecnicamente e linguisticamente, anche mai in contatto tra loro, hanno portato all’interno dell’arte le logiche costruttive e relazionali dei fumetti e dei giocattoli, squarciando definitivamente quel tetro velo di noiosa seriosità che, dall’avvento dell’arte povera e del concettuale, aveva contraddistinto tutte le tendenze contemporanee. Divertenti, sagaci, spiritosi, irridenti, a volte addirittura blasfemi, questi artisti hanno dimostrato come si possa fare della ricerca artistica profonda e intelligente senza annoiare, senza creare un baratro con i non iniziati, trovando sempre e comunque un contatto con il pubblico. Le loro opere hanno la stessa freschezza, la stessa brillantezza e lo stesso acume sociologico di una striscia di Peanuts, di un racconto di Calvino o di un libro di Stefano Benni. La stessa spontaneità infantile, entusiasmo adolescenziale e quella voglia di stupire ed esplorare che contraddistinguono i capolavori di maestri importanti: le antropometrie di Klein, le sculture viventi di Manzoni, i cannoni di Pascali, le provocazioni di Munari……..

Sulla scia di "Kids are us", la mostra tenutasi nella galleria civica di Trento nel 2003, Lasciateci divertire vuole essere una piccola summa della ricerca "ironica" in Italia negli ultimi quindici anni. Tutti gli artisti invitati sono accomunati da una caratteristica: pur non rinunciando all'impegno concettuale, esprimono le loro idee (anche profonde e rivoluzionarie in fatto di società e creatività) in modo giocoso, divertente, ironico, sarcastico, irriverente, intelligibile a tutti.

Mostrano tutti i punti di contatto tra la cultura popolare e la ricerca artistica, tra il fumetto, il cinema, la letteratura da edicola e la pittura-scultura.

La mostra è equamente bilanciata tra pittura scultura fotografia e installazione.

Oltre alle Sale Comunali di Arezzo, abbiamo a disposizione anche spazi esterni della città, dove il 5 giugno, giorno dell’inaugurazione, si svolgeranno performance, e vetrine di negozi dove gli artisti creeranno installazioni: così da creare un percorso che porti lo spettatore, attraverso la città, fino alla mostra vera e propria.

info: Image, V. Cavour, 6 - 52100 Arezzo tel. +39 0575 299678 fax +39 0575 296454


Palazzo Comunale, P.zza della Libertà 1 - Arezzo

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