"Trance di compagna n° 31-46": la mostra di Greta Frau Trance di compagna è incentrata sul tema del ricordo. Si tratta infatti di una rievocazione degli anni di collegio trascorsi a Innsbruck, attraverso una serie di ritratti "a memoria" delle sue compagne di classe, chiamate "trance" (da "trance", nel senso di fenomeno paranormale di dissociazione della personalità o di estasi mistica; ma anche da "trans", prefisso indicante attraversamento e metamorfosi, e per antifrasi da "tranche de vie", narrazione realistica di eventi della quotidianità ). Le "trance", composte nella loro divisa dal colletto bianco, i capelli spartiti in due bande sulla fronte, assumono però i tratti di persone - uomini e donne - attualmente vicine a Frau, e parlano con le loro voci, registrate sulla segreteria telefonica dell'artista, rivelando ciascuna un ricordo di lei.
Chi è veramente Greta Frau?
Impossibile rispondere, visto che l'artista rifiuta di apparire in pubblico e di presenziare all'inaugurazione delle proprie mostre, e che è quasi impossibile ottenere un colloquio con lei. Nata a Colonia nel 1942, un passato di ricercatrice in microbiologia alle spalle, dopo che un incidente d'auto avvenuto in Sardegna la priva dell'uso delle gambe decide di trattenersi nell'isola, e qui scopre la propria vocazione pittorica. I suoi dipinti rappresentano volti femminili frontali e immobili, dalla grazia malinconica e non di rado inquietante, dalle fattezze tutte vagamente simili, perché sottoposti a quello che la critica definisce lo Stereotipo Frauiano (una sorta di canone formale idealizzante).
Creatrice di una pittura di algida perfezione classica, Frau è sostenitrice, con fervore da predicatore laico, di una filosofia della Bellezza intesa non solo come ideale estetico ma come ideale etico e conoscitivo, riassumibile nel suo slogan preferito: "Tutto è bello. Fate." Una visione che affida ad aforismi, poesie e a un'intensa corrispondenza con quanti, affascinati dalla sua personalità , si rivolgono a lei. In galleria sarà possibile leggere sull'e-mail dell'artista (Greta.@.) i messaggi che man mano le perverranno durante l'inaugurazione.
La mostra simboleggia dunque la condizione paradossale di Greta Frau, che sottraendoci la sua presenza si afferma come rete di rapporti, di messaggi, di atti. Di che cosa vive infatti Greta? Di interpretazioni, di racconti singolari e collettivi che germogliano intorno e accanto alla sua persona, che si ramificano intorno a lei in modo imprevedibile, creando un mix inquietante di arte e biografia, creatività e vissuto.
Galleria Massimo Carasi Arte Contemporanea
Via San Longino 1/b 46100 Mantova
Inaugurazione Domenica 5 Marzo ore 18
Periodo Marzo/Aprile 2000
Informazioni tel/fax +39 0376 363248