Opere grafiche 1905-1963 dalle Collezioni della Citta' di Locarno.
opere grafiche
1905-1963
dalle Collezioni della Città di Locarno
La Città di Locarno è stata uno degli snodi dell'avventura artistica contemporanea: qui hanno vissuto per lungo tempo protagonisti dell'avanguardia come Jean Arp, Hans Richter, Julius Bissier; da qui è partito Nesto Jacometti, stampatore e collezionista leggendario; non lontano, sul Monte Verità di Ascona, si è formata una comunità di artisti e intellettuali che ha addirittura proposto un modo di vita a contatto con la natura oggi considerato pionieristico.
Nel tempo la Città di Locarno, grazie ad importanti e consistenti donazioni e lasciti, si è arricchita di una collezione di opere d'arte che consente di ripercorrere, attraverso molte figure salienti, gran parte della vicenda dell'avanguardia storica internazionale.
Attingendo da questa collezione, ed in particolare dal fondo Jacometti, sono stati identificati 21 lavori (tra puntesecche, acquetinte, acqueforti e litografie) che consentono di documentare, dal punto di vista cronologico, oltre sessant'anni del percorso grafico di Pablo Picasso, a partire da 'La famille de saltimbanques au macaque', edita da Ambroise Vollard a Parigi nel 1905 fino a '29 juin 1968 I°' del 1968.
Brigitte Baer, profonda conoscitrice di Picasso, ha affermato che lo spagnolo è stato il più grande artista grafico del Novecento. Walter Schönemberg si è spinto ancora più avanti, ritenendolo "il più grande, assieme con Rembrandt e forse con Goya, dell'arte occidentale dal Rinascimento in poi...'
Picasso è stato indubbiamente anche uno straordinario incisore. La sua produzione grafica ha seguito un percorso parallelo a quello della pittura, talvolta attraversandolo o anticipandolo. Picasso amava la possibilità che la grafica gli offriva di modificare continuamente le soluzioni tecniche e formali adottate sul soggetto iniziale, permettendosi di dirigerle dall'esterno e di esercitare sul lavoro il necessario distacco critico.
Nell'arte grafica, insomma, vedeva il ritrovato tecnico che meglio rispondeva alle esigenze di interazione tra gesto e riflessione: il segno. 'In Picasso tutto inizia con il segno' (Di Martino) e questo è tanto più apprezzabile nella sua opera grafica, non solo perché comprensiva di circa 2.500 incisioni distribuite in oltre settant'anni di attività incisoria ma perché, grazie alla straordinaria abilità che gli permise di esaurire e rinnovare le differenti tecniche, tale corpus si rivela un prodotto autonomo e si identifica quale 'biografia', diario, le cui pagine sono gli 'stati' che si susseguono e riprendono. In questo senso per Picasso – noto soprattutto come pittore – veramente la pittura è 'accessoria' rispetto al contenuto da esprimere; i mezzi a disposizione dell'artista sono molteplici, da indagare e sfidare per tappe successive, valide anche nella loro apparente incompiutezza, come testimoniano i soggetti ripetuti di tante tele e i molteplici stati di molte incisioni.
Questa esposizione inizia, dunque, con un'opera appartenente alla 'Suite des Saltimbanques' del 1905, serie di incisioni a puntasecca e acquatinta, che sono sguardi malinconici e ironici sulla vita privata di saltimbanchi e gitani, con poche concessioni alla definizione 'pittorica' del contesto. Raramente le incisioni di quel periodo, spesso lavorate su lastre già usate, vennero stampate al momento della creazione; tuttavia Picasso fu attratto dall'arte incisoria non solo, e non tanto, come alternativa alla pittura, o variante del disegno. Anzi, contro l'immediatezza di quest'ultimo sta proprio la difficoltà e la sfida – oltre alla grande libertà – che l'incidere impone, per il confronto tra manualità e materia. Questo interesse gli fece stabilire stretti rapporti con gli stampatori al fine di seguire fino in fondo la lavorazione; addirittura comprò un vecchio torchio per tirare le proprie opere.
È questo un elemento affascinante della sua attività grafica, che rende ancora più preziosa la presente esposizione: la maggior parte delle stampe di Picasso è costituita da stampe 'originali', 'd'artista', non solo inventate ma di fatto segnate dalla sua mano – pura appendice dell'occhio – e seguite poi sino al momento della stampa. Aspetti questi che contribuiscono a fare di Picasso il maggiore incisore del XX secolo, colui che ha sperimentato le varie tecniche – acquatinta, puntasecca, bulino, linoleum, xilografia, litografia – ricavandone nuove regole di lavoro da offrire al mondo dell'arte.
Benché non manchino incisioni della fase cubista (in mostra è presente 'L'homme à la guitare' del 1915), negli anni in cui più di altri contribuì a rivoluzionare le prospettive dell'arte contemporanea, Picasso preferisce esaurire la sua ricerca sul mezzo pittorico, per cui lastre cubiste compaiono solo attorno al 1911, 'in ritardo' o sarebbe meglio dire autonomamente rispetto agli esiti del 1907. La passione per l'incisione torna invece prepotente nel corso degli anni Trenta facendo delle incisioni una sorta di diario per le sue riflessioni o i suoi sogni.
Attraverso sogni di donne, chitarristi, cavalieri e variazioni su opere di grandi artisti del passato (Rembrandt, Velasquez, Murillo, Raphael, Courbet o Manet – Le déjeneur sur l'herbe) spesso inseriti anche come personaggi tra gli altri, sono specialmente due temi – che poi fanno tutt'uno – a riempire prepotentemente gli ultimi decenni, intensissimi per attività , del genio spagnolo: Amore e Morte. Quasi a rifiutare compromessi con l'appressarsi della fine della propria esistenza, Picasso ha lasciato lastre che testimoniano la sua freschezza interiore, la passione erotica, per cui la materialità e la difficoltà stessa dell'arte incisoria sembrano stimolare la velocità e la potenza insieme del segno.
Per tutto il mese di agosto, questa mostra - a cura di Luigi Cavadini e Albano Morandi - sarà allestita presso la Galleria Civica di Palazzo Todeschini a Desenzano, con i seguenti orari: dal martedì al venerdì 10-12 / 16-20; sabato e festivi 10-12 / 16-20 / 21-23; lunedì chiuso.
Orari: dal martedì al venerdì 10-12 / 16-20;
sabato e festivi 10-12 / 16-20 / 21-23; lunedì chiuso.
Ingresso libero
Per informazioni: Ufficio rassegne artistiche, Comune di Desenzano, tel. 030.9994275
DESENZANO DEL GARDA, Galleria Civica di Palazzo Todeschini