Yael Moria Klain e Sigal Barnir presentano quest'anno al padiglione israeliano una mostra dal titolo Back to the Sea. La mostra prende in esame l'evoluzione architettonica della fascia litoranea della città di Tel Aviv, toccando anche questioni di interesse globale quali le spinte del mercato immobiliare, l'ecologia, la realizzazione di isole artificiali e la preservazione del litorale.
Metamorph
9th International Architechture Exhibition
la Biennale di Venezia
Il Padiglione Israeliano: Back to the sea
Curatori: Sigal Barnir e Yael Moria Klain
Yael Moria Klain e Sigal Barnir presentano quest'anno al padiglione
israeliano una mostra dal titolo Back to the Sea. La mostra prende in esame
l'evoluzione architettonica della fascia litoranea della città di Tel Aviv,
toccando anche questioni di interesse globale quali le spinte del mercato
immobiliare, l'ecologia, la realizzazione di isole artificiali e la
preservazione del litorale. Il direttore della 9. Mostra di Architettura della Biennale di Venezia, il teorico Kurt Forster, ha scelto il tema della
metamorfosi per illustrare i mutamenti avvenuti nell'architettura sia nel
campo della teoria che della pratica progettuale e l'illustrazione della
metamorfosi locale della città di Tel Aviv si inserisce nel contesto
generale.
La mostra Back to the Sea aspira a rievocare il movimento del pendolo,
oscillante fra il significato di due frasi: "Di ritorno al mare"e con le
spalle al mare. Tale movimento ha ispirato nel ventesimo secolo una lunga
serie di progetti architettonici: piani regolatori, grattacieli, isole
artificiali, prosciugamento di tratti di mare, distruzione di case,
riassetto di spiagge e di spazi pubblici. Alcuni di questi progetti sono
stati trasformati in realtà , altri - la maggior parte - sono rimasti sulla
carta a causa di cambiamenti culturali, economici, politici o mutamenti
della moda architettonica. Impiegando tali i materiali la mostra israeliana
traccia la metamorfosi della sfida architettonica di fronte al mare - cosÃ
come trova espressione nello spazio fisico e in quello architettonico
virtuale - e i meccanismi di creazione di ordini politico-architettonici a
fronte di forze anarchiche operanti nello spazio costiero.
Le basi del progetto urbano di Tel Aviv furono poste negli anni venti da Sir
Patrick Geddes, urbanista scozzese. In quegli stessi anni, e nel decennio
successivo, architetti ebrai-tedeschi scelsero la nuova città ebraica come
centro di attività e vi eressero edifici in stile internazionale. Venne così
a crearsi un tessuto urbano unico nel suo genere la città bianca -
proclamata nel 2003 patrimonio mondiale dall'Unesco. Il padiglione
israeliano, una "Scatola Bianca" in stile modernista ubicata nei giardini
della Biennale di Venezia e progettato nel 1952 dall'architetto Zeev Rechter
(uno dei caposcuola dello stile internazionale in Israele), può dunque
essere considerato una sorta di appendice "veneziana"della città bianca.
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Elementi della mostra:
La linea costiera di Tel Aviv e Jaffa
Presentazione video di 22 minuti
Video Design: Ariel Efron, Hila Rysh
Fotografia e Design: Dror Daum
Musica: Binya Reches
Il film, visibile lungo un percorso di 22 m. grazie all'utilizzo di 8
proiettori, abbina fotografie e riprese storiche della fascia litoranea di
Tel Aviv e Jaffa a immagini odierne di progetti, o rappresentazioni virtuali
di progetti, ideati nel corso degli anni da architetti e studenti di
architettura.
La proiezione ha inizio con una ripresa panoramica dei 14 km di costa per
poi concentrarsi su zone specifiche. Di ogni area viene mostrata
ìlÃarcheologia dello spazioî, comprendente immagini odierne e immagini del
passato, rappresentazioni di vita quotidiana a fronte di progetti
architettonici e alcuni realizzati, altri - in gran parte rimasti tali, e
lavori di studenti eseguiti in contesti accademici. Grazie a questo insieme
vengono descritte le metamorfosi avvenute nell'architettura dello spazio
litoraneo.
L'Isola del giorno dopo
Curatori: David Palterer e Norberto V. Medardi
Con la partecipazione speciale di: Andrea Branzi e Gilberto Corretti, Italia
(co-fondatori Archizoom); Peter Cook, Gran Bretagna (co-fondatore
Archigram); Coop Himmelb(l)au, Austria (Coop Himmelblau); Adolfo Natalini,
Italia (co-fondatore Superstudio); Ortner & Ortner, Austria (co-fondatore
Haus-Rucker-Co)
Sea-City Extension of Tel Aviv
Project: Ortner & Ortner 2004 Montage: Harry Lutz, Josef Adranscko
Il direttore della IX Mostra internazionale d'Architettura, Kurt W. Forster,
sostiene che le condizioni attuali dell'architettura permettono di
realizzare progetti considerati in passato puramente teorici. Poichè l'idea
di costruire isole artificiali è dibattuta da anni in Israele e appare oggi
più che mai attuabile, ci siamo rivolti a un gruppo di preminenti architetti
del gruppo dell'avanguardia radicale degli anni sessanta e abbiamo chiesto
loro un contributo a questa idea.
Il padiglione israeliano ospita le loro proposte in una rassegna che prende
in esame i loro cambiamenti e quelli dell'architettura.
Progetto Neuland
Curatori: Ganit Mayslits Kassif, Ehud Kassif
Il nome Tel Aviv deriva dalla traduzione ebraica del titolo del libro di
Teodor Herzl Altneuland (traduzione letterale: Terra antica e nuova) in cui
Herzl predisse la fondazione dello stato ebraico. Con un approccio ironico i
curatori propongono la creazione di uno spazio nuovo,
Neuland, posto sul mare e speculare alla citta di Tel Aviv - come base per
la realizzazione di sei progetti di giovani architetti. Neuland Ë concepita
come rappresentazione critica della realtà in cui progettiamo, per
analizzare lÃessenza dellÃutopia e proporre nuovi strumenti per
lÃelaborazione e la concezione dello spazio.
Insomniac City
Proiezione video di 27 minuti
Artista: Ran Slavin
Racconto audio visivo sperimentale in cui, attraverso gli occhi del
protagonista, si viene a creare una realtà futura, virtuale e onirica, a
fianco della realtà moderna. Nello spazio urbano del film si rimescolano
illusione, realtà , architetture radicali, sogni, presente, futuro, isole
artificiali. Lo sguardo vaga tra interiorità ed esteriorità , in un'atmosfera
di stordimento, insonnia e intontimento.
Dove mare e città si incontrano
Visita virtuale del litorale di Tel Aviv.
Elaborazione: Juval Portugali, Asaf Roz, Karin Talmor e lÃEnvironmental
Simulation Laboratory, Tel Aviv University
Design grafico: Uri Ben Zion & Rinat Steinlauf
Visita virtuale del litorale di Tel Aviv - Jaffa in tre epoche diverse. Il
visitatore, a volo d'uccello, può constatare i mutamenti della città e della
sua costa. Le epoche prescelte simbolizzano l'evoluzione dei rapporti
politico-urbanistici tra la città di Jaffa e quella di Tel Aviv: prima della
fondazione della moderna metropoli, al termine della guerra di indipendenza
israeliana del 1948, e oggi. Lo sviluppo del cambiamento urbano prova che
nonostante la costa occidentale israeliana rimanga la linea di confine più
tranquilla di Israele, vi sono ancora riscontrabili le memorie della lotta
sostenuta. Anche qui le forze politiche operano come elementi modellatori
dello spazio.
Sea & Sun
Artista: Shelly Federman in collaborazione con Yehoshua Simon e altri.
L'opera, situata nel cortile del padiglione israeliano, affronta il tema
dello scontro tra giustizia sociale e valori che regolano il mercato
immobiliare lungo la fascia litoranea. Se infatti il mare Ë di tutti come
mai intere zone litoranee vengono confiscate a favore di progetti
architettonici per soli ricchi o per turisti? Sulla spiaggia privata di Tel
Aviv nel giardino del padiglione israeliano a Venezia, è necessario pagare
per vedere il tramonto: contributo alla salvaguardia delle coste
mediterranee.
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Il catalogo
A cura di : Sigal Barnir e Yael Moria Klain Veste grafica: Uri Ar, Yonatan
Factor
Il catalogo comprende una scatola (148X60X210mm.) contenente due raccolte di
articoli, un volumetto riassuntivo e 68 cartoline.
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I curatori : Sigal Barnir e Yael Moria Klain
Yael Moria Klain
E' laureata alla Facoltà di Architettura del paesaggio del Technion
(Politecnico) di Haifa. Ha seguito un corso di specializzazione sul recupero
e la riqualificazione dei giardini presso la Facoltà di Architettura di
Firenze. Ha ottenuto un master in urbanistica presso la facoltà di
architettura dell'università UPC di Barcellona, Spagna.
Docente presso la facoltà di architettura del Politecnico di Haifa
(1998-2004)
Consociata allo studio Moria Sekely di architettura del paesaggio.
Sigal Barnir
Studiosa del legame tra cultura e architettura. Laureata in architettura e
cultura urbana all'università U.P.C. di Barcellona, Spagna. Docente di
teoria e di storia all'accademia di belle arti Bezalel di Gerusalemme.
Sigal Barnir e Yael Moria Klain collaborano da più di 20 anni alla
pubblicazione di articoli sui temi del paesaggio, dell'architettura e della
società , e così pure alla cura di mostre. Due dei loro lavori più recenti
sono la mostra Bereshut ha rabim (Public Spaces) tenutasi nel giugno 2003 al
Museo dell'arte di Tel Aviv e Critical Landscape tenutasi al museo cccb di
Barcellona, nel 1999.
Immagine: Panoramica di Tel-Aviv-Jaffa
1.3.1 Jaffa, panoramica con Tel Aviv, anni '30. Collezione Alain Roth
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Il Consiglio israeliano della Cultura e delle Arti
Ministero dell'Istruzione, della Cultura e dello Sport,
Dipartimento della Cultura e delle Arti
Ministero degli Affari Esteri, Divisione della Cultura e della Scienza
La cerimonia di apertura del padiglione israeliano sarà tenuta il 10 di
Settembre alle ore 15.00 in presenza dell'ambasciatore di Israele in
Italia, signor Ehud Gol.
Pubbliche Relazioni, Italia: Paola Colombari
Via Maroncelli 10, 20154 Milano
Tel: ++39 02 29001551
* La Biennale sarà aperta al pubblico tra il 12.09.04 e il 07.11.04
IL progetto stato realizzato con il patrocinio della Lotteria Nazionale
israeliana e Consiglio per le Arti
Il progetto ha anche goduto del sostegno di:
Municipalità di Tel Aviv e Jaffa, Ashdar membro del gruppo Ashtrom, Marine
Trust Ltd. Atarim Ltd., Scitex Vision, Ackerstein Industries, Galleria
Ermanno Tedeschi, Torino, Ofek Aerial Photography, Draenert Studio, Targetti
Sankey, Lamm, Fantoni Toscana Contract, Marazzi Tecnica.
Padiglione Israeliano
Giardini di Castello
Venezia